Io ho scelto voi

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Un dono da invocare con l'impegno di tutta la vita

Se sperare è attendere un dono, allora dobbiamo sostenere la nostra speranza.

C'è bisogno di una ricerca umile e attenta, pronta a cogliere i segni di bontà, di giustizia, di amore, disseminati nella vita e nella storia.

Sulla base di questi segni, la speranza si dilaterà, per attendere e per preparare realizzazioni più grandi.

Non solo a Dio nulla è impossibile, ma fa credito su di noi; vuole far vivere la speranza, ma non senza di noi; investe sulle nostre energie, affida all'uomo il suo futuro e gli dà la possibilità di anticiparlo sempre di più.

Deve crescere in noi la consapevolezza di quanto è nelle nostre possibilità, ancor prima della fatica di un impegno con cui misurarci.

Chi spera, non si adagia mai.

Ad ogni conquista, vede aprirsi orizzonti nuovi su cui affacciarsi e verso i quali camminare.

Nelle delusioni non si sente sconfitto.

Sa che le vicende della vita non possono distruggere il dono di immensa felicità che attende.

Nei momenti di oscurità e di sofferenza, guarda con maggior lucidità i grandi traguardi della vita su cui ha puntato.

Occorre essere pazienti.

Un dono non si può pretendere nel modo e al tempo da noi fissato.

Esso viene quando e come vuole.

Voler forzare i momenti, volerlo programmare, significa distruggerlo.

Chi spera, è capace di attendere e di invocare il dono della vita.

Si prepara seriamente e si dà da fare per poterlo accogliere.

- Percorrere il cammino di una speranza solida e serena, non è facile.

Chi ce ne può mostrare il tracciato, dandoci luce e forza per giungere alla mèta?

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