Il pellegrinaggio degli allievi della Casa di Carità  

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« Nostra Signora del Sacro Cuore di Gesù ama che i membri della pia Unione del SS. Crocifisso, unitamente ai figliuoli della Casa di Carità Arti e Mestieri, vengano una volta all'anno a visitarla in ricordo dei favori e grazie ricevute e da Lei cooperate in loro vantaggio, con una S. Comunione in ringraziamento dell'amabile bontà usata loro da Dio e dalla sua SS. Madre ».

Questa esortazione è stata scritta da fra Leopoldo nel suo Diario il 28 maggio 1920, alle « ore una dopo mezzogiorno. Detti di Nostra Signora », da lui percepiti per allocuzione interiore.

Da allora questi pellegrinaggi si sono succeduti senza interruzione, per cui quello di cui diamo il resoconto, di giovedì mattina 31 gennaio, è stato il 93esimo.

Già questa continuità ed assiduità ha del meraviglioso, e contrassegna la fedeltà dell'Opera al messaggio spirituale da cui è sorta: « Per salvare le anime, per formare nuove generazioni, si devono aprire Case di Carità per fare imparare ai giovani Arti e Mestieri », quale ci è stato rivelato da fra Leopoldo ed attuato dal ven. fr. Teodoreto, tramite i suoi Catechisti ed i suoi confratelli delle Scuole Cristiane.

Agli allievi ordinatamente sistemati nella Chiesa le figure di questi due santi Fondatori sono state richiamate durante l'omelia della Messa dal celebrante, l'attuale parroco don Ferruccio Cerasoli, con esortazioni a trarre profitto spirituale dal loro insegnamento e testimonianza, ma altresì ad applicarsi diligentemente ai corsi di formazione professionale, di tanto necessari per trovare un'occupazione nella congiuntura di crisi economica che stiamo attraversando.

Ma l'animazione della messa, con i canti, le preghiere comunitarie e brevi commenti, è stata tutta condotta dagli insegnanti, a confermare la partecipazione attiva di tutte le componenti scolastiche.

In particolare va rilevata la recita corale dell'Adorazione a Gesù Crocifisso, nella formula breve, ma che ricalca quella originaria di fra Leopoldo, che è come il contrassegno spirituale del suo messaggio e della stessa Casa di Carità.

Dopo la Messa gli allievi si sono riuniti, per gruppi, nell'adiacente santuario, per venerare la statua della Madonna e la tomba di fra Leopoldo, e prendere diretta visione, sempre sotto la guida degli insegnanti, di uno dei luoghi in cui più intenso si è svolto il colloquio spirituale del Servo di Dio con il Crocifisso e l'Immacolata.

Essi hanno potuto constatare i segni reali che nel santuario richiamano il messaggio di fra Leopoldo, come gli affreschi della volta, che raffigurano gli Angeli del Paradiso, e tutta la schiera di Santi, dipinti lungo le pareti: tutti elementi sacri riportati nella devozione al Crocifisso, che è appunto adorato dall'orante "unito a Maria, con gli Angeli e i Santi".

Altro importantissimo elemento di rilievo nel pellegrinaggio è stato il trattamento riservato agli allievi partecipanti al dialogo interreligioso, in prevalenza musulmani, ma anche cristiani d'altra confessione e migranti, che prima della messa sono stato accompagnati da un insegnante particolarmente sensibile alle loro aspettative, a visitare il santuario per coglierne gli aspetti storici e artistici che hanno determinato il sorgere della scuola da essi frequentata, per poi essere condotti in una visita turistica alla città: entusiasmante e commovente l'incontro di questi giovani, mentre uscivano dalla chiesa, con i compagni che si accingevano a partecipare alla messa: uno scambio di saluti e un cameratismo di ottimo auspicio anche con riguardo all'aspetto ecumenico.

Dobbiamo essere grati ai nostri santi Fondatori, e anche ai valenti insegnanti.

L'interno del Santuario

Allievi dinanzi alla tomba di fra Leopoldo