Grazie ricevute per l'intercessione del Fr. Teodoreto

B229-A5

Verso la fine del mese di luglio 1983, mi trovai colpita da una forma di trombosi con flebite alla parte sinistra del cuore.

Incominciai le cure del caso.

Nel contempo, consigliata dal catechista Maimone Giuseppe, iniziai ad invocare il Fratel Teodoreto di santa memoria.

Dopo qualche notte trascorsa nell'insonnia e nel dolore, ma anche nella prolungata invocazione del Fratello, ho visto nel sogno il santo Protettore che veniva a curarmi la ferita.

Da quella notte cominciai a sentirmi meglio ed ora posso dormire tranquilla senza sentire dolore alcuno.

Rendo pubbliche grazie al Fr. Teodoreto, confidando nella sua prolungata protezione.

In fede.

Torino, Settembre 1983

Di Franco Soccorsa

* * *

Il giorno 3 aprile 1983, Domenica di Pasqua, nel pomeriggio cominciai a provare forti dolori alla schiena.

Verso sera non potevo più stare né in piedi, né seduto.

Il dottore interpellato mi constatò dolori prodotti dalla sciatica e mi prescrisse iniezioni, supposte e in seguito anche pastiglie.

Per 10 giorni rimasi come impalato senza potermi muovere.

In seguito, per oltre un mese riuscii a mala pena a muovermi alquanto, mentre nella notte, ogni piccolo movimento mi eccitava dolori atroci che mi impedivano di dormire.

Alla fine di maggio riuscii a scendere, trascinandomi, fino nell'orto per constatare gli opportuni lavori da fare.

Poi, qualche giorno dopo, ebbi la fortuna d'incontrare Fr. Fulgenzio che mi chiese spiegazioni sulla mia salute.

Saputo delle mie disavventure e dei miei continui dolori, mi porse un foglietto con una immagine del Fr. Teodoreto, di santa memoria.

Nelle pagine interne si leggevano le relazioni di tanti favori ottenuti per sua intercessione.

Nell'ultima pagina vi era stampato una preghiera per ottenere la sua intercessione, e m'invitò a pregare con fiducia, assicurandomi che si sarebbe unito alle mie preghiere.

Fiducioso, portai a casa quel foglietto che posai sul comodino vicino al letto e cominciai subito ad invocarlo.

La prima notte riuscii a dormire alquanto, con meno dolori.

Dopo qualche giorno i dolori scomparvero ed io mi potei muovere liberamente.

Nel mese di luglio ho potuto facilmente lavorare nell'orto a vangare, a trapiantare, a bagnare, ora in piedi ora prono, ora in ginocchio, senza più provare alcun dolore.

Posso quindi ora rendere testimonianza del verace potere di intercessione del caro Fr. Teodoreto che continuo a pregare anche perché ogni mattina, girando l'angolo di casa, mi trovo dinanzi la scritta della via « Fratel Teodoreto », a lui intitolata e quindi mi viene spontaneo invocarlo.

In fede.

Torino, Agosto 1983

Cosso Giuseppe

Signor Direttore, come avevo già scritto brevemente nel c.p. precedente, ringraziavo il nostro caro Fratel Teodoreto per certi esiti di esami a buon fine.

Nonostante ciò i disturbi continuavano tanto che necessitò il ricovero in ospedale e dopo l'ultimo esame, appena fatto, il professore disse a mio marito: « 90 probabilità su 100 che si debba asportare tutto ».

Eravamo costernati anche per il mio sistema nervoso fragile, la mia costituzione non delle più forti.

Mi rivolsi a Fratel Teodoreto e gli dissi: « Oh ma mi deludi, parla al Signore! » e promisi l'offerta.

Due giorni dopo arrivarono gli esiti: tutto negativo niente operazioni.

Pregai molto, nell'adorazione del piede sinistro vedevo la schiera dei devoti già nella gloria: Fra Leopoldo, Fratel Teodoreto.

L'indimenticabile suor Gabriella ( De Dona ) che mi avviò alla S. Pratica e la mia povera mamma che fino a che le fu possibile la recitò sempre.

Invio l'offerta e chiedo preghiere.

Questo è un miracolo, se vuole mi faccio anche dare i certificati medici, perché oramai tutti eravamo convinti dell'operazione, soltanto mio marito aveva fede.

Ringrazio e contemporaneamente invio l'assegno di 100.000 per ringraziare Gesù Crocifisso che per intercessione di F. Teodoreto ( a volte dimentichiamo Fra Leopoldo, ma egli rifulge di luce, parlò con Gesù qui sulla terra! ) mi ha ottenuto la grazia.

Con ossequi unita a mio marito e a mio figlio.

Borgo d'Ale, 6 sett. 1983

Orsola Rubino

c. Repubblica 52, Borgo d'Ale