Catechismo della Chiesa Cattolica

Indice

III. « Non avrai altri dèi di fronte a me »

2118 L'irreligione

Il primo comandamento di Dio condanna i principali peccati di irreligione: l'azione di tentare Dio, con parole o atti, il sacrilegio e la simonia.

2119 L'azione di tentare Dio consiste nel mettere alla prova, con parole o atti, la sua bontà e la sua onnipotenza.

394
2088

È così che Satana voleva ottenere da Gesù che si buttasse giù dal Tempio obbligando Dio, in tal modo, ad intervenire. ( Lc 4,9 )

Gesù gli oppone la parola di Dio: « Non tenterai il Signore Dio tuo » ( Dt 6,16 ).

La sfida implicita in simile tentazione di Dio ferisce il rispetto e la fiducia che dobbiamo al nostro Creatore e Signore.

In essa si cela sempre un dubbio riguardo al suo amore, alla sua provvidenza e alla sua potenza. ( 1 Cor 10,9; Es 17,2-7; Sal 95,9 )

2120 Il sacrilegio consiste nel profanare o nel trattare indegnamente i sacramenti e le altre azioni liturgiche, come pure le persone, gli oggetti e i luoghi consacrati a Dio.

1374

Il sacrilegio è un peccato grave soprattutto quando è commesso contro l'Eucaristia, poiché, in questo sacramento, ci è reso presente sostanzialmente il Corpo stesso di Cristo.48

2121 La simonia ( At 8,9-24 ) consiste nell'acquisto o nella vendita delle realtà spirituali.

1578

A Simone il mago, che voleva acquistare il potere spirituale che vedeva all'opera negli Apostoli, Pietro risponde: « Il tuo denaro vada con te in perdizione, perché hai osato pensare di acquistare con denaro il dono di Dio » ( At 8,20 ).

Così si conformava alla parola di Gesù: « Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date » ( Mt 10,8 ).
( Is 55,1 )

È impossibile appropriarsi i beni spirituali e comportarsi nei loro confronti come un possessore o un padrone, dal momento che la loro sorgente è in Dio.

Non si può che riceverli gratuitamente da lui.

2122 « Il ministro, oltre alle offerte determinate dalla competente autorità, per l'amministrazione dei sacramenti non domandi nulla, evitando sempre che i più bisognosi siano privati dell'aiuto dei sacramenti a motivo della povertà ».51

L'autorità competente determina queste « offerte » in virtù del principio che il popolo cristiano deve concorrere al sostentamento dei ministri della Chiesa.

« L'operaio ha diritto al suo nutrimento » ( Mt 10,10; Lc 10,7; 1 Cor 9,5-18; 1 Tm 5,17-18 )

Indice

48 Cod. Diritto Can. 1367;
Cod. Diritto Can. 1376
51 Cod. Diritto Can. 848