Eucaristia, comunione e comunità

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Parte I - Il corpo dato e il sangue versato

Con « Eucaristia, comunione e comunità », siamo al cuore del rinnovamento pastorale, avviato nella nostra Chiesa dopo il Concilio.

Nell'Eucaristia, infatti, ritroviamo, quasi in mirabile sintesi, le scelte pastorali che hanno guidato la nostra riflessione e il nostro impegno in questi ultimi anni.

Si tratta di scelte permanenti che l'Eucaristia ripropone:

la priorità della parola di Dio, fonte di vita e di conversione che apre i cuori alla fede;

l'inscindibile nesso tra Parola, Sacramenti e Vita cristiana, che ogni celebrazione eucaristica fa rivivere come dono e compito;

il dono della comunione per edificare una autentica comunità ecclesiale, che trova nell'Eucaristia la sua fonte e il suo culmine.3

A motivo della centralità dell'Eucaristia nella vita della Chiesa, abbiamo voluto accostarci al grande mistero con profondo atteggiamento di lode, di adorazione e di rendimento di grazie, perché solo così è dato di accogliere e vivere in pienezza di fede il segno più grande della nostra redenzione.

E dinanzi all'Eucaristia, vero corpo del Signore dato per noi e vero sangue sparso per la salvezza del mondo, proponiamo in questa prima parte del documento un itinerario di fede a sostegno della vita e della missione delle comunità cristiane.4

Le parole della Scrittura e la Tradizione viva della Chiesa, con la guida del Magistero, sono le fonti privilegiate a cui ci riferiamo per questo cammino di fede.

Siamo così invitati, nel primo capitolo, a lasciarci incontrare da Cristo risorto, sulla strada della vita, a camminare con lui e a riconoscerlo vivente nel segno della sua presenza pasquale ( cfr. Capitolo primo ).

Il riconoscimento di lui porta all'adorazione del mistero della fede, che l'Eucaristia perennemente attualizza in pienezza: memoriale della cena del Signore e del suo sacrificio redentivo, vera presenza reale di Cristo, testamento del suo amore supremo, anticipo del banchetto del Regno ( cfr. Capitolo secondo ).

Come nella comunità di Gerusalemme, la nostra assiduità nello spezzare il pane fonda la comunione con Cristo e tra noi e ci fa partecipi del dono dello Spirito Santo, che trasforma la nostra vita in culto spirituale gradito al Padre ( cfr. Capitolo terzo ).

Nella condivisione all'unico pane, noi, pur essendo molti, diventiamo un corpo solo: la Chiesa imita nella carità e nel servizio ( cfr. Capitolo quarto ).

Ora possiamo comprendere la ricchezza di grazia e di impegno per la comunione, che ogni celebrazione eucarìstica comporta.

Attraverso il rito liturgico siamo condotti a condividere il mistero di Cristo e a tradurlo in atteggiamento di vita ( cfr. Capitolo quinto ).

Così il nostro cammino di fede giunge al suo « Amen ».

Sull'esempio di Maria, la Chiesa lo ripete ogni volta che incontra il suo Signore e pregusta la gioia piena della comunione definitiva con lui ( cfr. Capitolo sesto ).

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3 Fondamentali in questo progetto sono soprattutto i documenti Evangelizzazione e sacramenti, 12 luglio 1973 e
Comunione e comunità: I. - Introduzione al piano pastorale, 1 ottobre 1981; ma riteniamo opportuno rimandare anche agli altri documenti nei quali vengono offerte le articolazioni principali del progetto affidato alla Chiesa italiana.
4 Perché le nostre riflessioni sul mistero possano essere accolte nella loro più profonda intenzionalità è necessario far riferimento anche a La Chiesa italiana e le prospettive del paese, documento del Consiglio Permanente, 23 ottobre 1981