La morte del dr. Carlo Tessitore

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Il dott. Carlo Tessitore deceduto il 2 ottobre 1995

Per decenni presidente dell'Unione Catechisti e della Casa di Carità, è presente tra noi con la sua intercessione, il suo esempio, le sue opere

Il 2 ottobre 1995 il dr. Carlo Tessitore è tornato alla casa del Padre.

Per evocare l'eccelsa figura morale, riportiamo la commemorazione tenuta dal Presidente generale dell'Unione Catechisti, dr. Domenico Conti, nel corso delle esequie svoltesi alla Casa di Carità, il primo pomeriggio del 4 ottobre, solennità di S. Francesco.

É stato un momento di alta emozione, e di profonda religiosità, la sosta delle sue venerate Spoglie mortali nel capannone di un 'officina della Casa di Carità da Lui tanto amata, nell'edificio di C. B. Brin da Lui voluto.

La S. Messa è stata celebrata da don Rodolfo Reviglio, che si è fatto interprete della benedizione e delle condoglianze di S. Em.za l'Arcivescovo, card. Saldarini, concelebrante don Agostino Bettassa, della Casa del Giovane Operaio, affidante alla Casa di Carità, con l'assistenza del diacono Piero Vacchetta di Saluzzo, presenti i parenti, tra cui i nipoti Claudio, Andrea e Liliana Cavalieri, Mariuccia, Domenico e Marcella Ponzetto, una delegazione di Fratelli delle Scuole Cristiane, costituita da fr. Felice Proi, Visitatore della Provincia di Torino, fr. Egidio, Assessore della sede di Torino dell'Unione, fr. Gustavo, già Assessore generale dell'Unione, fr. Felice Cornetto e fr. Damiano, il consiglio di amministrazione, la presidenza, la direzione generale della Casa di Carità, con i direttori dei centri, una folta rappresentanza di insegnanti, personale ed allievi, amici e conoscenti ( ricordiamo il catechista Munari, venuto da Milano e Vittorio Cardini con la sorella Maria Carla, a Lui devotissimi, venuti da Genova ), oltre naturalmente, a tutti i Catechisti congregati, associati e ad una rappresentanza del Gruppo famiglia, da Lui tanto sostenuto.

Molti dei presenti hanno accompagnato la cara Salma ad Orio Canavese, paese natale, per le esequie nella parrocchia e la tumulazione nella tomba di famiglia.

Carissimo Carlo,

la tua vita terrena si è conclusa alle soglie dei 93 anni, una lunga vita incominciata nella serenità delle colline di Orio Canavese, il 4 ottobre del 1902 e consacrata con il Battesimo il 7 dello stesso mese.

Quanto hai amato la tua terra natia, le sue bellezze naturali, le sue giornate luminose, i suoi estesi panorami, i semplici costumi della tua gente di allora!

Figlio di Carlo Tessitore e di Anna Caudino, fosti il primogenito, a cui seguirono quattro sorelle.

Una bella famiglia di cui divenisti assai presto il principale sostegno dopo la morte del padre, ferroviere, stroncato dalle malattie contratte in trincea durante la prima guerra mondiale.

I primi anni li trascorresti nella scarsità dei mezzi di sussistenza, non mancandoti però mai l'indispensabile.

Ti dimostrasti assai presto dotato di una vivace intelligenza e di una acuta sensibilità per le bellezze naturali e i comportamenti semplici e schietti, tutto accompagnato da un vivo interesse per l'apprendere, per le verità della fede, per la forte e generosa virtù.

Fosti pure dotato di un buon senso concreto ed equilibrato, cosicché, aiutato dalla preghiera, ti fu possibile fuggire dalle insidie della grande città, dove hai completato i tuoi studi secondari, conseguendo il diploma di ragioniere.

Il giovane Carlo Tessitore, nel paese natale Orio Canavese, impegnato in lavori agricoli con il padre e il nonno.

