In memoriam

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Frère Polycarpe-Marie ( Antonio Frari )

morto nell'Isola della Réunion, dopo oltre 60 anni di vita missionaria, l'8 ottobre 1986, all'età di 80 anni.

Così scriveva dalla Réunion: « Avrei piacere di ricevere notizie su la Causa del "santo" Fratello Teodoreto, che ho visto e a cui ho parlato parecchi giorni quando nel 1939, visitavo i miei genitori che abitavano a Torino.

Fratello Teodoreto parlava sovente con il mio caro Padre.

Tengo di lui una piccola lettera ( una reliquia ).

Lo prego ogni giorno con fiducia.

Spero che la sua causa vada avanti … »

Il caro Fratel Polycarpe-Marie fu veramente un amico devoto di Fratel Teodoreto: ne accolse, con il suo grande animo, il messaggio e continuò per tutta la vita a diffonderne la conoscenza e a farsi zelante apostolo della Adorazione a Gesù Crocifisso, che distribuì largamente in Madagascar e nella Réunion.

È questo uno soltanto dei sentimenti che ci legano a Frère Polycarpe-Marie, e per noi dell'Unione Catechisti è uno dei più sentiti.

Ma di Frère Polycarpe sono tanti gli aspetti che ce lo propongono quale esempio e modello.

Qualche cenno biografico: Frère Polycarpe, di nazionalità italiana, nasce il 15 febbraio 1906 in Turchia da genitori profondamente cristiani e generosi.

Frequenta la scuola dei Fratelli e il 19 luglio 1922, a 16 anni, lascia la sua famiglia per recarsi al Noviziato dei Fratelli a Saint Maurice l'Exil, in Francia, presso Lione.

Fin da allora desidera consacrare la sua vita in terra di missione « per morirvi martire », come confiderà più tardi.

Il suo paese di missione è il Madagascar e l'isola della Réunion in cui si reca nel giugno del 1925.

Fu insegnante, poi Direttore del Piccolo Seminario di Saint Denis.

Inviato nell'isola Maurice e poi nel Madagascar a Tananarive vi fu Direttore del Piccolo Seminario.

Nel 1952 è nominato Vice-Direttore e nel 1961 Direttore dell'A.P.E.C.A.: una casa di rieducazione per 300 giovani sbandati.

Il lavoro è impegnativo e difficile.

Frère Polycarpe, di spirito profondamente religioso, ricorre ai mezzi soprannaturali: preghiera, riflessioni giornaliere, sacramenti.

A questi affianca la formazione professionale con corsi di meccanici, elettricisti, falegnami, muratori, pittori … e una intensa attività sportiva ( in particolare l' « Haltérophilie », sollevamento pesi, in cui ha la soddisfazione di formare dei giovani che giungono al titolo di campioni di Francia ).

La Casa era allora un vero Centro di rinnovamento fisico, spirituale, intellettuale e professionale.

Sa attirarsi l'amicizia e la confidenza dei giovani che trasforma da sbandati in giovani responsabili, cristiani e atleti di valore.

Li anima all'impegno verso un ideale umano e cristiano per reinserirsi nella società.

Il suo motto è: « Sempre più lontano - sempre più in alto - sempre più in fretta! ».

Autentico figlio di S. Giovanni Battista de La Salle, fu un vero « Fratello » nella sua vita di religioso e di educatore.

Non è possibile riportare qui tutti i campi della sua attività e tutte le conquiste inferiori ed esterne della sua « santità ».

Tra i Fratelli missionari che avevano operato alla Réunion uno in particolare era ricordato e venerato in modo straordinario dagli abitanti dell'isola: il Venerabile Frère Scubilion rimasto nell'isola dal 1833 al 1867, anno in cui morì in concetto di santità, dopo una vita dedicata all'alfabetizzazione e alla evangelizzazione degli schiavi neri che preparò alla loro dignità di uomini liberi, divenuta realtà nel 1848.

Frère Polycarpe trovò in questo suo Confratello un modello e un fratello di ideali e di spiritualità, quasi un compagno del cammino che lui stesso stava percorrendo e un amico di lavoro nel suo apostolato missionario.

Il Processo di Beatificazione di Frère Scubilion, iniziato nel 1902 per la persistente devozione che animava gli abitanti della Réunion, si era fermato per motivi indipendenti dalla Causa.

