Attualità di Fra Leopoldo

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Quest'anno, come già trattato nel precedente bollettino, ricorrono i 70 anni dalla morte di Fra Leopoldo, che tanta parte ha avuto nell'origine dell'Unione Catechisti e della Casa di Carità Arti e Mestieri.

Ci sembra doveroso, riprendendo le tematiche dello scorso numero, tratteggiare brevemente alcuni degli aspetti della figura di questo religioso francescano - peraltro modello anche per il laicato, essendo vissuto sino alla piena maturità nel mondo - così vicino all'altra figura, a noi cara e familiare, il Ven. Fr. Teodoreto.

Professionalità cristiana

Dalla famiglia il giovane Luigi Musso riceve una formazione umana e cristiana, che caratterizzerà tutta la sua vita.

« Nelle famiglie cristiane l'amore al lavoro è parte integrante dell'educazione, perché oltre ad essere indispensabile mezzo di sussistenza, è un potente aiuto per preservare i giovani dal contrarre cattive abitudini ». ( Fr. Teodoreto, "Nell'intimità del Crocifisso", vita di fra Leopoldo, pag. 4 ).

Luigi iniziò presto la sua attività di lavoro, subito dopo la seconda elementare, a servizio di una famiglia.

Ma le necessità familiari lo spinsero ad abbandonare il tetto paterno all'età di 19 anni, per recarsi a Vercelli, prima al servizio di famiglie, poi nel collegio Dal Pozzo.

La casa paterna di fra Leopoldo a Terruggia Monf/errato.

Così inizia la sua attività di cuoco e di responsabile degli approvvigionamenti per la cucina, che svolgerà con impegno crescente, con competenza e scrupolo, quindi con sempre maggior professionalità, anche nelle comunità, a Torino, a Casale e nuovamente a Torino nella veste di religioso nel Convento di S. Tommaso.

È una testimonianza di quella professionalità cristiana, che è uno degli obiettivi che ci si prefigge alla Casa di Carità, ed è altresì un inno al lavoro dell'uomo che appunto mediante il lavoro, « realizza se stesso come uomo ed anzi, in un certo senso, diventa più uomo » ( Laborem exercens, n. 9 ).

Amore filiale

Uno degli aspetti umani che più colpiscono nella vita di Fra Leopoldo è l'amore costante, profondo e concreto che l'ha animato nei riguardi della propria mamma.

Dall'età di 20 anni, infatti, alla morte del padre, si trovò nella necessità di aiutare la madre vedova.

E questo compito lo svolse con puntualità filiale sino all'età di 50 anni, alla scomparsa della mamma, compito che ritenne suo specifico dovere, prima di farsi religioso.

Esempio di amore alla famiglia nel senso di riconoscimento, di rispetto e di aiuto a coloro che gli avevano dato la vita.

E tutto questo si inquadra nei « compiti della famiglia cristiana nel mondo di oggi », espressi nella « Familiaris consortio » di Giovanni Paolo II, in cui si parla dell'aiuto vicendevole tra i diversi membri della famiglia, con riferimento tra l'altro, ai doveri verso i genitori ( n. 37 ).

Maria Cavallone, madre di fra Leopoldo.

Apostolo laico

Negli anni del suo lavoro non dimenticava l'insegnamento impartitegli da sua madre e cioè di essere un cristiano praticante: la S. Messa al mattino presto con la comunione, la preghiera fervorosa, la meditazione, la devozione a Gesù Crocifisso e a Maria Santissima.

Tutto questo doveva portarlo a comunicare agli altri la luce della sua fede ed il calore della sua carità viva.

Così divenne apostolo della Madonna presso i parrocchiani di Viale d'Asti; apostolo con il buon esempio e con l'insegnamento del catechismo presso i giovani compaesani di Terruggia.

È un esempio concreto di « partecipazione dei fedeli laici alla vita della Chiesa » ( Christifideles laici n. 25 ).

Religioso, discepolo e apostolo del Crocifisso

Divenuto religioso con il nome di Leopoldo nell'Ordine francescano, divise la sua giornata tra gli impegni di cuoco nel convento parrocchia di S. Tommaso e quelli di ordine spirituale.

Il suo amore a Gesù Crocifisso lo portò in poco tempo ad una tale intimità, tanto da udirne interiormente la voce, come attesta il suo Diario.

E così avvenne per Maria Santissima.

« Alternando le preghiere vocali con l'orazione mentale più affettuosa, Fra Leopoldo, quasi senza accorgersene, venne a comporre, sotto la guida di Gesù Crocifisso, una nuova formula di preghiera » ( Fr. Teodoreto, op. cit., pag. 48 ).

Tale preghiera è una adorazione alle cinque sacratissime Piaghe dal titolo: « Divozione a Gesù Crocifisso », approvata e indulgenziata dal Papa Benedetto XV nel 1915.

Tale adorazione è stata poi affidata ai Fratelli delle Scuole Cristiane, che la diffondono in tutto il mondo per mezzo dell'Unione Catechisti del SS. Crocifisso e di Maria SS. Immacolata.

