L'Unione Catechisti in Etiopia

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Progetto Asmara

Si chiama ormai « Progetto Asmara » l'iniziativa presa dal nostro Confratello Catechista Associato Habtesllassiè Abrha, riconfermato per il sessennio 1986-91, Presidente per l'Etiopia del nostro Istituto, che ha per scopo l'aiuto fraterno ai giovani della sua città per il loro inserimento nell'attività produttiva del Paese, insegnando loro un mestiere artigianale.

Il suo vero nome è « Centro di Carità » e viene così descritto dal suo promotore:

« L'Unione Catechisti di Asmara fin dalla sua fondazione, avvenuta il Venerdì Santo del 1958, si è costantemente adoprata per la formazione cristiana e la promozione ed elevazione umana specie dei più bisognosi ed emarginati.

Attualmente, sia per le esperienze accumulate, sia per la necessità di più ampi e organizzati interventi di fronte all'aumentato numero dei bisognosi, e sia per altre situazioni contingenti, si richiederebbe di poter disporre di una Sede autonoma costruita appositamente in rapporto agli obiettivi da raggiungere.

Sinora infatti l'Unione di Asmara si è avvalsa di strutture messe a disposizione dalla Chiesa locale, ma oggi assolutamente insufficienti, e comunque non più disponibili.

Per tutte le suesposte ragioni i membri dell'Unione di Asmara hanno deciso di realizzare una Opera appositamente organizzata e strutturata.

Lo scopo dell'Opera non consiste nella semplice erogazione di servizi assistenziali, ma si propone di ricuperare dallo scoraggiamento, dalla frustrazione e dalla inerzia conseguenti, persone bisognose aiutandole a ricuperare e a coltivare un atteggiamento positivo e di fiducia di fronte a se stessi, alla vita, ai propri simili.

Il metodo che si intende seguire è quello del lavoro e dell'apprendimento sul lavoro.

In primo luogo si tratta di far partecipare persone bisognose alla stessa costruzione dei locali occorrenti, assicurando il loro necessario sostentamento.

In un secondo tempo ci si propone di avviare presso l'Opera attività lavorativo-produttive che possano costituire ad un tempo fonte di sostentamento e scuola di apprendimento professionale.

Le attività previste non sono di alta specializzazione, ma corrispondono ai bisogni di base della comunità locale: falegnameria, artigianato locale con lavorazioni del legno, ferro e terracotta, vivaistica, orto-frutticultura, allevamento di animali domestici, taglio-cucito, maglieria, artigianato tessile.

L'Unione di Asmara conta di avvalersi, con personale tecnicamente preparato, dei suoi stessi membri e di altri collaboratori che hanno acquisito la loro competenza professionale lavorando per lunghi anni con imprenditori e tecnici specie italiani.

Si tratta di collaboratori potenziali realmente disponibili per svariati motivi.

L'Opera viene denominata « Centro di Carità » in quanto fondata e ispirata all'amore rigeneratore e salvifico insegnato dal Cristo.

L'Unione di Asmara è un'articolazione con gestione propria dell'Unione Catechisti del SS. Crocifisso e di Maria SS. Immacolata.

La Sede Generalizia dell'Istituto è sita in Torino.

L'Unione Catechisti, tra le altre attività, ha fondato e gestisce, insieme con i Fratelli delle Scuole Cristiane, l'Opera « Casa di Carità Arti e Mestieri » operante in Torino ( attualmente anche a Grugliasco ) sin dal 1925 ».

Qui a Torino, durante una visita del Catechista Habtè, è stato presentato il progetto di costruzione da realizzare su di un terreno di 6000 mq di superficie, assegnategli dal Governo locale, alla periferia di Asmara.

L'iniziativa, approvata dai Superiori dell'Unione Catechisti, è stata subito accettata e appoggiata, oltre che dalla Caritas Diocesana, anche da vari gruppi sensibili ai problemi africani e precisamente lo STAM ( Servizio Tecnico alle Missioni ) che già in passato aveva generosamente provveduto con aiuti per altre necessità; l'UCID ( Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti ); la Conferenza Giovanile S. Vincenzo dell'Istituto "La Salle" diretta da Fr. Francesco.

Questi Gruppi si sono fatti promotori, ciascuno nel proprio ambiente, di iniziative volte a raccogliere fondi per avviare e sostenere l'Opera.

I primi frutti sono:

-  l'invio di n. 2 "Containers a perdere" contenenti materiale edile vario necessario per i primi lavori di recinzione del terreno oltre ad una betoniera e a tre cancelli grandi in ferro ( i contenitori sono giunti nel porto di Massaua il giorno 20 dicembre u.s. )

- l'allestimento di altri due Contenitori, partiti da Livorno il 20 gennaio con materiale più specifico, tra cui un gruppo elettrogeno di 15 Kw offerto dalla S. Vincenzo Ist. "La Salle", una saldatrice elettrica, un pulmino, serbatoi per acqua, un carrello ecc. ( Contributi STAM )

- le spese di trasporto, sia marittimo che locale, sono sostenute interamente dalla "Caritas Italiana ", la quale provvederà in gennaio anche alla trivellazione di un pozzo, sul medesimo terreno del progetto.

