Crociata della sofferenza  

B273-A9

Anno XXXIII, lettera n. 122 ottobre 1997

Carissimi fratelli e sorelle della Crociata della sofferenza,

oggi voglio richiamare a ciascuno di voi la più importante verità di Dio nei nostri confronti e cioè che Gesù ci ama, che Gesù ama personalmente ognuno di noi.

Gesù ti ama, perché questa è la sua scelta.

Mi piace ricordare a questo proposito alcune profonde riflessioni di don Timoteo Munari, SdB.

« Gesù ti ama tanto da dare la sua vita per te, perché tu non muoia ma abbia la vita eterna. ( Gv 3,16 )

Gesù parte per primo. Gesù è il Figlio di Dio incarnato, egli è Dio e Uomo: una sola persona.

Egli ama, sì con amore di sentimento, ma che si traduce in amore reale, vitale.

Ama donando tutto quello che ha, cioè la sua vita, egli dona se stesso.

Si butta nel mare del nostro peccato, muore per noi e ci salva.

Egli appaga i due forti desideri dell'uomo: essere amati e vivere.

Amati al sommo. Vivere senza fine.

Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio …

Gesù ha tanto amato il mondo da amarci fino all'impossibile: egli offre la sua vita alla morte in croce in cambio della nostra morte.

Gesù si è donato al Padre, con il cuore squarciato dai nostri peccati, per ottenere misericordia per noi, e vita senza fine.

Liberamente e amorosamente il Padre ha dato a noi il suo Figlio unigenito.

Liberamente e amorosamente il Figlio incarnato si è reso responsabile delle nostre iniquità e della nostra stessa morte e paga.

Paga perché ci ama.

La morte di Cristo è il sigillo del supremo amore del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

L'uomo viene riscattato dalla terribile schiavitù del peccato e della morte per il prezzo del sangue del Figlio di Dio che ci ha amati fino alla follia della Croce.

Dio è Amore, Dio è Dio. Gesù è amore, Gesù è Dio. ( 1 Gv 4,16 )

Dio mi ha amato, di un amore estremo, al di là di ogni immaginazione, puro amore ardito e temerario. ( Gv 3,16 )

Gesù ha amato me, di un amore audace, fino alla stoltezza della croce. ( Gal 2,20 )

Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici. ( Gv 15,13 )

Cristo ha dato la vita per noi, quindi anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli. ( 1 Gv 3,16 )

Prima della festa di Pasqua, Gesù, conoscendo la sua ora, amò i suoi sino alla fine. ( Gv 13,1 )

Una risposta si rende necessaria da parte mia: CREDERE: « IO CREDO », lo ripeto con forza e sicurezza, poiché lo Spirito del Padre e del Figlio aleggia su di me ed è in me e mi da la giusta risposta all'amore di Gesù.

Credere = accettare = riamare.

Una cosa sola è necessaria: AMARE: « IO TI AMO », mi azzardo a forzare il cuore dei Figlio perché accetti il mio amore. E con Gesù, la Trinità prende possesso del mio cuore.

L'espressione di Gv 3,16: « Dio ha tanto amato il mondo … », - questo segreto progetto di Dio a noi svelato -, viene fortemente spiegata e luminosamente presentata a noi da altri passi dello stesso Giovanni ».

Gesù ti ama: qual'è la tua risposta?

Gesù vuole riempire d'amore il tuo cuore; Gesù vuole servirsi di tè per riversare amore sui tuoi fratelli, soprattutto su quelli da lui chiamati ad essere il pastore del suo gregge.

Circa tre quarti dell'umanità o non sa di essere amata da Dio o non sa fino a che punto Dio l'ami.

Ma per vivere veramente gli uomini hanno bisogno di sentirsi amati; hanno bisogno della certezza di essere amati. Ecco dunque la necessità di numerosi e santi testimoni del suo amore.

Chi ignora l'immensità dell'amore di Dio per noi come potrà vivere da figlio di Dio?

