Catechismo della Chiesa Cattolica

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I. Egli ritornerà nella gloria

673 La venuta gloriosa di Cristo, speranza di Israele

Dopo l'Ascensione, la venuta di Cristo nella gloria è imminente, ( Ap 22,20 ) anche se non spetta a noi « conoscere i tempi e i momenti che il Padre ha riservato alla sua scelta » ( At 1,7;
Mc 13,32 )

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Questa venuta escatologica può compiersi in qualsiasi momento ( Mt 24,44; 1 Ts 5,2 ) anche se essa e la prova finale che la precederà sono « impedite ». ( 2 Ts 2,3-12 )

674 La venuta del Messia glorioso è sospesa in ogni momento della storia ( Rm 11,31 ) al riconoscimento di lui da parte di « tutto Israele » ( Rm 11,26; Mt 23,39 ) a causa dell'« indurimento di una parte » ( Rm 11,25 ) nell'incredulità ( Rm 11,20 ) verso Gesù.

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San Pietro dice agli Ebrei di Gerusalemme dopo la Pentecoste: « Pentitevi dunque e cambiate vita, perché siano cancellati i vostri peccati e così possano giungere i tempi della consolazione da parte del Signore ed egli mandi quello che vi aveva destinato come Messia, cioè Gesù.

Egli dev'esser accolto in cielo fino ai tempi della restaurazione di tutte le cose, come ha detto Dio fin dall'antichità, per bocca dei suoi santi profeti » ( At 3,19-21 ).

E san Paolo gli fa eco: « Se infatti il loro rifiuto ha segnato la riconciliazione del mondo, quale potrà mai essere la loro riammissione se non una risurrezione dai morti? » ( Rm 11,15 ).

« La partecipazione totale » degli Ebrei ( Rm 11,12 ) alla salvezza messianica a seguito della partecipazione totale dei pagani ( Rm 11,25; Lc 21,24 ) permetterà al Popolo di Dio di arrivare « alla piena maturità di Cristo» ( Ef 4,13 ) nella quale « Dio sarà tutto in tutti » ( 1 Cor 15,28 ).

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