Santo Domingo

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4.2. La necessaria conversione

347 L'assunzione dell'esistenza di Gesù Cristo non si può realizzare senza una profonda conversione, ( Mc 1,15; Mt 4,17 ) senza una rottura con ogni forma di egoismo in un mondo segnato dal peccato.

Così non si può entrare nel Regno solo perché si fa parte di un popolo246 o di una religione, ma giocandosi la propria vita.

« Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei Cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei Cieli ». ( Mt 7,21; Gv 14,15.21 )

348 La fede cristiana accettata passivamente come un fatto culturale non offre nessuna garanzia di salvezza.

Il discepolo di Gesù Cristo deve lasciarsi guidare dallo Spirito di Cristo, ( Gal 5,25 ) attualizzando in sé l'esistenza pasquale del Figlio di Dio, per poter affermare come l'Apostolo « per me il vivere è Cristo ». ( Fil 1,21 )

Ed è esattamente questa vita cristiana che è celebrata nei sacramenti, specialmente nel battesimo ( Rm 6,3ss ) e nell'Eucaristia, ( 1 Cor 11,17-34 ) garantendole fecondità salvifica.

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246 Giovanni Paolo II, Redemptoris Missio 13