Per questo occorrono apostoli che abbiano l'audacia di andare anche là dove il Vangelo non è ancora annunciato, di apostoli che scuotano l'indifferenza di quanti hanno emarginato Dio dalla loro vita, di quanti hanno un rapporto con Lui di tipo puramente sentimentale, privo di ogni incidenza nella vita di ogni giorno.

Le vocazioni sacerdotali, religiose e di persone che consacrano a Dio la propria vita, pur vivendo nel mondo, sono estremamente scarse, del tutto inadeguate alle necessità di tutto un mondo in attesa.

Che fare? …

La risposta ce l'ha data Gesù quando ci ha invitato a pregare il padrone della messe perché mandasse operai nella sua messe.

Ciò che cambierà i cuori, ciò che stimolerà i chiamati ad annunciare: Dio ti ama, è solo l'amore.

Ecco dunque la nostra e la vostra vocazione, carissimi amici della Crociata della Sofferenza Voi, come Santa Teresa di Gesù Bambino, dovete essere nella Chiesa l'amore; non dovete avere altro di mira che l'Amore, dovete abitare costantemente nel cuore squarciato di Gesù, il cui amore per noi non si può misurare.

Lui, che tanto ha sofferto e che tanto ha amato ciascuno di noi, vedrà ogni vostra sofferenza e la potrà capire perché Lui stesso ha provato che cosa sia il soffrire; Egli vedrà nello stesso tempo il vostro amore e lo potenzierà, vedrà il vostro desiderio di numerose e sante vocazioni e vi ascolterà perché voi che soffrite con amore siete i suoi prediletti ai quali non dirà di no.

Gesù ti ama fino a morire in croce per te.

Mi avvalgo ancora delle riflessioni di don Munari.

« Come Mosè alzò il serpente nel deserto, così conviene che il Figliuol dell'uomo sia innalzato, perché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna ». ( Gv 3,14-15 )

« Quando voi avrete innalzato il FigliuoI dell'uomo, allora conoscerete che IO SONO »: ( Gv 8,28 )

« lo, quando sarò levato in su della terra, trarrò tutti a me ». ( Gv 12,32-33 )

Dunque la morte di Gesù in croce è la manifestazione del più alto amore del Figlio di Dio per noi.

Il nostro Dio è buono, misericordioso, sommamente interessato a noi.

Dal primo istante della nostra vita - e ancor prima ( Ef 1 ) -, fino all'ultimo respiro egli ci segue con amore.

Egli ci ama, si è innamorato di noi, non può farne a meno, amare è il suo costitutivo eterno.

« Gesù è amore »: un amore che si effonde in amore.

Egli è prodigo, generosissimo in amore.

Non bada a spese, sa rischiare.

Egli mi ama.

Tutti possiamo affermarlo senza pericolo di sbagliare.

« L'uomo non può vivere senza amore » ( Redemptor hominis, 10 ).

Vivere è amare, amare è vivere.

La vita senza amore non ha senso, e l'amore senza il vivere è un imbroglio.

Bisogna incontrare l'Amore, con l'A maiuscola, bisogna vivere l'Amore.

Per questo il Creatore che per amore ha creato, si fa vivo e riversa nel creato il suo amore.

L'uomo ritrova se stesso, si realizza veramente, quando entra nella sfera dell'Amore, e tanto più si ritrova bene nell'Amore se ciò avviene dopo una dura esperienza di fragilità, di abbandono, di peccato, di illusioni e di inganni ».

Dalle nostre ferite unite a quelle di Cristo può sgorgare la vita.

Una vita in comunione con Dio, una vita tutta amore è una vita grandemente apostolica.

Dalle nostre ferite, nel corpo e nello spirito, accettate con amore, può sgorgare una grande e nuova vita.

Se abiteremo nel cuore squarciato di Gesù, le nostre sofferenze diventeranno le sue sofferenze perché saremo un tutt'uno con Lui.

Allora e solo allora potremo gioire nel fare la volontà di Dio, e ciò che piacerà a Lui piacerà anche a noi.

