Catechismo degli Adulti

Indice

"Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo" ( 2 Cor 1,3 )

Cat. Chiesa Cat. 232-248; 268-274

324 Dio della creazione

358-361

La figura paterna è vista con sospetto nella cultura moderna, specialmente quando è riferita a Dio.

Sarebbe sinonimo di potere autoritario e fonte di alienazione.

Ma è questo il Dio di Gesù Cristo?

La sua trascendenza esclude la vicinanza e la tenerezza?

Il suo primato esclude la comunione?

Colui che Gesù chiama familiarmente "Abbà" è il Creatore del cielo e della terra, ( Mt 11,25 ) la prima sorgente nascosta di tutte le cose, che la fede della Chiesa riconosce come l'unico Dio vivo e vero, "onnipotente, eterno, immenso, incomprensibile, infinito nel suo intelletto, nella sua volontà ed in ogni perfezione, che essendo una sostanza spirituale, unica e singolare, assolutamente semplice e immutabile, deve essere dichiarato realmente ed essenzialmente come distinto dal mondo, sovranamente beato in se stesso e per se stesso ed ineffabilmente elevato al di sopra di tutto ciò che è e che può essere concepito al di fuori di lui".5

Davanti a lui l'universo, popolato di stelle e galassie, malgrado la sua immensità che dà le vertigini, appare come un granello di polvere sulla bilancia, "come una stilla di rugiada mattutina caduta sulla terra"
( Sap 11,22 ).

Nulla aggiunge alla perfezione del suo Creatore; la sua esistenza è puro dono, assolutamente libero e gratuito.

325 Dio è infinitamente perfetto: nulla può perdere o acquistare; ( Sir 42,22 ) in lui "non c'è variazione né ombra di cambiamento" ( Gc 1,17 ); egli "è da sempre e per sempre" ( Sir 42,21 ), senza inizio, senza successione e senza fine.

Perfino i cieli si logorano come una veste e passano, ma il Signore resta sempre lo stesso e i suoi anni non hanno fine. ( Sal 102,26-28 )

Di fronte a lui l'uomo si sente "polvere e cenere" ( Gen 18,27 ).

326 Ma la trascendenza non significa lontananza.

Dio contiene l'universo nella sua intelligenza e volontà; ( Sap 1,7; Sap 11,24 ) penetra intimamente ogni cosa con il suo Spirito, per dare "esistenza, energia e vita".6

È "altissimo e vicinissimo, remotissimo e presentissimo".7

327 Dio della storia

45-52

Il Padre del Signore Gesù Cristo è il Dio vivente della storia, il "Dio di Israele" ( Mt 15,31; Gen 33,20;
Sir 47,18; Bar 3,4 ), il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe. ( Es 3,6; Mt 22,32 )

Egli cammina con il suo popolo e partecipa con intensità alle vicende degli uomini; ama appassionatamente e vuole essere amato "con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutte le forze" ( Dt 6,5 ); prova compassione per la sofferenza; ( Es 22,25 ) reagisce al peccato con il fuoco divoratore della sua santità; combatte energicamente per la causa della verità e della giustizia. ( Dt 4,24 )

Mentre rimane sublime nella sua trascendenza, si china a guardare con predilezione chi giace nella miseria più profonda, nella "polvere", nel "letamaio". ( Sal 113,7 )

Inserendosi nella storia, Dio rimane il Signore trascendente della storia.

Dice il suo nome e nello stesso tempo rifiuta di dirlo completamente. "Io sono colui che sono!" ( Es 3,14 ).

Il suo coinvolgimento è sovranamente libero.

"Farò grazia a chi vorrò far grazia e avrò misericordia di chi vorrò aver misericordia" ( Es 33,19 ).

Eppure nessun altro amore è così universale, fedele e misericordioso come il suo.

328 Il Padre

821-825

Gesù, pur nella continuità con l'Antico Testamento, ci dà un'immagine di Dio assolutamente nuova.

Egli solo conosce il Padre nella sua identità più vera; egli solo lo può rivelare. ( Mt 11,27 )

Lo scopo supremo della sua missione è far conoscere agli uomini il suo nome, glorificarlo. ( Gv 17,4-6 )

329 Attraverso di lui il Padre si manifesta come amore senza limiti.

Ama non solo i giusti, i sofferenti e gli oppressi, ma anche i peccatori, gli oppressori e i bestemmiatori, perfino i crocifissori del suo Figlio.

Li ama così come sono. Prende su di sé il peso dei loro peccati.

Dà quanto ha di più caro, per salvarli: "Dio dimostra il suo amore verso di noi perché, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi" ( Rm 5,8 ).

330 Gesù stesso riceve tutto dal Padre, ( Mt 11,27 ) anche ciò che gli appartiene più intimamente, le opere che compie, l'amore per i fratelli, la vita stessa: "Chi ha visto me ha visto il Padre …

Le parole che io vi dico, non le dico da me; ma il Padre che è con me compie le sue opere.

Credetemi: io sono nel Padre e il Padre è in me" ( Gv 14,9-11 ).

