Attività del Gruppo Famiglia

B213-A6

Pellegrinaggio a Vicoforte ed Esercizi Spirituali

Dopo il periodo feriale è ripresa l'attività del Gruppo famiglia, con due iniziative intese a consolidarne il carattere spirituale, in conformità all'orientamento dell'Unione Catechisti, nonché a rafforzare il vincolo associativo e comunitario tra i componenti: la gita pellegrinaggio al Santuario di Vicoforte e alle Grotte di Bossea, avvenuta il 16 settembre e gli esercizi spirituali del 6 e del 7 ottobre al Castello Cays di Caselette.

Poiché le due attività sono riuscite egregiamente, ne diamo qui una relazione, per farne emergere i motivi più significativi di interesse generale.

Gita pellegrinaggio al Santuario di Vicoforte e alle Grotte di Bossea

I pellegrinaggi nei Santuari, specialmente in quelli dedicati al Crocifisso o alla Madonna, costituiscono una tradizione per l'Unione Catechisti, ed è ancora familiare in molti di noi la figura del Servo di Dio fratel Teodoreto intento ad animare queste manifestazioni, in atteggiamento paterno e sereno, con la corona del rosario intrecciata nelle mani, spirante un alone di religiosità.

E come non ricordare il rag. Cesone, che animava queste manifestazioni con il suo serafico sorriso?

In tale orientamento, e continuando le attività dello scorso anno ( in luglio avvenne la gita al Santuario di Boca e al Santuario di Orto San Giulio ), si è organizzato il pellegrinaggio del 16 settembre scorso, che ha avuto il suo aspetto più strettamente spirituale nella S. Messa al Santuario di Vicoforte, vicino a Mandovi, e quello turistico nella escursione alle Grotte di Bossea, sempre in provincia di Cuneo.

Di buon mattino si è partiti dalla Casa di Carità su di un pulmann di 54 posti, con una comitiva in prevalenza di famiglie, pertanto con la presenza non solo di genitori, ma anche di ragazzi, e con la partecipazione di alcuni catechisti congregati, di alcune zelatrici, e di fr. Gustavo.

A Vicoforte si sono aggiunte altre persone, ivi recatesi con mezzi propri.

Al Santuario di Vicoforte, dedicato alla Madonna, il nostro gruppo ha partecipato alla celebrazione eucaristica alle ore 11, radunandosi intorno all'Altare, e prestando il servizio di animazione con le letture e i canti.

Successivamente si è recitata l'Adorazione a Gesù Crocifisso, nella Cappella del SS. Sacramento, introdotta da alcune riflessioni sull'amore a Gesù Crocifisso di fr. Gustavo, con larga partecipazione dei fedeli presenti.

Nel pomeriggio, lungo le prime pendici delle Valli di Cuneo, verso Frabosa Soprano, si sono raggiunte le Grotte di Bossea.

L'escursione è stata quanto mai entusiasmante e suggestiva per l'impressione fantasmagorica costituita dagli immensi antri addentrantisi nelle viscere dei monti, rivelatori di un mondo ignoto, in uno scenario aspro e talora orrido, ma non per questo meno suggestivo ed inebriante.

Oltre agli effetti costituiti dalle stalattiti e dalle stalagmiti, evocanti varie e dìsparate figure, è l'insieme dell'ambiente a colpire il visitatore.

Non è mancato, nel corso della visita, l'espresso riferimento alla potenza e alla bontà del Creatore, che ha ornato di tante bellezze anche le viscere della terra.

Nel viaggio di ritorno si è recitato il Rosario, a completamento del carattere mariano del pellegrinaggio.

Successivamente la comitiva ha scoperto le sue recondite doti canterine, allestendo un coro, sotto l'acuta guida dell'ugola di fr. Gustavo alternando canti religiosi a canti popolari e folcloristici.

E i canti si smorzavano, alle prime ombre della sera, al ritorno alla Casa di Carità, avvenuto alle 21.

Elenco dei partecipanti:

Barra ( 2 ), Bongiovanni ( 2 ), Bosio, Cagnetta ( 3 ), Chan ( 4 ), Campione ( 2 ), Cicala ( 2 ), Bolgetta, Di Marco ( 3 ), Enrici ( 3 ), Gallina, Gaj, Golzio ( 3 ), fr. Gustavo, Guglielmotti, Liso ( 2 ), Maimone ( 2 ), Manetta, Massia ( 4 ), Mercuri, Moccio ( 2 ), Molino, Miccichè ( 3 ), Ollino ( 2 ), Raschio ( 3 ), Rua, Sartore, Stola, Uzzo ( 2 ), Valentino.

