Res novae e solidarietà  

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Conclusione

32. - Consapevoli che "non sarà possibile porre le basi dell'autentico sviluppo umano, richiesto dalla Chiesa nel suo più recente magistero sociale,

senza una permanente riaffermazione della dignità umana e delle sue esigenze etiche e trascendenti;

senza un'etica di responsabilità e di solidarietà tra i popoli che attui la giustizia sociale;

senza una revisione della concezione del lavoro, che comporta una sua ridistribuzione più equa",37

per riaffermare tutto ciò, riteniamo importante celebrare il centenario dell'Enciclica che ha dato inizio alla dottrina sociale.

L'elaborazione di una diversa cultura dell'uomo e della sua "città" è oggi un problema sociale e politico di enorme importanza.

Bisogna produrre e diffondere una cultura che sappia armonizzare libertà e corresponsabilità, autonomia e interdipendenza, efficacia e solidarietà, ricerca del bene comune e tutela del bene dei singoli, perchè il vivere con gli altri, anche a livello strutturale, non è un fatto estraneo al dinamismo della salvezza.

I cristiani e le loro comunità sono dunque impegnati, alla luce della dottrina sociale della Chiesa, in un compito di analisi, di elaborazione, di valutazione critica e di progettualità sociale sorrette da adeguate e specifiche competenze.

Un tale impegno, se veramente complessivo, può rimotivare cristianamente le singole persone e infondere nella vita sociale e politica lo spirito e lo stile della solidarietà.38

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37 Cf Congr. Educazione Cattolica, La dottrina sociale della Chiesa … cit., n. 46
38 Cf Giovanni Paolo II, Christifideles laici, n. 42