- la somma fin'ora raccolta è di L. 16.547.000 totalmente spesa.

A conclusione di queste prime succinte notizie, che ci proponiamo di aggiornare successivamente, riportiamo le parti essenziali di un articolo, firmato F.A., apparso in data 7 dicembre '86 su "La Voce del Popolo" ( settimanale diocesano di Torino ) dal titolo: "Un centro di carità che avvii al lavoro".

Unione Catechisti del SS. Crocifisso, Caritas, Ucid e STAM tra i promotori « Continua la sofferenza del popolo etiopico.

Nonostante le numerose polemiche circa gli aiuti internazionali, si moltiplicano le iniziative di solidarietà.

Tra queste, soprattutto, microrealizzazioni.

L'Unione Catechisti del SS. Crocifisso di Torino è una delle organizzazioni che operano attivamente in questa direzione: ad Asmara, dove è presente dal 1958, sta promuovendo la costruzione di un Centro di Carità.

L'idea viene appoggiata dall'Unione in collaborazione con la Caritas e, ultimamente, anche con l'Ucid, l'Unione dei dirigenti ed imprenditori cattolici.

« Stiamo raccogliendo fondi per un generatore - spiega Domenico Conti, presidente dell'Unione Catechisti - Laggiù i lavori sono iniziati.

La manodopera viene pagata con il metodo "food for work", "cibo per ore lavoro".

È una iniziativa nata quasi in sordina ad Asmara, ma che ha avuto una buona rispondenza.

La Caritas italiana ci garantisce il trasporto del materiale nei containers; noi, qui a Torino, insieme con Caritas e Ucid, cerchiamo il materiale necessario ».

Habtesllassiè Abrha è il responsabile dell'Unione Catechisti di Asmara.

Dice: « Il Centro di Carità non erogherà unicamente servizi assistenziali.

Cercherà invece di recuperare dallo scoraggiamento e dalla desolazione le persone di quelle terre.

Inizialmente facendole partecipare, in corresponsabilità, alla costruzione dell'opera.

In seguito avviando con loro, attività lavorativo-produttive, che possano costituire ad un tempo fonte di sostentamento e scuola di apprendimento professionale ».

Quali attività si svolgeranno nel nuovo Centro? « Tutte quelle che corrispondono ai bisogni di base della comunità locale - risponde Abrha - e quindi falegnameria, artigianato, ferro e terracotta, ortofrutticultura, allevamento di animali domestici, maglieria ed artigianato tessile ».

L'iniziativa è già a buon punto.

Gran parte dei lavori è già stata avviata.

Chiunque fosse interessato a sostenere questo progetto può chiedere informazioni alla Caritas diocesana di Torino oppure alla sede dell'Unione Catechisti, presso la Casa di Carità Arti e Mestieri in Corso Brin 26 ».

F.A.

Anche l'UCID da parte sua, dopo aver allestito i primi due Contenitori, tramite il suo periodico "Responsabilità" ( nov. - dic. 1986 ), ha informato e sollecitato i suoi soci con un articolo redatto dal geom. Marco Castagneri, membro del Consiglio Direttivo, che riportiamo nelle parti essenziali:

Un appello alla nostra coscienza di italiani e cristiani

Esattamente cento anni fa gli italiani sbarcavano a Massaua in Eritrea.

Cominciava così la nostra presenza in Africa.

Cinquant'anni or sono scoppiava la guerra d'Etiopia: era l'inizio della fine della nostra avventura coloniale nell'Africa Orientale.

Il Negus Ailé Selassié, dopo il suo ritorno sul trono nel 1941 al seguito delle truppe inglesi, salvaguardò le proprietà e le aziende che gli italiani avevano impiantato migliorando notevolmente, con la loro operosità, le condizioni di vita di quelle popolazioni: nella sola Eritrea furono costruiti dagli italiani 1450 edifici pubblici.

La strada Massaua-Addis Abeba, 1600 km, venne costruita in diciotto mesi.

La Kombolcha-Assub, 480 km, in sei mesi.

La storia di un fallimento clamoroso

Il 12 settembre 1974 una rivoluzione capeggiata dal Maggiore Menghistu Hailé Miriam depose il vecchio Negus.

Gli italiani, con la loro operosità e intraprendenza, non persero mai la stima di quelle popolazioni che si rivolgono a noi perché le aiutiamo a superare le loro difficoltà economiche dovute a calamità naturali.

