Santo Domingo

Indice

Convochi i senza-Dio e gli indifferenti

153 Il fenomeno dei non credenti cresce oggi in America Latina e preoccupa la Chiesa soprattutto per coloro che vivono come se non fossero battezzati.149

Una modalità è il « secolarismo » che nega Dio, o perché sostiene che tutte le realtà si spiegano in se stesse senza ricorrere a Dio, o perché considera Dio un nemico, alienante per l'uomo.

Questa posizione secolarista si deve distinguere dal processo chiamato « secolarizzazione », il quale sostiene legittimamente150 che le realtà materiali della natura e dell'uomo sono in se stesse « buone » e le loro leggi devono essere rispettate, e che la libertà è per l'autorealizzazione umana e viene rispettata da Dio.

L'altro è l'« indifferentismo » di coloro che o rifiutano ogni religione, giacché la considerano inutile o nociva per la vita umana, e per questo non li interessa, oppure sostengono che tutte le religioni sono equivalenti e pertanto nessuna può presentarsi come l'unica vera.

Sfide

154 Il secolarismo rappresenta una grave sfida alla nuova evangelizzazione, per il fatto che considera Dio incompatibile con la libertà umana151 e la religione come un atteggiamento antiumano e alienante, perché separa l'uomo dal suo compito terreno.

Inoltre, con la negazione della dipendenza dal Creatore, conduce all'idolatria dell'avere, del potere e del piacere, e fa perdere il senso della vita con la riduzione dell'essere umano al solo valore materiale.

- Anche l'indifferentismo propone una sfida alla nuova evangelizzazione, perché sopprime alla radice il rapporto della creatura con Dio, cioè nega ogni interesse per la religione e con essa l'impegno della fede, oppure perché riduce la figura di Cristo a un maestro di morale o al fondatore di una religione tra altre ugualmente valide, negandogli il carattere di Salvatore unico, universale e definitivo degli uomini.

- Tanto l'indifferentismo quanto il secolarismo minano allo stesso modo la morale, perché lasciano il comportamento umano senza alcun fondamento al proprio valore etico, e per questo cadono facilmente nel relativismo e nel permissivismo che caratterizzano la società di oggi.

155 Molti movimenti pseudo-religiosi di carattere orientaleggiante e quelli di occultismo, divinazione e spiritismo minano la fede e causano sconcerto nelle menti dando soluzioni false ai grandi interrogativi dell'uomo, sul suo destino, sulla sua libertà e sul senso della vita.

Linee pastorali

156 La nuova evangelizzazione ci richiede di:

- Formare in una fede che si faccia vita, iniziandola con l'annunciò del kérygma a coloro che sono nel mondo scristianizzato152 e promuovendola con la testimonianza gioiosa di autentiche comunità di fede nelle quali i nostri laici vivano il significato dei sacramenti.

- Coltivare una solida coscienza morale perché nelle complesse circostanze della vita moderna i nostri fedeli sappiano adeguatamente interpretare la voce di Dio in materia morale e sviluppino un evangelico senso del peccato.

- Educare i cristiani a vedere Dio nella stessa loro persona, nella natura e in tutta la storia, nel lavoro, nella cultura, in tutto ciò che appartiene alla realtà temporale, scoprendo l'armonia che deve esistere, secondo il piano di Dio, tra l'ordine della creazione e quello della redenzione.

- Sviluppare uno stile di celebrazione della liturgia che inserisca la vita degli uomini in una profonda e rispettosa esperienza dell'insondabile mistero divino di ricchezza ineffabile.

- Dare impulso a una pastorale adeguata per evangelizzare gli ambienti universitari dove si formano coloro che devono plasmare in modo decisivo la cultura.

Indice

149 Paolo VI, Evangelii Nuntiandi 56
150 Gaudium et Spes 36
151 Discorso inaugurale, n. 11
152 Paolo VI, Evangelii Nuntiandi 51 e 52