Frère Polycarpe, nominato Vice-Postulatore ne fece un motivo di vita e un impegno a cui dedicò tutte le sue straordinarie capacità.

Raccolse documenti, ne diffuse e incrementò la devozione popolare già così intensa, organizzò pellegrinaggi e si recò a Roma per qualche anno al fine di riordinare con la collaborazione del Postulatore Generale Fr. Leone Morelli tutto il materiale raccolto.

Ormai la sua vita era completamente dedicata a questa causa.

Fu così che il 30 marzo la Causa fu introdotta a Roma con Decreto del S. Padre Giovanni Paolo II.

Il 9 giugno 1984 fu emanato il Decreto sull'eroicità delle virtù del Servo di Dio.

Restava ancora l'approvazione del miracolo.

Il giorno 8 ottobre 1986 il voto favorevole apriva la via alla Beatificazione.

In quello stesso giorno Frère Polycarpe, mentre si recava alla Cappella di Nostra Signora della Salette a pregare per il suo Frère Scubilion, ancora ignaro dell'approvazione di Roma, cadeva sui gradini della scalinata della Chiesa: subito soccorso, a nulla valsero le cure e nella notte spirava.

La partecipazione di tutta la popolazione, delle Autorità, dei Confratelli, dei giovani, al grave lutto fu una testimonianza grandiosa e commovente dell'affetto e della venerazione di cui era circondato.

Fu sepolto nel piccolo cimitero di Santa Maria, accanto alla tomba del suo Venerabile Frère Scubilion.

Moltissime le testimonianze giunte, ma non ci è possibile riportarle.

Una mi pare molto significativa: « questo caro Confratello ci lascia il ricordo di un "santo religioso", espressione usata nel senso autentico della parola, dalla popolazione.

Religioso pieno di fede, di umiltà d'abnegazione, di dedizione a tutti.

Grande devoto dell'Eucaristia e della SS. Vergine.

Amava tutti, per tutti si prodigava … questo meraviglioso anziano che sapeva riservare a tutti quelli che lo avvicinavano il suo bei sorriso di fanciullo che rifletteva la pace e la gioia del suo cuore, caratteristica dei "Santi" autentici. »

Così anche noi lo ricordiamo dopo la sua visita dello scorso anno fattaci a Torino e lo preghiamo assieme a Frère Scubilion e a Fratel Teodoreto: una via di santità che li lega in un unico affettuoso ricordo.

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Edmundo Espejo Olivera

nacque il 30 giugno 1944 - morì il 29 giugno 1986.

Fece i suoi studi secondari nella « Gran Unidad Escolar Mariano Melgar » di Arequipa - Perù, e poi frequentò la Scuola « Normal Superior San Juan Bautista de la Salle » ( 1968-1971 ), conseguendo la laurea di Professore in Educazione Secondaria, specializzandosi nel settore di Bio-Quimica ( Arequipa - Perù ).

In seguito si iscrisse all'Università Cattolica « Santa Maria » ( Arequipa - Perù ), conseguendo la laurea di « Bachiller en Economia ».

Entrò nell'Unione Catechisti nel mese di luglio e fece la sua consacrazione nel dicembre 1968, rimanendovi fino al suo decesso.

Coprì la carica di Consigliere dell'Unione Catechisti, e quella di Tesoriere di APIMA.2. ( Associazione di Piccoli Industriali Meccanici di Arequipa ) « La Alboarda », fino alla morte.

Fu anche tesoriere dell'Opera Sociale « La Unión Pio XII », che organizza la « Climàtica Pio XII » per offrire giorni di spiaggia e formazione culturale, sportiva, ricreativa, religiosa, ai bambini/e del sud del Perù, e specialmente alle popolazioni più bisognose di Arequipa.

Carica che coprì fino alla data del decesso.

Direttore di vari gruppi di bambini nella Climàtica Pio XII, e titolare di altre cariche della Istituzione, nonché professore del Collegio « San Martin de Porres » dal 1971, di Arequipa - Perù.

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Dott. Aldo Billia, notaio, generoso benefattore dell'Unione Catechisti e della Casa di Carità, morto a Torino il 9-XI-1986.