Io ho scelto voi

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Qualcuno comincia a lavorare

Anche a questa età c'è chi sceglie di andare a lavorare o è costretto a farlo, in un lavoro spesso poco garantito, talvolta pericoloso.

Si è contenti di lavorare non solo per guadagnare, ma per socializzare, per far valere le proprie capacità, per partecipare alla trasformazione delle cose.

Ci si sente valorizzati, si diventa più indipendenti nei propri movimenti e nell'acquisizione dei beni, per sé e per gli altri nella casa.

Chi entra nel mondo del lavoro impara lentamente a conoscerne e a viverne la complessità.

L'introduzione di macchine più sofisticate ha alleviato la fatica umana e ha favorito la possibilità di usufruire di maggior tempo libero.

L'utilizzazione su vasta scala di nuove tecnologie ha avviato un processo che coinvolge l'uomo nella sua struttura personale e nelle sue relazioni sociali.

Cambia il modo di lavorare e chi vuole inserirsi nel mondo del lavoro ha sempre più bisogno di qualificarsi, di accostarsi ad ogni impiego con elasticità, pronto a una forte mobilità.

Nonostante i cambiamenti, non sempre però l'organizzazione e i ritmi del lavoro sono attenti all'uomo, alla sua dignità e alle sue esigenze, e non piuttosto soltanto alla produzione e al profitto.

Il lavoro rischia così di essere sempre meno luogo della creatività umana e strumento della realizzazione di sé per il bene di tutti.

- Dal tuo posto di lavoro o dal tuo banco di scuola quale di questi problemi percepisci maggiormente?

- Com'è il tuo rapporto con gli altri lavoratori: devi tacere e eseguire, hai degli amici, c'è solidarietà?

- Il tuo lavoro rispetta la salute, l'ambiente, l'equilibrio della natura?

- L'esperienza del lavoro come ti aiuta a sviluppare le tue doti umane?

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