L'agricoltura, principale risorsa dell'Etiopia, è in crisi soprattutto nelle regioni del Nord che coincidono con le ultime propaggini del Shael già tormentato da una spaventosa siccità e dal processo di progressiva desertificazione.

La situazione Eritrea

All'interno di questa drammatica situazione vi è ancora una realtà particolarmente critica: quella dell'Eritrea, il cui nome evoca in noi italiani, soprattutto quelli che hanno avuto congiunti che hanno combattuto in Africa, una particolare emozione suscitata dai racconti del leggendario coraggio e del generoso attaccamento dimostrato in tante occasioni dagli Ascari Eritrei.

Il progetto Asmara

Questo stato di cose ha determinato un massiccio inurbamento per cui i centri importanti come Asmara pullulano di gente che vive in disagiate condizioni economiche.

Ed è per alleviare queste condizioni che si è mobilitata l'Unione Catechisti del SS. Crocifisso e di Maria SS. Immacolata di Asmara, Sede locale dell'omonima Unione Catechisti di Torino.

Ispirandosi ai principi e all'esempio della casa madre che a Torino ha dato vita al modernissimo centro di formazione professionale denominato "Casa di Carità Arti e Mestieri" e applicando il criterio efficientistico che, nel bisogno, è più profìcuo ricevere la canna da pesca che non il pesce mandato da altri, i Catechisti dell'Unione di Asmara, guidati dall'indomito signor Habtesllassiè Abrha, hanno deciso di intraprendere anche loro la costruzione di un centro di assistenza e di formazione professionale che consenta ai giovani dell'Eritrea di impegnarsi in un processo di crescita e di autosufficienza.

Ottenuta dalle autorità locali l'approvazione del relativo progetto e la concessione di un terreno idoneo, si sono rivolti anche a noi per essere aiutati in quest'opera di promozione umana ed economica e quindi autenticamente sociale.

Per realizzare concretamente questa coraggiosa ed ammirevole iniziativa hanno però bisogno di attrezzature edili e materiali da costruzione che sul posto sono totalmente irreperibili ad eccezione degli inerti, del cemento e di pochi altri materiali di base.

Per tutto il resto, dai badili ai chiodi, al legname, fino ai serramenti, al materiale di copertura, ed agli impianti fanno affidamento sulla nostra generosità.

Per quanto riguarda l'assistenza tecnica per guidare le improvvisate maestranze hanno, fortunatamente, la collaborazione di tecnici locali e imprenditori italiani che operano sul posto, e l'apporto di qualche vecchio operaio specializzato eritreo che ha prestato la sua opera, in passato, presso ditte italiane.

L'iniziativa Ucid

La nostra Associazione ha deciso di accogliere l'appello affiancandosi all'Unione Catechisti di Torino nella raccolta dei fondi, organizzando una campagna di sensibilizzazione dei propri aderenti e dei lettori di questo giornale.

Nei successivi numeri del nostro giornale verranno riportati sistematicamente i resoconti delle risorse raccolte e dello svolgimento dei lavori.

Le offerte in denaro potranno essere inviate sia in capo alla Ucid Piemonte - Via dei Mille n. 22 -10123 Torino - ( c/c bancario n. 7250 dell'Istituto Bancario San Paolo di Torino, Sede Centrale, Piazza San Cario 156 a Torino ) oppure presso l'Economato dell'Unione Catechisti del SS. Crocifisso e di Maria SS. Immacolata di Torino con sede in corso Benedetto Brin n. 26 ( c/c postale n. 15840101 ), indicando come causale: " Contribuzione progetto Asmara ".

Per eventuali donazioni di attrezzature ( anche usate ) e materiali, telefonare alla segreteria della Ucid di Torino ( numeri telefonici: 011/8122083-885090 ), che provvederà a fornire tutte le precisazioni del caso e a disporre per il ritiro degli stessi.

Le donazioni in natura e tutte le forniture acquistate con fondi ricevuti saranno inoltrate via nave a cura della Caritas nazionale che le recapiterà direttamente a destino.

La fotografia che pubblichiamo ritrae il primo gruppetto di giovani Eritrei già al lavoro: molto dipenderà da noi tutti se il sorriso pieno di fiducia e di giovanile allegria che si legge sui loro volti non si spegnerà per lo sconforto dell'impotenza e della frustrazione.

Se saremo capaci di ciò avremo avuto anche noi il privilegio di cui parla Giorgio Torelli in una lettera pubblicata sul libro di Luca Goldoni "La tua Africa" e cioè: "Partecipare, con la "pietas" che ci insegnarono al liceo, a quest'ansia del mondo fermo al palo, a questa parte segreta di umanità che non comparirà sui telegiornali, a quest'Africa da adottare come si fa con chi è schiantato dalla solitudine ».

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