La « Giornata per la vita »

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L'omelia dell'arcivescovo

La partecipazione del gruppo famiglia

Marcia silenziosa

Domenica 4 febbraio è stata celebrata in tutta Italia la « Giornata per la vita ».

A Torino, la domenica pomeriggio, è stata attivata una marcia silenziosa lungo le strade del centro, per manifestare la volontà di dire sì alla vita.

Fra i 3000 partecipanti vi erano anche alcuni rappresentanti del gruppo famiglia dell'Unione Catechisti, i quali sono intervenuti per esprimere la solidarietà non solo delle loro famiglie, ma altresì della più grande famiglia dell'Unione.

Si è trattato di una prima manifestazione ancora contenuta sul piano della partecipazione di massa, ma significativa per la testimonianza, volta a dare consapevolezza della tragedia che si consuma ogni giorno con l'eliminazione di tanti bimbi ancora nel grembo materno.

La parola dell'Arcivescovo

Il corteo guidato dal Vicario generale Monsignor Peradotto, è stato accolto in Duomo dall'Arcivescovo Monsignor Saldarini, che ha presieduto la concelebrazione eucaristica, incoraggiando nell'omelia coloro che offrono la loro testimonianza cristiana per la salvaguardia della vita.

L'Arcivescovo ha messo in rilievo i punti più delicati della situazione attuale: oltre all'iniquità dell'aborto ha richiamato l'attenzione sulla violenza sessuale, su quella nei confronti dei bambini e degli anziani, sul disprezzo della santità della famiglia, sull'emarginazione delle persone non autosufficienti, dei malati gravi, di coloro che sono in fase terminale e che hanno il diritto di essere assistiti e di vivere.

Monsignor Saldarini ci richiama alla necessità di difendere la dignità e la intangibilità della vita di ogni uomo, bianco o nero che sia, di ogni età, di ogni categoria sociale: questa vita va difesa soprattutto ora in questa nostra società sempre più ostile verso chi non è protetto, verso chi ha dei problemi di vario genere.

Il documento della CEI sulla vita

L'ultimo documento della Conferenza episcopale Italiana dal titolo « Evangelizzazione e cultura della vita umana » ripropone all'attenzione delle comunità cristiane, dei sacerdoti e dei laici, alcune verità sulla sacralità della vita, del matrimonio e della famiglia, sollecitando iniziative pastorali di promozione umana a favore della vita, dal concepimento fino all'esaurirsi naturale nel tempo.

I cristiani non devono tacere su queste verità, anche se talora si sentono soffocati dalla mentalità ricorrente oggi, e devono comprendere l'importanza di richiamare a tutti che cosa sia bene e che cosa sia male: non dimentichiamo che la verità cristiana è una comunione di vita con la vita divina, pertanto non da vivere individualmente, ma da diffondere anche agli altri.

Tutti abbiamo una grande responsabilità verso chi ci circonda e non dobbiamo mai sentirci dispensati dal nostro impegno per la difesa della vita.

È importante che noi vediamo sempre, ed insegniamo a vedere, l'immagine di Dio in ogni persona, anche la più indifesa, come la creatura appena concepita od il malato in fase terminale che non sa più difendersi.

Purtroppo in questa società spesso si riduce la qualità della vita all'efficienza fisica, economica, consumistica, fino ad arrivare ad eliminare quelle vite umane che appaiono insopportabili, perché prive di questa « qualità ».

Il cristiano deve con la propria testimonianza portare il suo apporto affinché tutti, sia il credente che l'indifferente, siano indotti a riconoscere il valore della vita.

Su questo documento della CEI vi è stata una riflessione da parte del gruppo famiglia, come è detto in seguito.

Elena Valle

L'Arcivescovo mons. Saldarmi in occasione della sua visita alla Casa di Carità Arti e Mestieri.