Io ho scelto voi

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Una avventura tutta nostra

Assieme al fascino della libertà si sperimenta, prepotente, il bisogno di originalità.

Non si è disposti a comportarsi da "satelliti", che percorrono in silenzio, senza capacità critiche, le orbite imposte dal "pianeta" degli adulti.

Si vuole una "rotta" del tutto personale e uno spazio per potersi muovere liberamente nelle decisioni quotidiane.

La libertà viene sentita come indipendenza, non disposta ad accettare limiti da nessuno.

Pesano gli avvertimenti e i divieti imposti dai genitori e più in generale dagli adulti, i modi autoritari e la poca considerazione che si ottiene nella scuola o nell'ambiente di lavoro.

Soprattutto irrita ciò che tende a imporsi come tradizione o come norma acquisita.

L'esperienza di vita degli adulti, che viene proposta come regola di comportamento, non ci sembra tener conto delle particolari situazioni in cui si vive oggi.

Allora si prova quasi gusto a fare affermazioni che incrinino le certezze dei "grandi", che vengono accusati volentieri di conformismo e di eccessiva sudditanza alle regole del gioco sociale.

Da questi atteggiamenti non vanno esenti neppure le idee o i comportamenti religiosi, tanto più che sembrano protetti da un'autorità che non si può discutere.

In particolare, questa revisione critica può diventare rifiuto di quelle norme morali che sembrano tarpare le ali al desiderio di esplorazione, alla libera espressione di impulsi e sentimenti.

Sollecitati dall'atmosfera libertaria che si respira nell'ambiente attraverso discorsi, letture e modi di vita, si può anche arrivare a considerare queste norme come "tabù", tenuti in piedi da paure, frustrazioni o preconcetti.

La voglia di essere liberi, poi, reclama il bisogno di spontaneità.

Appaiono come libere solo le scelte e le decisioni avvertite come personali e che si gustano con immediatezza.

Così alcune realtà, come l'amicizia, l'amore, l'appartenere ad un gruppo, l'aiuto a situazioni bisognose, che appagano subito anche emotivamente, sembrano valori per cui vale la pena impegnarsi.

Altre invece, di meno immediata comprensione, come il dominio di sé, la capacità di sacrificio, la fedeltà ad un dovere o ad un impegno, la riflessione o la preghiera, si tende ad accantonarle.

Quando il bisogno di spontaneità diventa incontrollato spontaneismo, allora si è portati a dire tra amici: io sono libero perché faccio quello che mi piace, quello che mi fa sentir bene; è inutile preoccuparsi del poi, è meglio cogliere le situazioni che si presentano.

Si sfugge così ad ogni regola e ad ogni progetto stabile di libertà, lasciando che essa venga consumata giorno per giorno dalle occasioni che si offrono e dagli impulsi che nascono dentro di noi.

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