Compendio Dottrina sociale della Chiesa

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Chiesa, Regno di Dio e rinnovamento dei rapporti sociali

52 Dio, in Cristo, non redime soltanto la singola persona, ma anche le relazioni sociali tra gli uomini.

Come insegna l'apostolo Paolo, la vita in Cristo fa emergere in modo pieno e nuovo l'identità e la socialità della persona umana, con le loro concrete conseguenze sul piano storico: « Tutti voi infatti siete figli di Dio per la fede in Cristo Gesù, poiché quanti siete stati battezzati in Cristo, vi siete rivestiti di Cristo.

Non c'è più giudeo ne greco; non c'è più schiavo ne libero; non c'è più uomo ne donna, poiché tutti voi siete uno in Cristo Gesù » ( Gal 3,26-28 ).

In questa prospettiva, le comunità ecclesiali, convocate dal messaggio di Gesù Cristo e radunate nello Spirito Santo attorno a Lui risorto ( Mt 18,20; Mt 28,19-20; Lc 24,46-49 ), si propongono come luoghi di comunione, di testimonianza e di missione e come fermento di redenzione e di trasformazione dei rapporti sociali.

La predicazione del Vangelo di Gesù induce i discepoli ad anticipare il futuro rinnovando i rapporti reciproci.

53 La trasformazione dei rapporti sociali rispondente alle esigenze del Regno di Dio non è stabilita nelle sue determinazioni concrete una volta per tutte.

Si tratta, piuttosto, di un compito affidato alla comunità cristiana, che lo deve elaborare e realizzare attraverso la riflessione e la prassi ispirate dal Vangelo.

E lo stesso Spirito del Signore, che conduce il popolo di Dio e insieme riempie l'universo,63 a ispirare, di tempo in tempo, soluzioni nuove e attuali alla responsabile creatività degli uomini,64 alla comunità dei cristiani inserita nel mondo e nella storia e perciò aperta al dialogo con tutte le persone di buona volontà, nella comune ricerca dei germi di verità e di libertà disseminati nel vasto campo dell'umanità.65

La dinamica di tale rinnovamento va ancorata ai principi immutabili della legge naturale, impressa da Dio Creatore in ogni Sua creatura ( Rm 2,14-15 ) e illuminata escatologicamente tramite Gesù Cristo.

54 Gesù Cristo ci rivela che « Dio è amore » ( 1 Gv 4,8 ) e ci insegna che « la legge fondamentale della perfezione umana, e quindi della trasformazione del mondo, è il nuovo comandamento della carità.

In questo modo assicura coloro che credono all'amore divino che la strada della carità è aperta a tutti gli uomini e che lo sforzo per realizzare la fraternità universale non è vano ».66

Tale legge è chiamata a diventare misura e regola ultima di tutte le dinamiche in cui si esplicano le relazioni umane.

In sintesi, è lo stesso mistero di Dio, l'Amore trinitario, che fonda il significato e il valore della persona, della socialità e dell'agire umano nel mondo, in quanto è stato rivelato e partecipato all'umanità per mezzo di Gesù Cristo, nel Suo Spirito.

55 La trasformazione del mondo si presenta come un'istanza fondamentale anche del nostro tempo.

A questa esigenza la dottrina sociale della Chiesa intende offrire le risposte che i segni dei tempi invocano, indicando innanzi tutto nell'amore reciproco tra gli uomini, sotto lo sguardo di Dio, lo Strumento più potente di cambiamento, a livello personale e sociale.

L'amore vicendevole, infatti, nella partecipazione all'amore infinito di Dio, è l'autentico fine, storico e trascendente, dell'umanità.

Pertanto, « il progresso terreno, benché debba essere accuratamente distinto dallo sviluppo del Regno di Cristo, è di grande importanza per il Regno di Dio, in quanto può contribuire a meglio ordinare la società umana ».67

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63 Gaudium et Spes 11
64 Paolo VI, Octogesima adveniens 37
65 Giovanni Paolo II, Redemptor Hominis 11: « Giustamente i Padri della Chiesa vedevano nelle diverse religioni quasi altrettanti riflessi di un'unica verità come "germi del Verbo", i quali testimoniano che, quantunque per diverse strade, è rivolta tuttavia in una unica direzione la più profonda aspirazione dello spirito umano »
66 Gaudium et Spes 38
67 Gaudium et Spes 39