Evangelizzazione e sacramenti  

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Contestualmente con l'approvazione del documento, l'Assemblea ha preso le seguenti deliberazioni conclusive:

1. - Data la convergenza del piano pastorale della C.E.I. con il Sinodo Episcopale e in preparazione ad esso, le Chiese particolari, nelle loro molteplici e varie componenti, proseguiranno l'indagine socio-religiosa, avendo presenti le particolari difficoltà che, soprattutto in alcuni ambienti, permangono in ordine all'accoglienza dell'annuncio evangelico.

2. - La coincidenza e il collegamento del piano pastorale con il movimento spirituale che culminerà nell'Anno Santo, impegna ogni Chiesa particolare, in fedeltà al Concilio e al Magistero, a muoversi verso una rinnovata professione di fede, personale e comunitaria, che nella riaffermazione delle verità fondamentali, rinsaldi, in unione con il proprio Vescovo, il legame di adesione a Cristo, vero Dio e vero uomo, e il vincolo di appartenenza consapevole e vissuta alla Chiesa, sia testimonianza delle proprie convinzioni religiose dinanzi a tutti i fratelli.

3. - Allo scopo di promuovere questa corale professione di fede e in considerazione del fatto che l'Anno Santo si inserisce nel decimo anniversario del Concilio Ecumenico Vaticano II, si ritiene utile raccogliere in una organica « silloge » quanto il Concilio stesso ha insegnato, specialmente nelle Costituzioni Dei Verbum, Lumen gentium e Gaudium et spes, a proposito dell'evangelizzazione.

A ricomporre questa visione unitaria dell'insegnamento conciliare, invita lo stesso documento preparatorio del Sinodo, per un superamento di antinomie e di incertezze, presenti in mezzo al popolo di Dio.

Pertanto, ogni Chiesa particolare promuoverà questa riflessione di fede e diffonderà, ad ogni livello, l'intera dottrina conciliare, applicandola agli odierni problemi della vita ecclesiale.

4. - Il motivo di fondo « Conversione e riconciliazione », che ispira il movimento spirituale dell'Anno Santo, ha più di un punto di incontro con il programma pastorale della C.E.I.

Perciò ogni Chiesa particolare, come segno e frutto dell'evangelizzazione, accolta e trasmessa con impegno missionario, si prefiggerà e promuoverà concrete mete penitenziali, valorizzando il sacramento della Penitenza, insistendo soprattutto sulla necessità della conversione del cuore e della mente e sospingendo a riconciliazioni effettive nella comunità ecclesiale e fra gli uomini tutti.

5. - Considerata la connessione fra « Evangelizzazione e liberazione integrale dell'uomo », preso atto dell'insistente recente magistero della Chiesa, accogliendo le molte istanze emergenti nel popolo di Dio, si delibera la celebrazione di un Congresso Nazionale con la partecipazione di tutte le componenti ecclesiali, da tenersi dopo il prossimo Sinodo, sul tema « Evangelizzazione e promozione umana ».

Tutte le Chiese particolari sono invitate ad iniziare la loro preparazione al Congresso e a programmare lo specifico contributo che intendono apportarvi.

6. - Riconoscendo come scelta prioritaria del piano pastorale « Evangelizzazione e sacramenti », quella di una catechesi, intesa come catecumenato permanente, come continua educazione, cioè, ad una maturità di fede e ad un cristianesimo di convinzione, si ritiene necessario che ogni Chiesa particolare si impegni a sviluppare, con ogni suo mezzo e con chiare prospettive di diffusione, le strutture catechistiche e il ministero, personale e comunitario, della catechesi.

In particolare tutte le comunità, diocesane e parrocchiali, associative e familiari, gli Istituti religiosi e le scuole materne cattoliche, sono impegnate all'accoglienza, alla diffusione e alla sperimentazione del recente « Catechismo dei bambini », primo strumento, cui seguiranno gli altri, già programmati, del rinnovamento della catechesi in Italia.

7. - Con particolare riferimento alla parte del piano pastorale su « Evangelizzazione e sacramenti dell'iniziazione cristiana », le Chiese particolari in Italia valorizzeranno e attueranno concordemente la catechesi battesimale per i genitori, a norma della rubrica dell'Ordo Baptismi parvulorum ( n. 8 ), senza però dimenticare che su tutta la comunità cristiana incombe la grave responsabilità di tutelare, sostenere, alimentare la fede propria e dei battezzati.

Perciò tutta la comunità cristiana, secondo le scadenze dell'anno liturgico, che ha nella Quaresima il suo tempo forte e nella Pasqua il suo culmine, sarà sollecitata ad un permanente catecumenato post-battesimale.

8. - Per il conferimento della Cresima si ritiene doveroso attenersi ai criteri fissati circa l'età di ammissione dei candidati.

In ordine alla loro preparazione è giusto richiamare i genitori al senso della loro precisa responsabilità, come è pastoralmente richiesto che, anche dopo il conferimento della Cresima, si continui un'azione catechistica e formativa per portare i nuovi cresimati ad una professione di fede sempre più matura e consapevole, e ad un inserimento concreto e responsabile nella comunità ecclesiale, anche in vista delle scelte fondamentali della vita.

9. - Il tempo della Messa di prima comunione, che segna per i ragazzi l'inserimento pieno nella comunità cristiana, è occasione bbligata e privilegiata per l'educazione alla fede.

Si deve prevedere, inoltre, per i ragazzi che si preparano alla prima comunione, un'educazione al senso della penitenza, proporzionata alla loro età; il che può avvenire con celebrazioni penitenziali, a tal fine preparate, da concludersi con la celebrazione vera e propria del sacramento della Penitenza.

La celebrazione, poi, della Messa di prima comunione, costituisce per la comunità stessa un avvenimento di grande importanza religiosa: non si debbono, perciò, favorire quegli aspetti più folkloristici che ecclesiali, che ne intralciano la vera intelligenza.

10. - Nell'ordinaria celebrazione di tutti i sacramenti, si metta in evidenza il loro aspetto ecclesiale, l'essere essi segno e professione della fede, incontro personale con Cristo, fonte di vita cristiana e di impegno missionario.

Si dia a tal fine un giusto e doveroso rilievo all'annuncio della parola di Dio, tenendo conto che, spesso, sono presenti o possono esser presenti anche i cosiddetti « lontani » per i quali tale celebrazione e annuncio può essere un vero e privilegiato momento di grazia.

Non dimenticando, inoltre, l'importanza che la testimonianza della comunità cristiana, nel suo insieme e nei singoli membri, ha come tramite e via ad una comprensione dei segni sacramentali.

11. - Riconoscendo che l'evangelizzazione è destinata a suscitare la fede, e che la fede, pur non avulsa dai problemi dell'esistenza, si esprime e si alimenta principalmente nella preghiera, come risposta dell'uomo alla parola di Dio, le Chiese particolari, in tutte le loro componenti, fomenteranno la vita di preghiera, personale e comunitaria, favorendo incontri di preghiera e di meditazione, corsi di esercizi e di ritiri spirituali per tutte le categorie di fedeli, in modo da suscitare nel popolo di Dio l'aspirazione e !'impegno a rispondere con generosità all'appello del Signore e alla grazia dello Spirito Santo.

12. - Ogni Chiesa particolare, nella prospettiva e nella linea del programma generale comune, predisporrà un proprio piano pastorale in base alle presenti deliberazioni, avvalendosi dei vari organismi a ciò ordinati, e suscitando l'attiva partecipazione delle varie componenti della stessa comunità, per una concreta e graduale attuazione.

Roma, 16 giugno 1973

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