Esercizi spirituali al Castello di Cays - Caselette

1. L'importanza degli esercizi nell'Unione. Il ricordo di Fr. Teodoreto.

Sabato 6 e domenica 7 ottobre ha avuto luogo al Centro di Spiritualità Salesiana del Castello di Cays, in Caselette, il 1° corso di esercizi spirituali organizzato dal gruppo famiglia dell'Unione Catechisti.

Non che in precedenza, nei vari anni da cui si svolge l'attività familiare, non vi sia stato spazio per i ritiri, che anzi costituiscono, secondo l'orientamento della Unione, l'aspetto più rilevante: ma si trattava di giornate o serate singole, ancorché tenute con una certa frequenza.

Non è mancato l'intervento ad esercizi di più giorni, ma appoggiandosi ad iniziative di altri movimenti ( a parte la partecipazione di alcuni catechisti associati agli esercizi annuali dell'Unione ).

Ma quanto ad esercizi organizzati dal gruppo famiglia, si era al primo esperimento, e ciò per le molteplici difficoltà che si frappongono per iniziative che impegnino per più giorni le famiglie.

Il buon esito della iniziativa è pertanto motivo di profonda soddisfazione, e soprattutto di riconoscenza al Signore, ritenendo che gli esercizi siano riusciti non senza l'intercessione di fr. Teodoreto, sotto la cui protezione sono stati posti.

E con il riferimento a Lui è iniziato il Ritiro nel pensiero di apertura di fr. Gustavo, il quale, esortando al raccoglimento, al silenzio inferiore e alla preghiera, ha ricordato come il Servo di Dio raccomandasse queste esigenze.

Al riguardo ha portato la sua diretta esperienza di un corso di esercizi diretti da fr. Teodoreto: questi ammoniva paternamente alcuni giovani che non si erano posti in spirito di raccoglimento, dicendo loro: « Il Signore non è mica contento di Voi ».

In altre circostanze è ricorso il ricordo di fr. Teodoreto.

Tra le varie riportiamo un altro pensiero di fratel Gustavo, nel corso delle riflessioni di gruppo, in cui, rassicurando una mamma a non farsi un cruccio eccessivo in ordine alla preoccupazione di essere all'altezza di compiere per i figli tutto quanto fosse suo dovere, concludeva con una frase che il Servo di Dio era solito pronunciare, cioè: « il nostro Dio è Dio della pace, per cui non vuole che ci affanniamo, dopo che abbiamo fatto tutto quanto dipendeva da noi ».

2. La famiglia, cammino di santità

Diamo qui un breve riassunto delle tematiche emerse, riservandoci, se possibile, di pubblicare successivamente le meditazioni del predicatore, padre Alfonso Maria Catanese O.S.M., e gli interventi più significativi.

La presente sintesi è comunque ricavata dagli appunti, ma non è stata rivista dal relatore.

Il tema degli esercizi è stato: "L'amore a Gesù Crocifisso nella famiglia. Relazioni tra gli sposi e tra i genitori e i figli".

Esso è stato in pratica tradotto facendo leva, come elemento base, sul tema specifico della prima meditazione, cioè "La famiglia, cammino di santità".

Dopo avere rilevato come l'argomento della santità non sia né astratto, né desueto, né limitato ai religiosi, ma vada proposto a tutti i fedeli, il relatore ha illustrato gli aspetti specifici di tale proposta, sia con riguardo allo stato familiare, sia a quello che scaturisce dal regolamento dell'Unione Catechisti, che prevede una consacrazione a Dio anche per i catechisti associati che contraggono matrimonio.

In particolare è stato rilevato come la famiglia consenta un progressivo avvicinamento alla santità, nell'ambito della vocazione universale di tutti gli uomini alla perfezione, quale è stata annunciata da Gesù, espressa in vari passi della Sacra Scrittura ed esplicitata dagli atti del Magistero ( Lumen Gentium, al capitolo 5° e la Gaudium et Spes al paragrafo 48 ), nonché dalla spiritualità cristiana ( con particolare riguardo, tra le citazioni portate, a S. Ignazio di Antiochia e a San Francesco di Sales ).

Si è molto insistito sulla vocazione universale alla santità, che si articola nella proposta singola ad ogni uomo, così come ogni uomo è stato eletto e salvato in Cristo, secondo l'insegnamento paolino.

L'adozione in figli di Dio implica una trasformazione radicale nel nostro essere, una rigenerazione in Cristo, uno spirito di conversione, ed è ben lungi quindi da rivestire un carattere meramente formale e giuridico.

Poiché la vocazione alla santità investe i fedeli nella loro vita familiare e sociale, le virtù teologali e tutto quanto attiene alla vita di Dio in noi, come i doni dello Spirito Santo, vanno concretamente riferiti a queste situazioni reali.