Dalle nostre ferite partirà quindi quel grande amore che, unito al fiume di amore infinito che sgorga dalle Piaghe di Cristo, raggiungerà i nostri fratelli e darà loro la forza di seguirlo anche quando ciò potrà essere difficile, anche quando, come spesso accade, si verrà uccisi e si condividerà la sorte dell'Agnello immolato per la nostra salvezza.

Leandro Pierbattisti

Intenzioni generali di preghiera

Ricordiamo al Signore coloro che soffrono a causa del freddo, dell'indigenza, di calamità naturali e di guerre assurde che sconvolgono la loro esistenza, perché anche in queste situazioni essi abbiano la certezza di essere amati da Dio, al quale la sofferenza li congiunge con un legame ancora più stretto, e perché questo amore si renda loro visibile anche attraverso la vicinanza e la solidarietà dei fratelli.

Intenzioni particolari

Preghiamo per la prossima Assemblea dell'Unione Catechisti volta al rinnovo delle sue Regole e Costituzioni; preghiamo per le nuove cariche direttive dell'Unione e per la linea di indirizzo del nuovo sessennio.

Gesù Crocifisso e Maria SS. Immacolata guidino le loro menti perché il tutto si svolga secondo il loro cuore, con piena docilità allo Spirito Santo.

Per le intenzioni degli iscritti alla Crociata della sofferenza e in particolare di: G.e N. Q. ( Torino ) per le loro intenzioni; G. A. ( Bedonia ) per le sue intenzioni; C. E. ( Mantova ); M. C. ( Vibo Valentia ) per le sue intenzioni; A. V. A ( Torino ) per la sua salute; C. A. ( Torino ) per le sue intenzioni; B. A. ( Mantova ) per la sua famiglia; P. G. ( Catanzaro ) per la salute della mamma; B. l. ( Torino ) per la salute di Marco; G. G. ( Guardia Sanframondi ) per le sue intenzioni; B. G. ( Torino ) per la sua salute.

Preghiere di suffragio

Preghiamo perché il Signore renda partecipi della sua gloria in Cielo: Buo Claudio, figlio di Buo Mario, insegnante della Casa di Carità; Fr. Fausto Portalupi; Fr. Ernesto; Rapa prof. Orazio, papa dell'ing. Rapa Marco, insegnante della Casa di Carità; Fr. Camillo Scudo; Fr. Amanzio Giuseppe Barbano; Giacomo Perona, papa di Perona Pierluigi, insegnante della Casa di Carità; Mons. Pietro Caramello; Paolo Bacchin, allievo dei Corsi CAD alla Casa di Carità; Alessandro Sodano, fratello di S.E. Card. Angelo Sodano, Segretario di Stato del Vaticano; Navone Giovanni, ex insegnante della Casa di Carità; Fr. Desiderato Marcello Valente; Anna Maria Cignone, mamma del prof. Grisoni, insegnante alla Casa di Carità; Prof. Carlo Barbera, ex insegnante della Casa di Carità; Fr. Narciso Carlo Barindelli; Mamma di Fr. Raffaele Antonio Lievore; Dr. Aldo Ratti; Andrea Mangherini, papa del collega Fernando Mangherini; Giovanni Ordazzo, papa dell'insegnante della Casa di Carità Renato Ordazzo; Giara Giovine in Grisoni, moglie dell'insegnante dr. Michele Grisoni; Emma Matriciani ved. Taralli, mamma dell'insegnante Giovanni Taralli.

Preghiamo secondo le intenzioni degli iscritti alla Crociata della sofferenza ricordando in particolare: I defunti di G. R. ( Andora ); il marito Alberto di C. G. ( Novate Milanese ); defunti di P. B. ( Torino ); defunti di B. A. ( Mantova ), in particolare Augusto e Mons. Angelo Fantoni; il marito Luigi di R. G. ( Torino ); i defunti di C. G. ( Novate Milanese ), in particolare Umberto.