Con il dono della carità dentro la storia

Indice

Coraggio della missione

« Recava un vangelo eterno da annunziare agli abitanti della terra e ad ogni nazione, razza, lingua e popolo » ( Ap 14,6 )

23. - La carità spinge la Chiesa a farsi carico di onerosi servizi sociali e a porsi come riferimento etico per la società.

Molti, addirittura, di fatto riducono a questo la sua missione.

Essa, invece, sa di dover condividere con tutti la pienezza della sua esperienza di fede.

La Chiesa « esiste per evangelizzare »,43 per far incontrare gli uomini con l'amore di Dio in Cristo.

Ci domandiamo allora quali siano le urgenze attuali della missione e quali vie si debbano percorrere.

Oggi in Italia l'evangelizzazione richiede una conversione pastorale.

La Chiesa, ha affermato il Papa a Palermo, « sta prendendo più chiara coscienza che il nostro non è il tempo della semplice conservazione dell'esistente, ma della missione ».44

Non ci si può limitare alle celebrazioni rituali e devozionali e all'ordinaria amministrazione: bisogna passare a una pastorale di missione permanente.

« È venuta meno un'adesione alla fede cristiana basata principalmente sulla tradizione e il consenso sociale »; appare perciò urgente « promuovere una pastorale di prima evangelizzazione che abbia al suo centro l'annuncio di Gesù Cristo morto e risorto, salvezza di Dio per ogni uomo, rivolto agli indifferenti o non credenti ».45

Tale annuncio è efficace se è sostenuto dalla testimonianza di carità dei cristiani e della comunità e se esso stesso si attua con uno stile di carità, « con dolcezza e rispetto » ( 1 Pt 3,15 ).

Non può non contenere un appello deciso alla conversione; ma deve cercare di incontrare le domande esistenziali e culturali delle persone e valorizzare i "semi di verità" di cui sono portatrici.

Perché nasca un'adesione di fede convinta e personale, occorre un incontro vivo con Cristo, attraverso i segni della sua presenza e della sua carità.

Inoltre nell'attuale situazione di pluralismo culturale, la pastorale deve assumersi, in modo più diretto e consapevole, il compito di plasmare una mentalità cristiana, che in passato era affidato alla tradizione familiare e sociale.

Per tendere a questo obiettivo, dovrà andare oltre i luoghi e i tempi dedicati al "sacro" e raggiungere i luoghi e i tempi della vita ordinaria: famiglia, scuola, comunicazione sociale, economia e lavoro, arte e spettacolo, sport e turismo, salute e malattia, emarginazione sociale.

La pastorale attuata nelle strutture parrocchiali dovrà saldarsi organicamente con la cosiddetta pastorale degli ambienti, in modo che la parrocchia si edifichi come comunità missionaria e soggetto sociale sul territorio.

Il ministero dei presbiteri e dei diaconi dovrà essere integrato da una varietà di servizi stabili e riconosciuti, con doni e competenze rispondenti a concrete esigenze.

Si aprono così spazi per molteplici presenze e figure: catechisti; animatori della liturgia, della pastorale della carità e di altri settori pastorali; responsabili di gruppi e piccole comunità.

Sono da valorizzare le aggregazioni ecclesiali e le associazioni di ispirazione cristiana.

Più generalmente è da promuovere una diffusa coscienza missionaria nelle famiglie e nei singoli cristiani.

La famiglia che vive la carità è soggetto evangelizzante e scuola di umanità con la sua stessa vita quotidiana, prima ancora di assumere eventuali impegni particolari di carattere ecclesiale o sociale.

Il cristiano adulto nella fede « cerca le occasioni per annunziare Cristo sia ai non credenti per condurli alla fede, sia ai fedeli per condurli a una vita più fervente ».46

L'apostolato personale, se avviene in un contesto di compagnia amichevole, con franchezza unita a umiltà, cordialità e rispetto dell'altrui libertà, è particolarmente incisivo; per di più è capillare, costante e possibile ovunque, in famiglia, tra vicini e amici, tra colleghi di lavoro, tra compagni di svago e di viaggio.

Quanto alla diocesi, ricordiamo che nella sua identità di Chiesa particolare è anche il fondamentale soggetto pastorale e missionario sul territorio, con apertura al mondo intero.

Sotto la guida del Vescovo cercherà di sostenere, orientare, coordinare, verificare e integrare la pastorale delle parrocchie e degli altri soggetti nel suo ambito.

24. - La nuova evangelizzazione sul territorio riceverà slancio e ispirazione da una sincera ed effettiva apertura alla missione universale.

Un'autentica pastorale non può mancare di questa dimensione, perché la carità è vasta come il mondo.

E, ringraziando il Signore, le nostre Chiese sono tradizionalmente ben disposte alla cooperazione missionaria e alla collaborazione internazionale allo sviluppo: esprimono numerosi missionari e volontari; li sostengono spiritualmente e materialmente.

