Evang. e sacramento del matrimonio

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Spunti di riflessione sulla situazione socio-culturale

6. - Già altri documenti, particolarmente quello su « Evangelizzazione e sacramenti » ( C.E.I., 12 luglio 1973 ), hanno proposto un'analisi di carattere generale del nostro tempo e della Chiesa in Italia, sotto il profilo sociale e culturale, per meglio conoscere le condizioni reali nelle quali si svolge l'opera dell'evangelizzazione.

In più puntuale riferimento al tema che si intende trattare, presentiamo qui alcuni spunti di riflessione sull'incidenza che le trasformazioni in atto nella nostra società esercitano nella comprensione e nell'accettazione dei valori umani e cristiani del Matrimonio.

7. - Le attuali trasformazioni

Da un punto di vista strutturale, la famiglia d'oggi, per la riduzione dei membri che la compongono e per il distacco e l'isolamento dalle famiglie di provenienza, tende a perdere quella stabilità e quel sostegno che poteva trovare nella organizzazione familiare più estesa del passato.

Al tempo stesso, essa tende ad assumere quelle caratteristiche di totalità e di intimità, di unicità e di responsabilità che sono tipiche di una istituzione sociale che nasce essenzialmente dalla libera scelta delle persone.

Dal punto di vista funzionale, la famiglia moderna mentre tende ad emarginare alcune delle sue tradizionali funzioni sociali, sta cercando una nuova definizione dei ruoli matrimoniali, specialmente con lo sviluppo della dimensione dell'amore e quindi dei rapporti interpersonali tra i soggetti che la compongono.

In particolare le trasformazioni in atto incidono profondamente sull'immagine della donna e sulla sua posizione entro la famiglia e la società.

Cresce la coscienza dell'eguaglianza nella dignità personale tra uomo e donna, si afferma la volontà di partecipazione della donna alla vita professionale, civile e sociale.

Ne deriva una profonda revisione dei tradizionali e diversi compiti nell'ambito della convivenza umana.

8. - L'attuale processo di trasformazione dei modelli di comportamento coniugale e familiare si sta sviluppando in situazioni spesso di disagio e di incertezza, che creano ansie e accrescono difficoltà e conflitti.

Alcuni fenomeni che hanno contraddistinto la nostra società in questi ultimi anni, come

l'urbanizzazione disordinata,

lo sradicamento di massa dovuto alla mobilità territoriale e sociale,

le carenze del sistema economico,

l'insufficienza delle abitazioni

e l'inadeguatezza degli altri servizi sociali,

aggravano ancor più la situazione concreta nella quale vive oggi la famiglia italiana.

9. - Agli aspetti di natura strutturale e funzionale che toccano la realtà familiare occorre aggiungere quelli di natura più decisamente culturale.

Essi assumono una rilevanza notevole in rapporto alla concezione cristiana del Matrimonio, che viene inevitabilmente posta a confronto con le istanze più significative della odierna cultura.

La crisi della istituzione e la crisi del senso religioso sembrano essere fra i fenomeni più rilevanti del nostro contesto culturale.

L'uno e l'altro fenomeno è caratterizzato da annotazioni positive e negative, che domandano vigilante discernimento congiunto a coraggioso ottimismo.

10. - La crisi dell'istituto matrimoniale

La crisi delle istituzioni si presenta come una crisi di ordine generale, e viene motivata sia dal giudizio di trovarci in presenza di una svolta decisiva nella storia dell'umanità, sia dall'affermazione di una libertà che si vorrebbe totale ed in continuo dinamismo creativo.

Essa sfocia nella richiesta o di una abolizione delle istituzioni o almeno di una loro radicale riforma.

L'istituzione del Matrimonio e della famiglia è anch'essa coinvolta in questa crisi e ne esce spesso profondamente turbata.

