Primo convegno nazionale dei Catechisti

B249-A5

Roma 23-25 aprile 1988

L'importanza che per noi Catechisti ha avuto questo Primo Convegno Nazionale ci induce a ritornarvi sopra, dopo quanto già è stato detto nel numero precedente del Bollettino.

In questa seconda presentazione ci vogliamo soffermare sui « Perché » che sono all'origine del Convegno che inquadrano l'impegno formativo dei Catechisti, la qualificazione missionaria, il respiro spirituale, culturale, ecclesiale per un servizio costruttivo, anche in condizioni di segno negativo, seguendo la linea del progetto catechistico italiano sviluppato nel « Documento di base » e con lo sguardo al domani.

1) Catechisti di provata formazione, consapevoli e affidabili.

La Chiesa italiana vede il numero dei catechisti crescere, il loro lavoro dilatarsi.

Guarda perciò ad essi con simpatia e vorrebbe poterlo dire a ciascuno personalmente.

Nota tuttavia che la loro preparazione, spesso risulta « orientata più al servizio che alla formazione permanente ».

I catechisti stessi manifestano il bisogno di una ricchezza spirituale e culturale maggiore.

Obiettivo del Convegno è quindi la ricerca e il dialogo sulla formazione dei catechisti in vista di una Chiesa in missione con un piano formativo organico e razionale, di possibile attuazione dovunque.

Fallire questo primo obiettivo è compromettere l'efficacia della catechesi: è infatti correre il rischio di affidarsi, in molti casi, a una generazione di catechisti più esperti che formati, maestri forse di parole imparate, ma di fragile consistenza spirituale e pedagogica.

2) Una catechesi qualificata sul ritmo del respiro missionario

L'impegno formativo dei catechisti è però mirato, in modo esplicito, in direzione missionaria per rendere i catechisti consapevoli di essere Chiesa inviata a tutti per una evangelizzazione, preoccupata non solo di far crescere la fede ma anche di suscitarla e di motivarla credibilmente.

Di accento missionario sono gli interrogativi che il Papa pone alla Chiesa in Italia riunita a Loreto attorno ai suoi Pastori: « Come annunciare al mondo di oggi … le ricchezze di Cristo e del suo Vangelo, per innescare il vero processo di cambiamento interiore in questa società in rapida trasformazione?

Come far risuonare nel cuore della gente affannata da tanti problemi, inquieta, agitata da incertezze e paure, l'eterna parola di verità che libera l'uomo e gli fa scoprire di essere figlio di Dio?

Come comunicare il senso della vita … scoprire l'intima apertura dell'uomo e del mondo a Dio, Creatore e Padre, che ci ama di un amore infinito? ».

Urgente e corale infatti è il bisogno di una catechesi che, nel tessuto culturale presente, formi cristiani che siano credibili testimoni del Vangelo.

3) Nell'orizzonte di comunione e di servizio alla comunità intera.

La missione, la comunione, il servizio devono fare incessante riferimento alla comunità.

Missione per i catechisti, significa essere inviati dalla comunità.

Il che comporta un tipo di presenza e l'acquisto di una attrezzatura spirituale e di uno stile di vita e di lavoro adeguati alla missione.

Comunione è essere segno della comunità.

Ciò esige una partecipazione assidua e perseverante della comunità, una spiritualità ecclesiale consistente ed equilibrata, lo stile della testimonianza.

Servizio è svolgere un compito preciso a favore della comunità.

Questo vuol dire muoversi secondo la logica del servizio, animati dalla spiritualità del dono, nello stile della condivisione.

È la Chiesa che fa i catechisti.

Essa fa i cristiani, li genera, li forma, in modo diverso.

Ma anche i catechisti, in qualche misura fanno la Chiesa, poiché grazie allo Spirito che li illumina e li conduce, svolgono una missione di evangelizzazione e di educazione alla fede, che è contributo di luce e di vita per la comunità.

4) L'immagine di catechisti al lavoro per una Chiesa missionaria.

Qual è l'immagine del catechista che compie un lavoro costruttivo per una Chiesa missionaria?

Una persona capace di « catechesi di situazione ».

Dove la proposta di fede e il cammino che segue, non appaiono altra cosa dalla vita, ed è in grado di mettere la fede in dialogo con la vita.

Una persona che anzitutto e al di sopra di tutto, è un credente.

Una consistente esperienza di fede è senza dubbio una carta vincente perché avvalora la parola, la rende credibile.

Una persona che sa dare ragione della speranza cristiana.

Persona che una volta apertasi all'accoglienza e all'incontro della salvezza che viene da Dio, in Gesù Cristo, sa che rimane un cammino da fare, perché la fede accolta possa tradursi in fede vissuta.

Una persona che agisce nel contesto di un progetto ecclesiale ben definito.

Il servizio dei catechisti è tutto nella quotidiana fatica di mettere pietra su pietra.

Ciò richiede un quadro di riferimento chiaro e organico del lavoro.

Una persona che testimonia nel concreto la fede che propone.

