Comunicazione e missione

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Il mistero dell'uomo e la comunicazione sociale

26 La persona come essere dialogico-relazionale

L'essere umano è, per origine e struttura, fatto per la relazione.

La capacità comunicativa rivela la dimensione trascendente della persona.

Tale natura comunicativa e relazionale del nostro essere nel mondo si radica innanzitutto nel corpo.

I rapporti con noi stessi e con gli altri, con la natura o con Dio passano sempre attraverso la corporeità.

Essa resta il luogo originario della nostra coscienza incarnata.

Le stesse coordinate dell'esistenza, il tempo e lo spazio, assumono il loro effettivo valore se si tiene conto della natura comunicativa dell'essere umano.

Le comunicazioni sociali tendono a modificarne i parametri scuotendo alla radice l'identità dell'essere umano, ma spazio e tempo restano condizioni irrinunciabili del rapporto con il mondo e dell'incontro con gli altri e con Dio; ci permettono di essere insieme determinati e aperti, incarnati nel mondo ma anche capaci di guardare oltre.

27 Il soggetto della comunicazione

Il mistero dell'uomo non può essere esplorato al di fuori delle relazioni che egli anela a intrecciare con gli altri.

Nel villaggio globale, tuttavia, la prassi comunicativa tende a enfatizzare il nesso, la rete, la connettività, relegando ai margini le realtà soggettive e personali, che pure costituiscono il cuore di ogni relazione.

Ma solo il "cittadino globale" che abbia una percezione piena, non parziale di sé, riuscirà a non soccombere dinanzi ai mutamenti sociali e culturali, proponendosi da protagonista e da soggetto di storia e di cultura.

Infatti solo un'antropologia integrale può costituire il punto di partenza per un'interattività mediatica sana e dialogica.

La grazia, che redimendo l'uomo fa sì che si armonizzino i conflitti fra le stesse dimensioni costitutive della persona, mentre ci spinge oltre noi stessi alla comunione con Dio, ci rende anche protagonisti, e non solo spettatori, di una storia affascinante e complessa, ricca di opportunità per la cultura e per la fede.

28 Il primato della testimonianza

In un mondo che cambia così rapidamente, ponendo nuove e inedite questioni anche alla trasmissione della fede, riflessione e approfondimento, a tutti i livelli, risultano urgenti e imprescindibili.

Ma non va dimenticato che la prima modalità della comunicazione della fede, anche nel "villaggio globale", resta la testimonianza.

Ovunque egli sia, con chiunque s'incontri, attraverso i media o nel rapporto interpersonale, il fedele non può derogare al suo compito di testimone della fede, fino a sperimentare la martyria dell'emarginazione o del disprezzo, perfino della sofferenza e della morte.

La storia stessa del "secolo breve", con le sue immani tragedie, ha mostrato come nessun'epoca può fare a meno di autentici testimoni, di martiri della fede e di insigni figure di santi.

29 Dinamismo di ascolto e risposta

Chi desideri farsi comunicatore dinamico deve porre al centro l'ascolto; in altri termini, dev'essere disponibile all'incontro con il senso della propria esistenza.

A partire da qui la persona può orientare i sentimenti, i desideri, i progetti, le attese e il tempo che gli è dato, vivendo con responsabilità la propria vita e le relazioni di cui è intessuta.

L'ascolto pone la persona in relazione con una realtà originaria di senso, relazione tanto invisibile quanto determinante, tale da coinvolgerla interamente.

Chi comunica con autenticità e pienezza conferma questa relazione e risponde all'appello radicale: sii te stesso.

Comprende che entrambi - relazione e appello - sono un dono; un dono che diventa compito, come suggerisce il termine latino munus , radice della stessa parola comunicare.

30 Una dimensione dello spirito

Creato a immagine di Dio, l'uomo è chiamato a orientare la propria vita in libertà, indirizzando con responsabilità il suo cammino, per non rischiare il fallimento della propria esistenza.

Quella libertà, infatti, può essere usata per una vita ricca di relazioni, ma anche per annullare qualsiasi possibilità di vita.

Per aprirsi e per chiudersi. Per donare e per possedere.

La grande disponibilità e la potenza dei media dilatano a dismisura gli spazi d'azione.

A maggior ragione oggi possiamo affermare che la comunicazione è quella dimensione dello spirito per cui la persona si eleva al di sopra della costituzione biologica e del vincolo con la natura.

La comunicazione, in quanto sociale e in tutte le sue espressioni autentiche, libera l'uomo e si pone come risorsa per la sua realizzazione e per la sua felicità.

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