Discepolo e apostolo di Maria

Amare Gesù significa amare Maria sua Madre, e analogamente da Maria si giunge a suo Figlio: « Per Mariam ad Jesum ».

Così la devozione di Fra Leopoldo verso il Crocifisso e verso Gesù Sacramentato non poteva non indirizzarsi anche verso Maria, quasi in una interdipendenza mistica.

E la Madre di Dio, nominandolo « suo segretario angelico », come è annotato, in data 24 ottobre 1908, nel Diario di Fra Leopoldo, gli ricorda che la sua « missione è quella di far penetrare la Divozione - Adorazione al SS. Crocifisso in tutte le famiglie cristiane, sotto il comando del Santo Padre, il Papa » ( 22 novembre 1908 ).

E gli aggiunge più avanti: « Armati della virtù del Santo Rosario: ti ho dato un'arma tanto potente da sbaragliare un esercito » ( dal Diario, 30 giugno 1912 ).

Unione Catechisti

L'Unione Catechisti del SS. Crocifisso e di Maria SS. Immacolata venne fondata da Fr. Teodoreto con l'intendimento di « formare un'associazione di giovani veramente buoni e zelanti nell'apostolato catechistico come quelle istituite dai suoi Confratelli a Parigi, a Madrid e a Lione » ( Fr. Teodoreto, op. cit., pag. 120 ).

Opera di perseveranza per giovani educati nella scuola cattolica, da svilupparsi nell'ambito lasalliano, al servizio della comunità ecclesiale e della società.

All'inizio dell'Opera Fr. Teodoreto ricorse a Fra Leopoldo per poter avere la conferma della validità dell'iniziativa, così come avvenne con le parole di Gesù: « Dirai al Fratello Teodoreto che faccia ciò che ha nella mente » ( dal Diario, 23 aprile 1913 ).

L'inaugurazione dell'Unione avviene il 17 maggio 1914, cui segue uno sviluppo nel breve volgere di tempo, con Maria Santissima che ha voluto essere « la Protettrice dell'Opera », come indicato nel Diario ( 13 dicembre 1908 ).

La collaborazione dei Fratelli delle scuole cristiane è fondamentale per lo sviluppo dell'Opera, così come espresso da questo detto di Gesù: « Io faccio molto assegnamento sui Fratelli delle Scuole Cristiane per la pia Unione » ( dal Diario, 10 giugno 1919 ).

La Casa di Carità Arti e Mestieri

Anche per questa Opera fondamentale troviamo alla origine Fra Leopoldo, che riceve il 24 novembre 1919, durante l'Adorazione - Divozione al SS. Crocifisso, questo messaggio da Gesù: « Per salvare le anime, per formare nuove generazioni si devono aprire Case di Carità per fare imparare ai giovani Arti e Mestieri » ( dal Diario ).

E così questo messaggio passa a Fr. Teodoreto che lo trasmette ai Superiori del Distretto ( che già si stavano ponendo il problema dell'apertura di una scuola professionale, ma erano trattenuti dalle difficoltà ), ricevendone un effettivo appoggio.

Si costituisce un Comitato che avvia concretamente questa Opera.

Come per l'Unione Catechisti, così per la Casa di Carità i messaggi ricevuti da Fra Leopoldo e da questi trasmessi a Fr. Teodoreto costituiscono una linfa insostituibile, che consente da una parte di chiarire meglio la costituzione e la finalità delle due Opere e dall'altra di sostenerle nelle immancabili difficoltà dell'inizio e dello sviluppo.

Anche per questa Opera Maria Santissima vuole essere « la Protettrice » ( 9 gennaio 1920 ).

L'aspetto sociale e profondamente cristiano di un'Opera come la Casa di Carità è evidente e attuale, perché rispondente alle attese dei nostri tempi.

Piace rilevare che tale Opera si inserisce a pieno titolo nelle indicazioni delle ultime due lettere encicliche sociali di Giovanni Paolo II, la « Sollecitudo rei socialis » e la « Centesimus annus », così ricche di sollecitazioni sui temi dell'educazione e del lavoro, ed anche dell'ultima lettera pastorale del Card. Saldarini, Arcivescovo di Torino, « Voi siete il sale della terra », in cui è sottolineata l'urgenza dell'impegno nel piano educativo e sociale ( n. 11 ).

Conclusioni

Si è voluto, con questa breve nota, tratteggiare alcuni aspetti della personalità di Fra Leopoldo, sottolineando l'attualità della sua vita tutta spesa al servizio di Dio e del prossimo.

L'uomo, il lavoratore, l'apostolo laico, il religioso apostolo del Crocifisso, l'apostolo di Maria, l'ispiratore di opere, rispondenti alle necessità ed alle attese del nostro tempo, tutto questo costituisce una poliedrica figura d'esempio ai giovani ed agli adulti del nostro tempo.

Ma il segreto di tutto questo operare sta nell'amore appassionato a Gesù Crocifisso, a Gesù Sacramentato e a Maria Santissima, coltivato sin dall'infanzia e cresciuto nel tempo sino a diventare il motivo della sua vita da concretizzarsi in profondo amore al prossimo.

Lorenzo Cattaneo