Compendio Dottrina sociale della Chiesa

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Il fedele laico

541 La connotazione essenziale dei fedeli laici, che operano nella vigna del Signore ( Mt 20,1-16 ), è l'indole secolare della loro sequela di Cristo, che si realizza appunto nel mondo: « è dei laici cercare il regno di Dio trattando e ordinando secondo Dio le cose temporali ».1139

Con il Battesimo i laici sono inseriti in Cristo, resi partecipi della Sua vita e della Sua missione secondo la loro peculiare identità: « Con il nome di laici si intendono … tutti i fedeli ad esclusione dei mèmbri dell'ordine sacro e dello stato religioso riconosciuto nella Chiesa, cioè i fedeli che, in quanto incorporati a Cristo con il battesimo, costituiti Popolo di Dio e a loro modo fatti partecipi della dignità sacerdotale, profetica e regale di Cristo, per la loro parte adempiono la missione di tutto il popolo cristiano nella Chiesa e nel mondo ».1140

542 L'identità del fedele laico nasce e trae alimento dai sacramenti: dal Battesimo, dalla Cresima e dall'Eucaristia.

Il Battesimo conforma a Cristo, Figlio del Padre, primogenito di ogni creatura, inviato come Maestro e Redentore a tutti gli uomini.

La Cresima o Confermazione configura a Cristo, inviato per vivificare il creato e ogni essere con l'effusione del Suo Spirito.

L'Eucaristia rende il credente partecipe dell'unico e perfetto sacrificio che Cristo ha offerto al Padre, nella propria carne, per la salvezza del mondo.

Il fedele laico è discepolo di Cristo a partire dai sacramenti e in forza di essi, in virtù cioè di quanto Dio ha operato in lui imprimendogli l'immagine stessa del Figlio Suo, Gesù Cristo.

Da questo dono divino di grazia, e non da concessioni umane, nasce il triplice « munus » ( dono e compito ), che qualifica il laico come profeta, sacerdote e re, secondo la sua indole secolare.

543 E compito proprio del fedele laico annunciare il Vangelo con un 'esemplare testimonianza di vita, radicata in Cristo e vissuta nelle realtà temporali: famiglia; impegno professionale nell'ambito del lavoro, della cultura, della scienza e della ricerca; esercizio delle responsabilità sociali, economiche, politiche.

Tutte le realtà umane secolari, personali e sociali, ambienti e situazioni storiche, strutture e istituzioni, sono il luogo proprio del vivere e dell'operare dei cristiani laici.

Queste realtà sono destinatarie dell'amore di Dio; l'impegno dei fedeli laici deve corrispondere a questa visione e qualificarsi come espressione della carità evangelica: « l'essere e l'agire nel mondo sono per i fedeli laici una realtà non solo antropologica e sociologica, ma anche e specificamente teologica ed ecclesiale ».1141

544 La testimonianza del fedele laico nasce da un dono di grazia, riconosciuto, coltivato e portato a maturazione.1142

È questa la motivazione che rende significativo il suo impegno nel mondo e lo pone agli antipodi della mistica dell'azione, propria dell'umanesimo ateo, priva di fondamento ultimo e circoscritta in prospettive puramente temporali.

L'orizzonte escatologico è la chiave che permette di comprendere correttamente le realtà umane: nella prospettiva dei beni definitivi, il fedele laico è in grado di impostare con autenticità la propria attività terrena.

Il livello di vita e la maggiore produttività economica non sono gli unici indicatori validi per misurare la piena realizzazione dell'uomo in questa vita e valgono ancora meno se riferiti a quella futura: « L'uomo non è limitato al solo ordine temporale ma, vivendo nella storia umana, conserva integralmente la sua vocazione eterna ».1143

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1139 Lumen Gentium 31
1140 Lumen Gentium 31
1141 Giovanni Paolo II, Christifideles Laici 15
1142 Giovanni Paolo II, Christifideles Laici 24
1143 Gaudium et Spes 76