Ti toccò presto la sorte di dover lavorare non solo per le tue necessità ma anche per quella della tua famiglia.

Come lavoratore studente, così si direbbe oggi hai conseguito la laurea in Scienze Economiche e Commerciali, diventando tra l'altro un convinto estimatore di Einaudi anche come professore

Grazie a Dio e alla buona impressione che facesti per i risultati dei tuoi studi Ti fu possibile trovare lavoro, prima presso il Banco ) di S. Paolo, poi presso la Cassa di Risparmio, che hai continuato a servire fedelmente per oltre trent'anni.

Presso la parrocchia di S. Tommaso avvenne il tuo primo incontro con un Catechista dell'Unione, che vi svolgeva lezioni di catechismo

Il catechismo fu subito una attività che Ti attirò: parlare di Dio, insegnare le sue grandezze e la sua bontà, orientale gli animi dei ragazzi e dei giovani verso Gesù il Gesù storico, il Gesù del Vangelo, il Gesù Figlio di Dio, il Gesù Eucaristico illustrare i comandamenti del Signore, furono le cose che ci attrassero sempre, sino alla morte.

Il giovane Carlo ad Orio Canavese con la mamma e le sorelle

Queste cose Ti conquistarono perché ti apparivano vive, fondamentali per una vita autentica, per una vita piena vissuta nella rettitudine.

Proprio quella rettitudine che amavi e che Ti distingueva.

Poi venne l'incontro con il fondatore dell'Unione, il venerabile fr. Teodoreto.

Ne fosti letteralmente conquistato, per la sua virtù straordinaria e semplice che si esprimeva come innata.

Ti conquistò pure la sua amabilità, il suo sorriso, il suo parlare pacato ed essenziale, la fede vivissima che animava il suo comportamento, le sue valutazioni, i suoi giudizi, le sue scelte, l'assolvimento dei suoi doveri.

Fratel Teodoreto Ti è sceso dentro, nel cuore, conquistando tutta la tua stima e la tua fiducia.

Così anche Tu hai voluto essere un suo discepolo, come era già avvenuto per gli altri giovani dell'Unione.

Il dott. Tessitore in gita in montagna con un gruppo di giovani dell'Unione Catechisti.

Pur sentendoti in qualche misura attratto dal sacerdozio, nel novembre del 1922 incominciò la tua vita nell'Unione come Aspirante Catechista.

Nel 1925 fosti tra i dodici membri dell'Unione scelti da fratel Teodoreto ai quali si rivolse l'Arcivescovo di Torino, mons. Giuseppe Gamba, per proporre loro i voti di povertà, castità ed obbedienza da praticare nel mondo come secolari, senza abito religioso, senza segni particolari e senza vita di comunità.

Si trattava della proposta di essere completamente del Signore nel mondo e come per mezzo del mondo.

Giovani, uomini a cui veniva proposta la loro consacrazione nel vivo delle incombenze, dei compiti, delle situazioni e condizioni comuni alla stragrande maggioranza della gente.

Consacrazione di sé e della propria vita per manifestare al mondo l'amore del Signore per tutti, in ogni ambiente di vita e di lavoro, in ogni evenienza gioiosa o dolorosa che fosse.

I primi tuoi voti li dovesti rimandare di un anno a motivo delle perplessità del tuo direttore spirituale, dubbioso che si potessero conciliare la povertà evangelica, la castità verginale e l'obbedienza con il rimanere nel mondo come laici e secolari.

Questi timori furono dissipati dalle considerazioni e spiegazioni del cardinale Gamba a cui ti eri rivolto.

Così nel 1927 anche Tu facesti per la prima volta la tua consacrazione come Catechista Congregato.

Presto Ti distinguesti per le tue capacità di educatore.

Cosicché nel 1928 l'Unione Ti incaricò della formazione di coloro che intendevano corrispondere alla chiamata del Signore come Catechisti Consacrati.

