Santo Domingo

Indice

Gesù Cristo, Vangelo del Padre

1 Convocati dal papa Giovanni Paolo II e mossi dallo Spirito di Dio nostro Padre, noi, vescovi partecipanti alla IV Conferenza Generale dell'Episcopato Latinoamericano, riunita a Santo Domingo, in continuità con quelle precedenti di Rio de Janeiro, Medellin e Puebia, proclamiamo la nostra fede e il nostro amore a Gesù Cristo.

Egli è lo stesso « ieri, oggi e sempre ». ( Eb 13,8 )

Riuniti come in un nuovo cenacolo, attorno a Maria la Madre di Gesù, rendiamo grazie a Dio per il dono inestimabile della fede e per gli innumerevoli doni della sua misericordia.

Domandiamo perdono alla sua bontà per le infedeltà.

Animati dallo Spirito Santo ci disponiamo a dare impulso, con rinnovato ardore, a una nuova evangelizzazione, che si proietti verso un maggiore impegno per la promozione integrale dell'uomo e permei della luce del Vangelo le culture dei popoli latinoamericani.

E lui che deve darci la saggezza per trovare i nuovi metodi e le nuove espressioni che rendano più comprensibile, oggigiorno, ai nostri fratelli, l'unico Vangelo di Gesù Cristo.

E rispondere così ai nuovi interrogativi.

2 Nel contemplare, con uno sguardo di fede, la croce di Cristo piantata in questo continente cinque secoli fa, comprendiamo che fu lui, Signore della storia, a estendere l'annuncio della salvezza a dimensioni inaspettate.

Crebbe così la famiglia di Dio e si moltiplicò « per gloria di Dio il numero di coloro che rendono grazie ». ( 2 Cor 4,15 )2

Dio si scelse un nuovo popolo tra gli abitanti di queste terre, i quali, sebbene sconosciuti al Vecchio Mondo, erano ben « conosciuti da Dio dall'inizio dei tempi e da lui abbracciati per sempre con quella paternità rivelata dal Figlio nella pienezza dei tempi ».3

3 Gesù Cristo è veramente il centro del disegno amoroso di Dio.

Per questo ripetiamo con la Lettera agli Efesini: « Benedetto sia Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cicli, in Cristo.

In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo, per essere santi e immacolati al suo cospetto nella carità, predestinandoci a essere suoi figli adottivi per opera di Gesù Cristo ». ( Ef 1,3-5 )

Celebriamo Gesù Cristo, morto per i nostri peccati e risorto per la nostra giustificazione, ( Rm 4,25 ) che vive tra noi, nostra « speranza della gloria ». ( Col 1,27 )

Egli è l'immagine del Dio invisibile, primogenito di ogni creatura nel quale furono create tutte le cose.

Egli sostiene la creazione, verso di lui convergono tutte le strade dell'uomo, è il Signore dei tempi.

In mezzo alle difficoltà e alle croci vogliamo continuare ad essere, nel nostro continente, testimoni dell'amore di Dio e profeti di quella speranza che non delude.

Vogliamo iniziare una nuova era sotto il segno della speranza.7

Indice

2 Giovanni Paolo II, Discorso inaugurale, 12.10.1992, n. 3
3 Discorso inaugurale, n. 3
7 Discorso inaugurale, n. 1