Da Palermo, avamposto nel Mediterraneo verso i grandi continenti extraeuropei e crogiuolo storico di numerose civiltà, ci viene l'appello a vedere nei missionari i testimoni esemplari, spesso eroici, della carità; ad aiutarli con la preghiera, l'amicizia e i mezzi economici; a ricevere da loro e dalle giovani Chiese la freschezza delle loro esperienze spirituali, pastorali e culturali.

« Cooperare alla missione vuol dire non solo dare, ma anche saper ricevere ».47

Dallo scambio dei doni ci verrà uno stimolo per convertirci a una pastorale di missione permanente, per sviluppare il dialogo interreligioso e interculturale, sempre più urgente anche all'interno del nostro Paese.

25. - In una prospettiva di pastorale missionaria, rivolta a formare una mentalità cristiana, si colloca il progetto culturale della Chiesa in Italia, che si sta progressivamente precisando nelle sue coordinate.

Da sempre la pastorale ha una valenza culturale, perché la fede stessa ha un legame vitale con le sue espressioni culturali.

Ora però è necessario assumere con maggiore consapevolezza il rapporto fede e cultura.

Rendere più vigile e consapevole questa attenzione è l'obiettivo generale del progetto culturale.

Il progetto non è una sintesi dottrinale organica e completa fin dall'inizio, ma un processo di formazione e di animazione prolungato nel tempo, che si sviluppa secondo la dinamica del discernimento comunitario.

Alla luce del nucleo di riferimento, che è costituito dall'immagine cristiana dell'uomo rivelata in Gesù Cristo, vengono valutate le tendenze emergenti, i fatti e le situazioni di maggior rilievo del nostro tempo, per maturare orientamenti di pensiero e di azione.

« Dalla centralità di Cristo si può ricavare un orientamento globale per tutta l'antropologia, e così per una cultura ispirata e qualificata in senso cristiano.

In Cristo infatti ci è data un'immagine e un'interpretazione determinata dell'uomo, un'antropologia plastica e dinamica capace di incarnarsi nelle più diverse situazioni e contesti storici, mantenendo però la sua specifica fisionomia, i suoi elementi essenziali e i suoi contenuti di fondo.

Ciò riguarda in concreto la filosofia come il diritto, la storiografia, la politica, l'economia.

Incarnare e declinare nella storia - per noi nelle vicende concrete dell'Italia di oggi - questa interpretazione cristiana dell'uomo è un processo sempre aperto e mai compiuto ».48

Tale processo esige da una parte fedeltà alla dottrina della fede e all'insegnamento sociale della Chiesa e dall'altra rispetto della legittima autonomia delle realtà terrene e quindi competenza, professionalità e rigore metodologico.

Comporta tra i cattolici profonda e convinta unità negli orientamenti fondamentali insieme alla possibilità di valutazioni storiche e linee operative differenziate a livello di mezzi e strategie di attuazione.

Coinvolge sia la cultura cosiddetta "alta", sia la pastorale ordinaria, sia l'esperienza propria dei fedeli nelle attività temporali.

Valorizza anche il confronto con le persone di altre posizioni religiose e culturali.

Non coltiva pretese di egemonia, ma vuole rendere culturalmente e socialmente rilevante il messaggio evangelico e dare così un valido contributo al futuro del Paese.

Entro le coordinate del progetto culturale sono invitati a situarsi creativamente i molteplici soggetti pastorali delle nostre Chiese.

Inoltre, in funzione di stimolo, per alimentare e rilanciare continuamente la riflessione nei luoghi pastorali, verranno organizzati un servizio di coordinamento presso la C.E.I. e una rete di laboratori di studio e di proposta, distribuiti sul territorio e distinti per aree tematiche.

Un primo germe del progetto culturale è già spuntato a Palermo, dove il discernimento comunitario si è concentrato su cinque ambiti ritenuti oggi particolarmente rilevanti sia per la nuova evangelizzazione sia per il rinnovamento del Paese: la cultura e la comunicazione sociale, l'impegno sociale e politico, l'amore preferenziale per i poveri, la famiglia, i giovani.

Il senso globale di tale riflessione è che la verità dell'uomo, manifestata pienamente dal Vangelo della carità, si traduce in una cultura della responsabilità e della solidarietà nelle molteplici dimensioni della vita.

Indice

43 Paolo VI, Esort. apost. Evangelium nuntiandi, 14
44 Giovanni Paolo II, Discorso al Convegno ecclesiale di Palermo, 2
45 C.E.I. Evangelizzazione e testimonianza della carità, 31
46 Conc. Ecum. Vat II, Decr. Apostolicarn actuositatem, 6
47 Giovanni Paolo II, Lett. enc. Redemptoris missio, 85
48 Card. Camillo Ruini, Intervento conclusivo al Convegno ecclesiale di Palermo, 7