Ciò riguarda anche la sua coerenza cristiana nella famiglia, nella scuola, nel lavoro, nella professione, nelle relazioni di tutti i giorni, per testimoniare nel vissuto la fede, là dove la gente vive e come vive.

5) Far catechesi: un ruolo affidato alla Chiesa, non atto isolato di prete o di laico.

La missione non è opera di navigatore solitario.

« Allorché il più sconosciuto predicatore, catechista o pastore, anche nel luogo più remoto predica il Vangelo … il suo gesto è collegato all'attività evangelizzatrice di tutta la Chiesa.

Ciò presuppone che egli agisce non per una missione arrogatasi, ma in unione con la missione della Chiesa e in nome di essa.

Evangelizzare non è mai, per nessuno, un atto individuale e isolato.

È ogni volta un atto profondamente ecclesiale ». ( Evangelii nuntiandi ).

« Non c'è garanzia di un'azione evangelizzatrice seria e vigorosa se manca una ecclesiologia ben fondata » ( Giovanni Paolo II ).

6) Operatori silenziosi dove si edifica quotidianamente il popolo di Dio.

I catechisti restano gli operatori feriali delle nostre chiese particolari: quelli che spezzano il pane di tutti i giorni, tessono la rete delle relazioni ordinarie.

Come in una rinnovata Pentecoste che genera apostoli, missionari del Vangelo la Chiesa sollecita i catechisti all'acquisto di una solida formazione, li sospinge nel cammino della maturità spirituale, li consolida nel proposito della testimonianza coerente, per il fiorire di una promettente stagione della nostra Chiesa.

7) Una realtà di segno negativo ch'è doveroso impegnarsi a risanare.

Sono tuttavia sotto gli occhi di tutti gli aspetti più diffusi di una realtà di segno negativo.

C'è scarso interesse da parte delle singole comunità locali per la catechesi.

In molti casi manca un coordinamento dell'attività catechistica.

Difetta anche un progetto unitario educativo alla vita cristiana, dove i momenti catechistico, liturgico, caritativo, siano complementari gli uni agli altri e, integrandosi, favoriscano una formazione cristiana ben fondata e bene armonizzata.

Resiste ancora una mentalità che riduce la catechesi a semplice trasmissione di nozioni, priva di rapporto concreto con l'esistenza quotidiana e i suoi problemi.

Prevale una prassi tradizionale catechistica in funzione quasi esclusivo dei sacramenti, con questo duplice limite: di apparire senza legami con la vita; di non tener conto della società attuale che offre diversi modelli di vita che sono o in contrasto con quello quello cristiano o anche contraddittori tra loro.

É doveroso segnalare anche questa realtà di segno negativo per una verifica sincera e coraggiosa dell'azione catechistica.

8) Riproposta autorevole del progetto catechistico italiano.

Il Convegno ripropone autorevolmente ai catechisti il Progetto Catechistico Italiano e fa riferimento diretto al Documento di Base: Il rinnovamento della catechesi, e ai Catechismi elaborati dalla CEI coerenti con lo stesso Documento di Base.

Tale Progetto è valido perché inquadra una catechesi:

- che ha per finalità: educare alla mentalità di fede nel rispetto dei soggetti e delle loro situazioni

- di impostazione crìstocentrica: dove Cristo è il legame profondo che congiunge tutte le verità e colloca ciascuna nella sua vera luce

- per la vita di fede nella comunità: in cui è costante l'impegno di inserimento e di partecipazione dei cristiani all'esperienza della comunità ecclesiale

- fedele a Dio e all'uomo: per l'esigenza di comunicare integra la dottrina rivelata e insieme di farlo con la maggiore attenzione alle concrete situazioni di coloro ai quali si rivolge.

È un Progetto funzionale perché intende la catechesi come strumento vivo, impostandola, a tal fine, sotto forme di cammino:

- permanente, perché interessa progressivamente tutta l'esistenza delle persone

- sistematico, per la comunicazione dei contenuti della fede nella loro globalità e organicità

- graduale, adeguato cioè all'età e alle condizioni culturali e spirituali dei soggetti

- essenziale, in quanto presenta le verità fondamentali della fede cristiana al di fuori delle questioni proprie della ricerca teologica.

9 ) Prospettive da proporre con lo sguardo a un domani più costruttivo.

« Quanto tempo siete disposti a spendere, per riscoprire Cristo evangelizzatore ed essere di conseguenza Chiesa evangelizzatrice?

Quanta disponibilità avete per vivere intensamente la liturgia nelle sue conseguenze sacramentali e nella sua dimensione orante: ossia di lode e ringraziamento a Dio e non solo suppliche sempre più aggiornate sui problemi che angustiano l'uomo?

Quanta coerenza cercate di stabilire tra quel che pensate in privato, cioè che proponete nella catechesi, e ciò che vi trovate ad affrontare nelle situazioni della vita?

Fioritura di catechisti è stata detta fra l'altro, la stagione postconciliare.

Le stagioni però non si fermano.

Avanzano e si succedono.

La fioritura è promessa di frutti.

In questa prospettiva, che guarda al raccolto, si inserisce la qualificazione dei catechisti.

Catechista Marino