Santo Domingo

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Ecologia

169 La creazione è opera della Parola del Signore e della presenza dello Spirito che, fin dal principio, aleggiava su tutto ciò che fu creato. ( Gen 1-2 )

Questa fu la prima alleanza di Dio con noi.

Quando l'essere umano, chiamato a entrare in questa alleanza d'amore, la rifiuta, il peccato dell'uomo intacca la sua relazione con Dio e anche con tutta la creazione.

La risurrezione di Gesù Cristo pone l'umanità di fronte al compito di dare un nuovo giardino alla creazione di Dio, non già quello dell'Eden, bensì quello del sepolcro vuoto di Cristo che ha vinto la morte. ( Gv 20,1-10 )

Sfide

- La Conferenza delle Nazioni Unite su ambiente e sviluppo, tenutasi a Rio de Janeiro, ha posto in rilievo a livello mondiale la gravita della crisi ecologica.

- In America Latina e nei Caraibi le grandi città sono malate nelle loro aree centrali deteriorate e soprattutto nelle loro baraccopoli.

Nelle campagne, le popolazioni indigene e contadine sono spogliate delle loro terre o emarginate in quelle meno produttive e si continua a tagliare e a bruciare la foresta in Amazzonia e in altre parti del continente.

Davanti a questa crisi si sta proponendo come soluzione uno sviluppo che possa far fronte alle necessità e aspirazioni del presente senza compromettere le possibilità di far fronte a quelle del futuro.

Si vuole così coniugare la crescita economica con i limiti ecologici.

Di fronte a questa proposta dobbiamo chiederci se sono legittime tutte queste aspirazioni allo sviluppo e chi ne paga i costi; e inoltre a chi sono destinati i suoi benefici.

Non è possibile uno sviluppo che privilegia le minoranze a danno delle grandi maggioranze impoverite del mondo.

- Le proposte di sviluppo devono essere subordinate a criteri etici.

Un'etica ecologica implica l'abbandono di una morale utilitaristica e individualista.

Postula l'accettazione del principio della destinazione universale dei beni della creazione e la promozione della giustizia e della solidarietà come valori indispensabili.

Linee pastorali

- I cristiani, come parte integrante della società, non sono esenti da responsabilità in relazione ai modelli di sviluppo che hanno provocato gli attuali disastri ambientali e sociali.

- Partendo dai bambini e dai giovani, intraprendere il compito della rieducazione di tutti di fronte al valore della vita e all'interdipendenza dei diversi ecosistemi.

- Coltivare una spiritualità che recuperi il senso di Dio, sempre presente nella natura.

Esplicitare la nuova relazione stabilita attraverso il mistero dell'incarnazione, per mezzo della quale Cristo si è fatto carico di tutto il creato.

- Valorizzare la nuova piattaforma di dialogo che la crisi ecologica ha creato e mettere in discussione la ricchezza e lo sperpero.

- Imparare dai poveri a vivere in sobrietà e a condividere e valorizzare la saggezza dei popoli indigeni in merito alla salvaguardia della natura come ambiente di vita per tutti.

170 Approfondire i messaggi del Santo Padre in occasione della giornata mondiale della pace ( 1990 ), soprattutto nel quadro di una configurazione di « ecologia umana ».

- Esortare i cristiani a intraprendere il dialogo con il Nord, attraverso i canali della Chiesa cattolica, così come di altri movimenti ecologici ed ecumenici.

- San Francesco di Assisi, nel suo amore per i poveri e la natura, può ispirare questo cammino di riconciliazione con il creato e di tutti gli esseri umani gli uni con gli altri, cammino di giustizia e di pace.

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