Comunicazione e missione

Indice

Profilo dell'animatore della comunicazione e della cultura

124 Criteri per individuare la figura dell'animatore

Gli animatori della comunicazione e della cultura potrebbero essere individuati tra quanti, a diverso titolo, operano già in questi ambiti specifici.

Ma potrebbe rivelarsi disponibile anche chi è inserito in altri ambiti pastorali.

La mancanza di un'adeguata comprensione del ruolo della cultura e della comunicazione nella vita e nella missione della Chiesa non ha permesso, fino ad oggi, di sviluppare un'azione pastorale organica e puntuale per individuare, formare e organizzare tali animatori.

Alcuni settori, come la scuola e l'università, l'associazionismo e il volontariato o lo spettacolo e l'arte, hanno un potenziale tutto da scoprire.

E in alcuni ambiti operano, in modo spesso encomiabile, persone spinte da forti motivazioni religiose che offrono un'alta testimonianza personale, ma senza quel raccordo e quel riconoscimento utili per conferire maggiore vigore alla stessa missione della Chiesa.

125 Scoprire nuovi doni e carismi soprattutto tra i giovani

In una pastorale concepita come azione a tutto campo, e non solo tra le mura ecclesiastiche, si possono intercettare molte persone che per impegni professionali o altri motivi non possono operare in parrocchia, ma volentieri darebbero il loro contributo se l'impegno fosse maggiormente collegato alle proprie competenze e gestibile con elasticità.

Doni e carismi rischiano di rimanere inutilizzati per la scarsa attenzione prestata ai settori della cultura e della comunicazione.

In modo particolare sono i giovani oggi a coltivare competenze informatiche, musicali, mass-mediali, artistiche, socioculturali.

I nuovi animatori andrebbero individuati in particolare tra di loro.

Oltre ad essere sensibili e competenti, i giovani sono spesso più duttili, intraprendenti e disponibili ad avviare esperienze nuove.

126 Attitudini e competenze diversificate

La cultura e la comunicazione sono vie maestre per il dialogo tra la Chiesa e il mondo, dialogo dalle molteplici opportunità.

In un orizzonte così vasto e complesso possono operare figure diverse, sia per profilo pastorale sia per competenze.

Si può affidare a qualcuno l'incarico di coordinare e promuovere la pastorale della cultura e della comunicazione in parrocchia.

In questo caso la responsabilità ha una chiara connotazione ecclesiale e si colloca nel quadro dei cosiddetti ministeri di fatto che caratterizzano l'azione pastorale della Chiesa.

«Il ministero è un servizio prettamente ecclesiale nella sua essenza e nella sua destinazione.

Aiuta il ministero ordinato nelle sue funzioni e contribuisce così, per la sua parte, alla formazione della comunità cristiana nel lavoro della sua incessante fondazione, crescita e missione».132

In questo caso gli animatori agiscono in nome della Chiesa e all'interno di una precisa programmazione pastorale.

127 Per libera iniziativa

Altre modalità d'impegno, non direttamente promosse dalla comunità ecclesiale, prevedono che le persone agiscano in base alla propria sensibilità e competenza.

Questo impegno può svilupparsi sia all'interno della comunità ecclesiale, sia in ambiti contigui e non necessariamente legati a un progetto pastorale specifico.

Si tratta di quei servizi di animazione della cultura e della comunicazione possibili per la disponibilità e la creatività di singoli o di gruppi.

Anche in questo caso si può parlare di animatore, ma il suo profilo non deriva dall'inserimento nella struttura pastorale quanto da un autonomo esercizio della responsabilità laicale.

128 Coloro che operano nei vari ambiti civili

C'è poi una terza fascia di soggetti.

Sono coloro che operano all'interno di ambiti professionali o settori della comunicazione e della cultura dove la Chiesa è poco presente o del tutto assente.

La loro esigenza è di vivere e testimoniare la fede soprattutto nei contesti professionali.

Non è raro che maturino, anche in ambienti lontani o estranei alla fede, esperienze e iniziative che aiutano a far riflettere e a promuovere una ricerca sincera grazie alla testimonianza e all'impegno dei credenti.

Anche chi opera con questo profilo deve essere considerato in qualche modo un animatore.

Spesso la sua azione ha uno spiccato accento missionario, anche se poco visibile in ambito ecclesiale.

Una simile situazione si riscontra sovente negli ambiti professionali della cultura e della comunicazione, dove molti lamentano l'isolamento e la mancanza di un progetto più ampio, in grado di andare oltre la parrocchia e la pastorale classica.

129 Incidere sulla vita sociale: impegno specifico del laicato

Decisivo per tutti è saper incidere a fondo nella società, nella vita professionale, nei rapporti quotidiani, per creare un'osmosi tra la comunità ecclesiale e la società civile.

Il profilo dell'animatore è tipicamente secolare, cioè di cristiano che attraverso l'inserimento nel mondo opera con piena consapevolezza e in sintonia con la comunità ecclesiale per la trasformazione delle realtà terrene secondo il progetto di Dio.

Viene così offerta un'ulteriore possibilità per qualificare l'azione di un laicato spesso alla ricerca della propria identità.

Sulla linea dell'esortazione apostolica Christifideles laici dobbiamo guardare «alla straordinaria varietà di presenze nella Chiesa, tutte e ciascuna chiamate a lavorare per l'avvento del regno di Dio secondo la diversità di vocazioni e situazioni, carismi e ministeri».133

E ancora: « Veramente ciascuno è chiamato per nome, nell'unicità e irripetibilità della sua storia personale, a portare il suo proprio contributo per l'avvento del regno di Dio.

Nessun talento, neppure il più piccolo, può essere nascosto e lasciato inutilizzato ( Mt 25,24-27 ) »134

130 Saper lavorare in équipe e per progetti

I compiti di chi è chiamato a operare in questa prospettiva sono di enorme ampiezza.

Impossibile immaginare un animatore isolato e dotato di tutte le competenze necessarie.

Una sua qualità indispensabile è saper lavorare in équipe e in rete.

D'altronde l'intera azione pastorale, nella prospettiva della comunicazione e della cultura, sarà significativa se saprà costruire una trama di relazioni ecclesiali e sociali vasta, articolata e qualificata.

La prospettiva più realistica sembra quella di formare gruppi di animatori che lavorino insieme perseguendo progetti specifici, anche a livello interparrocchiale, zonale o diocesano, quando fossero di difficile attuazione nelle singole parrocchie.

Indice

132 C. E. I. Evangelizzazione e ministeri, 68b
133 Giovanni Paolo II, Christifideles Laici 45
134 Giovanni Paolo II, Christifideles Laici 56