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Dio ascolta il grido del povero

Tutta la realtà è un dono di Dio, affidato al dominio responsabile dell'uomo, perché con lo sviluppo delle ricchezze del mondo crei uguali possibilità di vita per tutti.

Siamo chiamati a dare al mondo il volto del diritto e della giustizia.

Fin dall'esperienza dell'alleanza al Sinai, Israele ha compreso che la fedeltà al patto con Dio comporta l'osservanza del diritto e la pratica della giustizia, condizioni per ottenere vita e felicità.

Stele di Hammurapi Susa, 1728-1686 a.C.

Già la seconda parte del decalogo lascia intravedere come il legame con Dio esiga nuovi rapporti tra gli uomini ( Es 20,12-17 ).

Con questa acuta coscienza Israele riformulerà sempre le sue leggi, in modo che esse corrispondano alle esigenze di giustizia che Dio gli richiede.

Istituirà un anno particolare, ogni sette anni, destinato al condono dei debiti contratti, all'aiuto del bisognoso, alla liberazione degli schiavi ( Dt 15,1-18 ).

La sua legislazione avrà sempre una particolare attenzione ai più deboli, ai forestieri, agli orfani, alle vedove, a quanti per indigenza sono costretti a domandare prestiti ( Es 22,20-26 ).

E tutto ciò perché Dio stesso ascolta il grido di colui che è indifeso e se ne fa difensore.

Aratura, Egitto, 2350-2000 a.C.

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