Un millenario da ricordare

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Nell'ultimo numero di questo Bollettino ( N.4/1984 ) abbiamo ricordato la giocondissima ricorrenza bimillenaria della nascita della SS. Vergine Maria, madre di Dio.

Oggi ricordiamo un altro millenario, molto meno importante, benché meritevole di essere tenuto presente, e non oggetto di sola letizia, ma misto anche di tristezza per le circostanze che richiama: ed è l'ingresso dell'angelo in Russia, l'inizio del cristianesimo in quelle immense regioni.

Ricaviamo i dati principalmente da un libro di N. Struve, edito dall'editrice Boria sotto il titolo « Cristiani in URSS », che è ancora attualissimo e che vorremmo fosse letto da molti.

Non essendo possibile fare qui una storia completa, ci contentiamo di sottolineare alcuni fatti e alcune date significative.

Si sa che i primi apostoli degli slavi furono i santi Cirillo e Metodio.

La loro personale influenza però non poté raggiungere l'ampiezza di quelle sterminate contrade, dove non era stata raggiunta fino allora nemmeno un'organizzazione politica efficiente.

L'immenso territorio era percorso da tribù, instabili e in lotta fra di loro.

Nel febbraio dell'anno 988 il principe Vladimiro si convertì al cristianesimo e la massa del popolo segui il suo esempio: fatto più unico che raro nella storia.

Ma questo fatto cambiò radicalmente la situazione.

« Quello che colpisce lo storico » scrive l'autore sopra citato, « in ciò che si è convenuto di chiamare Battesimo della Russia, è l'estrema facilità con la quale si è verificata la generale conversione.

I russi hanno assorbito il cristianesimo come una spugna assorbe l'acqua, mostrando un'anima naturalmente cristiana o almeno un'innegabile predisposizione alla dottrina di Cristo.

In meno di un secolo la Russia, da Kiev a Novgorod, fu ricoperta da magnifiche chiese e da splendidi monasteri.

Da allora il popolo russo amò chiamarsi « la Santa Russia ».

Forse, aggiungiamo noi, fu anche il vivo contrasto fra la sublimità del cristianesimo e la miseria del precedente paganesimo, che colpì l'attenzione generale, ed il senso di liberazione e di giustizia che si diffonde con il Vangelo di Gesù: i poveri e i deboli respirano, l'umanità riacquista la speranza dei suoi destini eterni.

La conversione della Russia al cristianesimo portò anche alla formazione dello Stato russo: « i popoli slavi e in modo particolare gli slavi dell'est, acquistarono e conquistarono la loro personalità ed unità grazie al cristianesimo » e da esso organizzati si sentirono una Nazione.

Tutto questo però non impedì, per quanto possa parere strano, che insieme al diffondersi della fede si suscitasse, si sviluppasse il contrasto e una feroce persecuzione.

No, non è strano, anzi è secondo la norma classica, e Gesù stesso ne ha preavvisato i suoi discepoli: « Hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi. Non c'è discepolo da più del maestro ».

La persecuzione in Russia fu lunga e terribile, anzi non è ancora cessata oggi, come tutti sanno, e le vittime più numerose furono i vescovi e i preti.

Occorre ricordare qui che il cristianesimo russo non è cattolico e non ha alcuna comunione con Roma, ma è derivato da Bisanzio, che non tollerò mai la sua dipendenza dalla Sede di Pietro e finì per staccarsene definitivamente.

I tentativi di unione con l'una e l'altra Chiesa ( greca e russa ) fallirono tutti, non per motivi dottrinali, ma per ragioni puramente umane di rivalità e di prestigio.

Questa, separazione costituisce certo una grande debolezza per gli ortodossi, che caddero tutti sotto il potere dello Stato.

Oggi lo Stato russo ufficialmente materialista e ateo sta cercando di estirpare fin dalle radici ogni forma di fede, ogni espressione di religiosità, considerandola un delitto contro lo Stato, una specie di abiezione della coscienza, da rieducare.

La libertà di coscienza non esige forse la preservazione da ogni errore e da ogni male?

Scrive l'autore sopra citato: « Non è certo a caso se il comunismo, che alla sua origine, prima d'essere contaminato dalla più massiccia dose di menzogna che la storia conosca, fu esigenza di giustizia, abbia preso radice in un popolo che voleva essere cristiano.

E, inversamente, la sopravvivenza, dopo sessantacinque anni di implacabili persecuzioni, di milioni di cristiani attivi e fervorosi, mostra che l'ultima parola sull'orientamento profondo della Russia moderna non è ancora stata detta ».

Purtroppo il comunismo uscì dalla Russia e si diffuse per il mondo, mascherato di giuste rivendicazioni e la sua tattica è sempre la stessa che dava Togliatti ai suoi tempi: mentire, mentire sempre.

È incredibile come questa tattica possa ancora riuscire, mentre basta varcare il confine per constatare de visu come si vive nei paesi comunisti e com'è diverso lo sbandierato ideale dalla realtà concreta.

Non ci si accusi di far qui della politica, come si dice.

Noi rigettiamo tutte le dottrine marxiste materialiste ed atee, ripetutamente condannate dai Papi, a cominciare da S.S. Pio XI.

Noi ci gloriamo di essere cristiani, ci sforziamo di essere coerenti con questa professione e vogliamo che la regola di vita, tanto nel settore privato che in quello pubblico, sia il Vangelo di Gesù: è questa la forza, la grandezza, la felicità per i singoli e per la collettività.

E verrà giorno che questo sarà riconosciuto anche in Russia.

Lo ha predetto anche la Madonna nelle apparizioni di Fatima.

Oggi i cristiani russi, che sono la gran massa del popolo e che subiscono la tirannia sovietica, col favore della notte e nel segreto delle proprie case, tirano fuori dai nascondigli le loro icone e sfogano i loro sentimenti pregando e piangendo.

Certo la loro preghiera non è piena di distrazioni, come spesso avviene a noi, ma fatta con tutto il cuore, e non potrà non essere esaudita.

Verrà il giorno, e speriamo presto, in cui i russi potranno riaprire i loro templi e riprendere le loro magnifiche funzioni, mostrando quanto è sempre vivo in loro lo spirito religioso.

Anzi speriamo che la forza degli eventi faccia cadere tanti preconcetti e tante infondate avversioni e la Chiesa russa torni ad unirsi, come lo era all'inizio, con la Chiesa di Roma e si faccia come voleva Gesù un solo ovile sotto un solo pastore.

Invitiamo i nostri lettori ad intensificare la loro preghiera per questo fine, così importante e così vivamente auspicato e atteso.

C.T.

Geografia dell'ateismo comunista, oggi