L'istituzione matrimoniale infatti è da alcuni messa sotto accusa e da altri rifiutata, perché costituirebbe il risultato di un'esperienza storica ormai ritenuta superata e perché si opporrebbe alla esigenza di libertà, propria dell'uomo, favorendo situazioni di conformismo e di alienazione.

Anche la comunità cristiana è raggiunta in qualche modo da questo fenomeno: non mancano coloro che considerano il sacramento del Matrimonio, soprattutto nei suoi aspetti giuridici e rituali, come un'istituzione della Chiesa, legata a situazioni e contesti socioculturali di epoche sorpassate.

11. - Va subito detto che questa crisi dell'istituzione, specialmente in riferimento al Matrimonio, è un fatto ambiguo, che esige già sul piano sociologico una attenta analisi e un severo giudizio critico.

Sono certamente positive le istanze di libertà di scelta, di autenticità, di responsabilità nella vita a due intesa come progetto da realizzare insieme nell'approfondimento continuo dei valori del Matrimonio.

Esse possono rapportarsi a una esigenza di fondo umana e cristiana.

Se però, in forza di quelle istanze, si pretendesse intaccare o distruggere l'istituzione in quanto tale, si perderebbe l'essenziale valore sociale ed ecclesiale del Matrimonio e lo si abbandonerebbe all'arbitrio individuale ed alla labilità dei sentimenti e delle passioni.

12. - Crisi del senso religioso

Un secondo fenomeno culturale, che esercita una rilevante influenza sul modo di concepire e di vivere oggi il Matrimonio, è il processo di secolarizzazione.

Anche l'ambiguità di questo fenomeno è evidente.

La secolarizzazione infatti se da una parte offre la possibilità di purificare i contenuti della fede, dall'altra è soggetta al rischio di operare una frattura tra il valore religioso e i valori umani dell'amore e della sessualità.

13. - La presa dí coscienza da parte dell'uomo della propria responsabile autonomia, e quindi della capacità di attuare un pieno dominio su se stesso e sulla sua sessualità, non esclude, anzi esige l'accettazione di un riferimento a Dio.

La secolarizzazione intesa come affermazione dei valori umani ( cfr. Gaudium et spes, 36 ), può determinare una preziosa crescita di responsabilità, originando e sostenendo un necessario rapporto con Dio inteso e vissuto come risposta libera ad una chiamata d'amore.

14. - La medesima presa di coscienza può dar luogo ad una concezione e ad un comportamento del tutto naturalistici dell'amore e della sessualità.

Rifiutato il riferimento ai valori, e ultimamente al Valore assoluto che è Dio, il sesso viene inteso come gioco sottratto al criterio morale, anziché come segno e mezzo del dono totale di una persona all'altra;

la procreazione è assoggettata al pieno arbitrio dell'uomo ed è considerata come semplice fenomeno biologico, e non vissuta come scelta responsabile per la continuazione della vita in conformità col disegno divino.

Il Matrimonio diventa così un impegno dell'uomo e della donna di fronte a se stessi o, al più, di fronte alla società; ma non un impegno comune di fronte a Dio e alla sua chiamata.

15. - L'esito finale di una secolarizzazione, che rifiuta ogni dimensione trascendente dell'esistenza, è la frattura insanabile fra l'amore dell'uomo e l'amore di Dio.

In questo contesto crescono le difficoltà ad accettare il cristianesimo come religione rivelata da Dio e storicamente presente nella Chiesa e nei suoi sacramenti.

Così la dimenticanza o il rifiuto del valore religioso del Matrimonio diventa dimenticanza e rifiuto del suo valore propriamente soprannaturale, cristiano ed ecclesiale.

Torna difficile allora comprendere il significato esistenziale di un Matrimonio annunciato e proposto come sacramento, cioè come segno e strumento della salvezza di Dio totalmente gratuita, presente in Gesù Cristo e comunicata dalla sua Chiesa.