Il Figlio viene dal Padre e va al Padre; ( Gv 16,28 ) e tutto in lui viene dal Padre come dono e torna incessantemente al Padre come lode, gratitudine o obbedienza.

Chi accoglie Gesù partecipa alla sua vita filiale e riceve in sé lo Spirito che gli fa gridare:
"Abbà, Padre!" ( Rm 8,15 ).

Allora conosce Dio in modo nuovo. ( Gv 10,38; Gv 14,7; 1 Gv 2,23 )

331 Il nome "Padre", attribuito a Dio già nell'Antico Testamento, ( Es 4,22; Dt 32,6; Is 1,2; Ger 3,19;
Os 11,1-9 ) assume un significato ben più profondo, per il fatto che Dio si rivela nel Figlio unigenito e comunica agli uomini lo Spirito del suo Figlio.

Con questo nuovo significato diventa il nome definitivo: "Il nome che conviene propriamente a Dio è quello di "Padre" piuttosto che di "Dio" …

Dire "Dio" significa indicare il dominatore di tutte le cose; dire "Padre" significa invece raggiungere una proprietà intima …

"Padre" è dunque in certo modo il nome più vero di Dio, il suo nome proprio per eccellenza".8

332 Il termine "Padre" è analogico; indica il principio da cui il Figlio riceve tutto ciò che è e fa.

In realtà Dio si colloca al di là delle differenze di sesso e riunisce in sé i valori della paternità e della maternità. ( Gv 1,18 )

È il Padre materno, autorità che responsabilizza e tenerezza accogliente.9

È comunque un soggetto personale, che pone davanti a sé altre persone e non un tutto indefinito, immergendosi nel quale ognuno perde la propria identità.

333 Principio senza principio

"Dio è amore" ( 1 Gv 4,8 ).

Il principio originario di tutta la realtà è "uno, ma non solitario":10 è Amore e comunicazione infinita.

Prima ancora di creare le creature e di partecipare ad esse un limitato riflesso della sua vita, egli da sempre comunica tutta la propria perfezione al Figlio eterno e allo Spirito Santo.

Il Padre è dunque la pura gioia del donare senza riserve, il principio senza principio delle altre persone divine e poi di tutta la realtà creata,11 verso il quale tutto deve ritornare nella gratitudine, nella lode e nell'obbedienza.

"Io sono l'Alfa e l'Omega, dice il Signore Dio, Colui che è, che era e che viene, l'Onnipotente" ( Ap 1,8 ).

Davanti a lui riconosciamo: "Tutto il bene è Dio; tutto il bene viene da Dio; tutto il bene ritorna in Dio".12

È opportuno che, secondo l'uso del Nuovo Testamento, il nome "Dio" indichi normalmente il Padre, perché egli solo è Dio da se stesso e principio senza principio, "sorgente e origine di tutta la divinità",13 mentre il Figlio è "Dio da Dio"14e lo Spirito Santo è Dio "dal Padre e dal Figlio".15

L'uguaglianza delle persone divine non contraddice l'ordine tra di loro.

334 Testimoni del Padre

L'atteggiamento filiale, che dobbiamo assumere verso il Padre, è profonda adorazione e gioiosa confidenza nello stesso tempo.

Va testimoniato con la fraternità verso gli altri uomini, la responsabilità e la creatività nel bene, il coraggio nelle prove.

Di questa testimonianza ha bisogno soprattutto quella parte del mondo moderno, che, rincorrendo l'autonomia della ragione e dell'agire, ha emarginato Dio; ma anziché ritrovarsi adulta, ha finito per sentirsi orfana.

Il Padre di Gesù non ha niente a che fare con l'immagine paterna rifiutata: non soffoca la libertà, non preserva dalla fatica e dalla sofferenza, non favorisce la passività, la viltà, il servilismo, il fatalismo.

È un Padre diverso rispetto alle proiezioni del nostro desiderio, come Gesù è un salvatore diverso.

È premuroso e onnipotente, ma non invadente; è vicino anche nell'apparente assenza; non impedisce il male, ma ne trae il bene, rispettando la libertà delle creature.

È il principio originario; ma da lui derivano persone di pari dignità, il Figlio e lo Spirito, con le quali da sempre vive in comunione.

335 Gesù riceve tutto dal Padre; vive nel Padre e il Padre in lui.

Il Padre è il principio senza principio, l'Amore come pura donazione.

Indice

5 Conc. Vaticano I, Dei Filius, I
6 Messale Romano, Prefazio delle domeniche del tempo ordinario VI
7 Sant'Agostino, Confessioni, 6,3,4
8 San Cirillo di Alessandria, Commento al Vangelo di Giovanni, 2, 7
9 Clemente di Alessandria, C'è salvezza per il ricco? 37;
Sinodo di Toledo XI, Simbolo, 6 - DS 526
10 Formula "Fides Damasi" - DS 71
11 Sinodo di Toledo VI - DS 490
12 Santa Veronica Giuliani, Diario, 22.4.1697
13 Sinodo di Toledo VI DS 490
14 Conc. di Costantinopoli I, Simbolo di Nicea-Costantinopoli
15 Conc. di Firenze, Bolla di unione dei Copti "Cantate Domino"