Con riguardo alle regole dell'Unione Catechisti, è stato rilevato il particolare taglio di queste in ordine alla santificazione, specialmente nella parie relativa ai congregati.

3. Gli sposi, sostegno reciproco nella grazia

La seconda riflessione ha riguardato, come tema specifico: "L'aiuto vicendevole tra gli sposi nella vita, nella santità e nella educazione dei figli", ed è stato elaborato sempre sul filo conduttore della santità cui gli sposi devono tendere, sostenendosi reciprocamente.

Precisato come sia essenziale, nell'itinerario della perfezione, la rispondenza ai segni dei tempi, per cui ogni epoca è contrassegnata da modelli suoi propri, con carismi caratteristici, il predicatore ha rilevato che specialmente nella nostra epoca occorre esprimere una santità che sia percepita come tale secondo le attese dell'uomo di oggi, come realizzazione concreta di fede, sulla base dell'elemento indefettibile, che è l'amore a Dio sentito non come dovere, ma come esigenza dell'anima.

Noi siamo chiamati a vivere le cose comuni, ma non comunemente, e perciò con una carica interiore, con uno spirito di servizio, con una dedizione incondizionata, con una offerta di amore permanente a Dio.

Già Pio XI, di venerata memoria, formulava questo itinerario spirituale con l'espressione: « il terribile quotidiano ».

Gli sposi sono chiamati a vivere in concreto e quotidianamente questa vocazione nella famiglia, nelle particolari situazioni che la conduzione della casa e l'educazione del figli richiedono.

A questo riguardo la Lumen Gentium afferma che i coniugi e i genitori, seguendo la propria via, devono sostenersi nella grazia di Dio per tutta la vita.

Gli sposi si sostengono vicendevolmente con il proprio amore, che è il bene specifico che essi mettono in comune.

Ma in virtù del sacramento gli sposi si sostengono nella grazia, che è la vita di Dio.

Come dichiara la Gaudium et spes, con il matrimonio Gesù viene incontro agli sposi, si fa Lui stesso partecipe della loro comunità familiare, sicché l'espressione « Tre per sposarsi », che è il titolo di un libro di spiritualità coniugale di Fulton Sheen, non è uno slogan, ma una realtà.

L'unione con Gesù deve portare gli sposi ad essere disponibili l'uno per l'altro, e per i figli, con gioia, volentieri, in modo sempre originale e sempre nuovo.

In tale prospettiva gli sposi possono dare anche una testimonianza di fede e di carità, poiché l'amore umano aiuta a fare esperienza dell'amore di Dio.

4. Carattere personale della santificazione. I figli

La terza meditazione ha riguardato il tema: "I figli soggetti della propria santificazione e aiuto a quella dei genitori", e come le precedenti è stata incentrata sulla santità.

In particolare sono state indicate alcune caratteristiche che consentirebbero di formulare il nuovo volto della santità, così come è nell'attesa della nostra generazione, e precisamente:

una maturità umana,

una profonda esperienza religiosa,

la comprensione e l'amore per il mondo,

l'apertura al soffio dello Spirito Santo,

l'intuizione dei segni dei tempi,

un'apertura alla prospettiva sociale e comunitaria,

la scoperta di Cristo in ogni uomo,

un forte senso della giustizia,

il rispetto della coscienza ateo,

il dialogo per il pluralismo,

la collaborazione con ogni uomo di buona volontà,

una forza creatrice per il nuovo,

lo spirito ecumenico,

un'alta considerazione per la propria e per l'altrui libertà,

una maturità e una connotazione personale nell'ubbidire.

I figli vanno educati in questa prospettiva, che ha come caratteristica costante l'assunzione consapevole e personale di responsabilità.

I genitori devono proporre, più che imporre, i principi civili, morali e religiosi ai figli, senza lasciarsi abbattere da crisi temporanee di questi, o dal fatto di non vedere subito i risultati.

Occorre riflettere che, sul piano psicologico, la fede non può mai dirsi acquisita definitivamente, essendo il cammino spirituale sempre suscettibile di sviluppi e talora di capovolgimenti, sicché potrebbe anche accadere che un allontanamento dalla vita religiosa in effetti sia un momento di ricerca per una fede più profonda.

Questo pensiero dovrebbe indurre ogni fedele ad esaminarsi a fondo, per valutare se l'intimo della nostra anima sia veramente pervaso dal Vangelo, o non piuttosto se la nostra fede sia un fatto superficiale.

Ciò implica una vera e propria conversione con distacco da quanto si contrappone a Cristo, per unirci definitivamente a Lui.