16. - Problemi e speranze della comunità cristiana

Di fronte alle trasformazioni di mentalità e di costume qui appena accennate, non tutti i cristiani, sempre e dappertutto, si sono mostrati preparati ad avvertirle in modo critico e ad agire in esse in maniera efficace e creativa.

La stessa fiducia che spesso si è nutrita - ed anche giustamente - nella solida tradizione cristiana del nostro costume familiare non è servita da stimolo per affrontare, con evangelico discernimento e con spirito rinnovatore, la situazione coniugale e familiare che si veniva creando.

Ne è segno il fatto che non mancano cristiani i quali, accettando una visione non certo religiosa della vita coniugale, continuano a chiedere di « sposarsi in Chiesa », spesso più per ossequio ad una tradizione che non per una chiara scelta di fede.

17. - All'interno della comunità cristiana influiscono ancora, almeno in parte, alcuni ritardi, con il peso delle loro risultanze negative.

Il primo riguarda l'approfondimento teologico del Matrimonio-sacramento e la sua più ampia illustrazione nella catechesi, per conoscerne meglio l'originalità cristiana, il valore di santificazione e di testimonianza, la missione per la Chiesa e per il mondo.

Il secondo ritardo riguarda la prassi pastorale, a volte ispirata più al criterio della difesa che non a quello della proposta positiva e della creazione di esperienze originali di vita coniugale.

Non sempre la presenza e l'esperienza propria dei laici sono state chiamate a ricoprire, in questo campo, il posto che ad esse spettava.

Un ultimo ritardo è quello delle strutture educative.

Alla preziosa opera per la scuola, gli oratori e le associazioni giovanili, non si è accompagnata in eguale misura un'opera intelligente e decisa per realizzare specifici strumenti per l'educazione e per l'aiuto della coppia e della famiglia.

18. - È tuttavia altamente positivo il fatto che la comunità cristiana, non solo in alcuni gruppi ma ormai nel suo insieme, sta acquistando consapevolezza di tali ritardi e si impegna seriamente al loro superamento.

Si pensi al sorgere e all'affermarsi nelle diverse Chiese locali di gruppi familiari, di gruppi di spiritualità familiare e di altri movimenti che si propongono di approfondire i contenuti di fede propri del sacramento del Matrimonio e della esperienza cristiana della vita coniugale e familiare.

Si pensi alle iniziative in atto per la preparazione dei giovani al Matrimonio, per l'assistenza spirituale delle coppie specialmente più giovani, per la partecipazione attiva delle famiglie alla pastorale della Chiesa.

Alcune Associazioni, come l'Azione Cattolica, hanno dato più largo spazio alla pastorale familiare; non poche diocesi ne hanno fatto il fulcro del loro piano d'azione evangelizzatrice.

19. - Non possiamo del resto dimenticare la vita profondamente cristiana di tante coppie di sposi e di tante famiglie.

L'esperienza della vita vissuta rivela alcuni aspetti del « grande mistero » del Matrimonio.

A questa esperienza non manca di riferirsi una parte della stessa teologia nel suo compito di riflettere in forma matura e critica sulla fede vissuta nella comunità ecclesiale.

Sotto l'impulso della dottrina del Concilio Vaticano II e del rinnovamento teologico e pastorale da esso sollecitato, anche nei riguardi del Matrimonio, i credenti e le comunità cristiane hanno oggi possibilità di crescita del tutto particolari.

20. - Il rinnovamento pastorale in atto nelle comunità ecclesiali, già impegnate nell'annuncio del Matrimonio cristiano, costituisce un appello dello Spirito perché tutti i credenti siano raggiunti da una più intensa opera di evangelizzazione sul Matrimonio cristiano come sacramento, cioè come segno e strumento di un amore salvato e salvante.

In tal modo le comunità familiari, oggi ripresentate come chiese domestiche ( cfr. Lumen gentium, 11 ), potranno riscoprire e vivere la loro insostituibile missione di salvezza e di testimonianza.

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