L'impegno morale del cristiano

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II - L'uomo è chiamato a seguire e ad imitare Cristo, maestro e modello

6. L'obbedienza di Cristo

Il nostro impegno morale può sintetizzarsi così: siamo chiamati alla perfezione del Padre, imitando Cristo Signore, nella docilità allo Spirito Santo.

In questo cammino Cristo occupa il posto centrale.

La vocazione ci viene per mezzo di lui e la nostra risposta sale a Dio per mezzo di lui.

Lui è la via che conduce al Padre ( cfr. Gv 14,6 ).

Perciò Cristo è pure il modello: « Vi ho dato l'esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi » ( Gv 13,15 ).

Il Nuovo Testamento ci presenta il Verbo incarnato come colui che ha obbedito liberamente al Padre, fino alla morte di croce ( cfr. Fil 2,5-9 ).

È per questa obbedienza d'amore che Gesù è diventato il salvatore di tutti gli uomini ( cfr. Eb 5,7-9 ).

7. Imitare Cristo

Cristiano è chi sceglie e segue Cristo.

Prima di leggi da osservare, il cristiano ha un modello da imitare.

Cristo, Figlio di Dio, è anche l'uomo perfetto.

In lui il cristiano scopre l'autentica dimensione della propria persona ed esperimenta il senso più vero della vita.

« Cristo appare come "l'uomo perfetto" che "ha lavorato con mani d'uomo, ha amato con cuore d'uomo".

"Nessun uomo ha mai parlato come parla Costui" ( Gv 7,46 ) con autorità, con libertà e dolcezza, indicando le vie dell'amore, della giustizia, della sincerità ».9

Imitare Cristo è inserire nell'uomo la salvezza, la quale restaura i valori umani, libera ed eleva l'uomo alla dignità di figlio di Dio.

Cristo è la suprema rivelazione dell'uomo e della vita, accettata come impegno di coraggio e di umiltà al servizio di Dio e dei fratelli.

Cristo, che viene a proclamare « la nuova legge », è lui stesso la legge dei credenti.

Incontrarsi con Cristo è ascoltare la sua parola e custodirla.

Seguire Cristo è condividere la sua vita e il suo destino.

Questo è l'impegno morale, questa è la legge fondamentale del cristiano.

Scegliendo Cristo come suprema legge, non si rifiuta la norma morale.

Le prescrizioni che il Signore e, in nome suo, la Chiesa ci presentano, sono le espressioni concrete di quella legge vivente che è Cristo stesso: « Io sono la via », « Se mi amate, osserverete i miei comandamenti» ( Gv 14,6.15 ).

8. Il Battesimo partecipazione al mistero pasquale

Inizio della nostra configurazione a Cristo è il Battesimo.

Per mezzo di esso siamo « immersi » nella profondità del mistero pasquale del Signore, che è mistero di morte e di risurrezione.

Il Battesimo è « passaggio » dalla morte del peccato alla vita della grazia « in Cristo Gesù » ( cfr. Rm 6,3-4 ).

Senza la grazia l'uomo non potrebbe nemmeno arrivare pienamente alla perfezione umana: non riuscirebbe cioè a comportarsi secondo le capacità della sua stessa natura.

Il Battesimo riordina l'uomo interiormente e insieme lo eleva alla partecipazione della vita divina.

Il battezzato è la « nuova creatura », partecipe del mistero di morte e di resurrezione di Cristo: l'« uomo nuovo » che deve spogliarsi dell'« uomo vecchio », schiavo delle « passioni ingannatrici », per camminare « nella giustizia e santità vera » ( cfr. Ef 4,22-24 ).

La fedeltà al Battesimo si traduce nella fedeltà alla propria vocazione di cristiano, ed in questo modo si avanza verso la perfetta maturità in Cristo, traguardo ultimo dell'impegno morale dei figli di Dio ( cfr. Ef 4,13 ).

Nati e vissuti nella fede della Chiesa, i fedeli hanno bisogno di riscoprire la grandezza e le esigenze della vocazione battesimale.

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9 Il rinnovamento della catechesi, 59