Di regola occorre una gradualità nell'assimilazione intima e profonda dei principi di vita e della stessa fede, per cui dobbiamo essere pazienti verso i nostri figli, non dimenticando che la Sacra Scrittura ci presenta Dio come paziente e misericordioso.

Ciò non significa desistere dall'impegno educativo, che deve sempre continuare nel comportamento e nell'esempio, agendo con giustizia, lealtà, fedeltà, spirito di fede, di speranza, di carità, per dare una testimonianza vivente ai nostri figli.

Soprattutto dobbiamo pregare per i nostri figli, nella consapevolezza che Iddio è Padre amoroso che ascolta i suoi figli, e in abbandono filiale alla Madonna, che essendo madre, e madre di Dio, ha una particolare tenerezza per le mamme.

Questo itinerario di buon esempio e di preghiera può essere la santificazione dei genitori.

5. Intervento di Monsignor Peradotto, Vicario Generale

Alle ore 15 di domenica vi è stata la visita di monsignor Franco Peradotto, di recente nominato Vicario Generale, il quale, con squisita cortesia e sensibilità pastorale, ha in tal modo inteso esprimere in primo luogo, e ciò secondo quanto ha dichiarato nel saluto rivolto ai partecipanti, la sua gratitudine per la collaborazione che il gruppo famiglia ha prestato nella Commissione diocesana per la famìglia, nonché dimostrare la vicinanza della Diocesi al nostro movimento.

Egli ha altresì dichiarato come l'intensità del programma degli esercizi attesti l'intendimento di un serio impegno, al quale ci ha esortati per trarre il massimo frutto, assicurando altresì di continuare a seguirci nella preghiera così come aveva già fatto in precedenza, sin da quando era venuto a conoscenza della manifestazione.

Ci ha infine esortati ad essere fedeli al Magistero della Chiesa, ricollegandosi al recente discorso del Papa pronunciato all'Episcopato americano in cui sono stati trattati vari problemi familiari, in ordine ai quali ci ha esortato, sul piano apostolico, a dar vita ad una adeguata catechesi, nell'esatta formulazione degli insegnamenti della S. Sede, perché penetrino nella opinione pubblica.

Monsignor Peradotto, prima di lasciarci, essendo impegnato in altre incombenze pastorali, ha voluto unirsi al nostro gruppo nella preghiera all'inizio della Via Crucis.

In precedenza il dr. Moccio gli ha porto un breve saluto, dichiarandosi commosso per il fatto che egli, tra i molteplici impegni, abbia avuto anche un momento da dedicare al Gruppo famiglia dell'Unione Catechisti.

Ha inoltre precisato che la ragione d'essere del gruppo è quella della conformazione della spiritualità e dell'apostolato familiare ai motivi ispiratori dell'Unione Catechisti, cioè la famiglia in Cristo Crocifisso e in Maria SS. Immacolata, l'esercizio della catechesi nella famiglia, e la disponibilità delle famiglie per un servizio catechistico nella Parrocchia, nella scuola, verso i poveri e i disadattati.

In questa linea sono impegnate varie nostre famiglie, e l'intendimento è quello di sempre più estendere quest'opera di servizio.

Nelle riflessioni comunitarie vi sono stati interventi di molto interesse, che però sarebbe difficile riportare anche solo in breve sintesi.

In genere sono emerse due esigenze: quella di perseverare nella ascesa verso la perfezione, senza correre il pericolo di cadere in una sorta di monotonia spirituale, per le difficoltà della vita quotidiana; e la viva preoccupazione per l'educazione civile, morale e religiosa dei figli, nella esigenza di contemperare il pieno rispetto delle loro personalità con l'impegno ad intervenire nella misura del dovuto per la loro formazione.

Non è mancata inoltre la comunicazione di esperienze familiari quanto mai interessanti, come quella dell'interessamento, attraverso l'affidamento familiare, per i fanciulli disadattati perché abbandonati dalle loro famiglie.

Partecipanti agli esercizi: Babbini Arnaldo e Giuseppina, Barbero Sandra e Franco, Campione Giuseppe e Maria con la figlia Maria Angela, Dezzani Domenico, Dolgetta Luciano e Pasquale, Enrici Giordana e Luciano, Maiolino Attilio, Moccia Irene e Vito, Molteno Amalia e Cesare, Oliino Maggiorino e Teresa, Piantino Aldo e Gemma, Picciriello Matteo e Teresa, Raschio Bruno, Raschio Mario, Rua Lina, Sacco Adriano e Anna, Sartore Giovanni, Uzzo Angelo, oltre a Padre Catanese Alfonso Maria O.S.M. e fr. Gustavo Furfaro F.S.C.

Vito Moccia