Nel 1933 fosti eletto presidente generale dell'Unione Catechisti, incarico che ricopristi sino al 1966.

Carissimo Carlo, di Te Presidente ricordiamo specialmente alcune cose fondamentali sia per la vita dell'Unione, sia per la Casa di Carità Arti e Mestieri.

Per intanto ricordiamo il lavoro svolto per la erezione dell'Unione a Istituto Secolare, cioè a una forma di vita nel mondo pienamente consacrata a Dio e all'apostolato.

Erezione che avvenne nel 1947.

Subito fosti impegnato, accanto al fratel Teodoreto, per la redazione delle Costituzioni e dei Regolamenti dell'Unione.

Un lavoro di grande sacrificio svolto nelle ore extra lavorative.

Con un gruppo dell'Unione Catechisti al Collegio San Giuseppe
( in piedi da sinistra, fr. Teodoreto, Pietro Fonti, Carlo Tessitore ).

Le prime Costituzioni furono approvate nel 1949.

L'edificio nel quale, nel 1950, furono trasferiti i corsi della Casa di Carità Arti e Mestieri, costituiscono un'altra importante realizzazione dovuta alla tua dedizione e al tuo impegno.

Questa nuova sede fu incominciata disponendo del solo terreno e di un prestito iniziale di 15 milioni da parte del cardinale Maurilio Fossati.

Circostanze provvidenziali, davvero straordinarie, consentirono lo sviluppo e la ultimazione della parte di progetto che era stata preventivata.

Pure l'apertura dei corsi diurni si deve alle tue decisioni per affermare il diritto alla formazione professionale, anche a tempo pieno, come atto conclusivo della fase scolare giovanile, per un ingresso positivo e dignitoso nel mondo del lavoro e nella società.

Anche questa realizzazione avvenne con il sostegno di fratel Teodoreto, che, seguendo fra Leopoldo, fu il primo propugnatore della Casa di Carità, il consigliere illuminato, il primo responsabile didattico dell'Opera.

Fratel Teodoreto, che sostenne sempre la gratuità dell'insegnamento, e anche il ricorso agli aiuti economici da offrire agli allievi, purché fosse garantita la possibilità di una preparazione professionale ai giovani, specie se poveri.

Presidente della Casa di Carità per oltre vent'anni: un'Opera senza risorse sue proprie, se non molta buona volontà e vivo spirito di fede, insieme ad un grande desiderio di aiutare tanti giovani e tanti lavoratori.

Aiutarli nella fede e per la vita.

Il dott. Tessitore ad un ritiro alla Villa San Giuseppe.

Ricordiamo altresì, voluta da Te, la seconda edizione della biografia composta da fr. Teodoreto, dedicata al servo di Dio Fra Leopoldo Maria Musso, ispiratore dell'Unione e della Casa di Carità Arti e Mestieri.

Ricordiamo il tuo impegno nel mantenere rapporti epistolari con i numerosi Fratelli che, a seguito delle circolari del superiore generale, Fratel Athanase Émile, chiedevano notizie ed aiuti per realizzare l'Unione presso le loro Case.

Ricordiamo pure le tue conferenze ai Fratelli del Secondo Noviziato per aiutarli a diffondere l'Unione nel mondo.

Ci è presente anche il tuo viaggio in Perù accompagnato da fratel Gustavo, Assessore dell'Unione, per l'inaugurazione di un Gruppo dell'Unione.

Ci è vivo il ricordo della tua decisione che, per poter dedicare tutte le tue energie all'Unione e alla Casa di Carità, troncasti anzi tempo la tua attività professionale, la tua carriera ormai giunta ai massimi livelli aziendali.

Per molti anni hai pure ricoperto il compito di direttore e compilatore del Bollettino dell'Unione « L'Amore a Gesù Crocifisso ».

Il dott. Tessitore con Padre Arturo Piombino,
già direttore spirituale dei ven. fr. Teodoreto, nel terrazzo della Casa di Carità.

E come non ricordare, carissimo Carlo, almeno con qualche cenno, la tua vita come impiegato prima e come dirigente poi, della Cassa di Risparmio?

Non per celebrarti, cosa che non Ti troverebbe assolutamente d'accordo, ma per ricavare con l'aiuto di Dio qualche luce che ci aiuti in questo mondo che si trova in una fase assai delicata di transizione.

Intanto la tua fede, sempre dimostrata con chiarezza e semplicità tra i colleghi e le colleghe.

Il tuo impegno nella responsabilità della Conferenza aziendale di S. Vincenzo, con riunioni a cui non mancarono mai orientamenti ricavati da espliciti riferimenti al Vangelo.

Non mancò nemmeno da parte tua una partecipazione ai problemi sindacali così difficili nel periodo dell'immediato dopo guerra.

Sono queste alcune delle molte cose tue, il cui ricordo ci fa del bene e ci incoraggia di fronte alle difficoltà e alle prove.

Mi è particolarmente caro ricordare il gusto che manifestavi per le cose dello spirito, sulle quali sapevi intrattenerci con un discorso semplice ma penetrante.

In particolare ricordo la tua passione, credo che si possa chiamarla così, per l'Eucaristia, per la Messa, che appariva davvero come il centro dei tuoi pensieri e dei tuoi affetti.

La tua fedeltà alla Messa quotidiana, la tua decisione di partecipazione, apparivano in Te come una seconda natura.

All'alba del 2 ottobre si è conclusa la tua vita terrena, dopo anni di difficoltà e di sofferenze.

Carissimo Carlo, contiamo sulle tue preghiere mentre noi Ti assicuriamo le nostre.

Il rapporto che ci lega a Te, e che nel Signore lega Te a noi, è vivo e nella luce del Signore si chiarirà e si svilupperà sempre di più.

Aiutaci a restare con Gesù e con Maria, aiutaci nella fedeltà a Fratel Teodoreto che tanto hai stimato e amato.

Aiutaci, insieme agli altri Catechisti che ti hanno preceduto, a presentare ai giovani l'ideale di vita che è stato anche tuo, affinché si compia in pieno il disegno del Signore.

Ora che godi, così speriamo, della visione di Dio, con la parte dell'Unione che è già con fratel Teodoreto e con fra Leopoldo, nella pace del Signore, aiutaci a rendere a coloro che ci frequentano una testimonianza sempre più viva di Gesù Crocifisso, e anche del vincolo che ci lega in quanto membri dell'Unione e della Casa di Carità.

Per intanto ringraziarne il Signore per quanto ha operato per mezzo di Te a favore dell'Unione e della Casa di Carità.

Perdona se non Ti abbiamo sempre compreso e adeguatamente aiutato.

Il tuo ricordo rimane luminoso in noi Catechisti dell'Unione e fra quelli della Casa di Carità che ti hanno conosciuto ed apprezzato.

Concludo queste mie poche parole ricordando le tue ultime disposizioni, quelle che costituiscono il tuo testamento spirituale, affinché, così come abbiamo imparato dalla tua vita, continuiamo ad imparare dalla tua morte: « Domando perdono a tutti delle mie mancanze, anche di omissione, e anche se non avvertite.

Confido nella misericordia di Dio, ma anche nelle preghiere dei miei confratelli.

Accetto volentieri quel genere di morte che Dio vorrà destinarmi, e, se ha un senso, la offro in riparazione delle tante offese che gli uomini recano a Dio, unendomi così al sacrificio di Nostro Signore Gesù Cristo e alle sofferenze della Vergine Maria Addolorata ».

Domenico Conti

Le esequie del dott. Tessitore in un laboratorio alla Casa di Carità.

Don Reviglio, celebrante della Messa di esequie, si fa interprete delle condoglianze del cord. Saldarini.
A destra, i parenti e una rappresentanza dei Fratelli delle Scuole Cristiane

La commemorazione del dott. Conti