Santo Domingo

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4.2. Evangelizzazione della cultura moderna

Obiettivi

656 Far penetrare nella cultura urbana i valori evangelici, dato che « esistono ancora ambienti e mentalità da evangelizzare ».753

La cultura urbana si caratterizza, tra l'altro, per il pluralismo di visioni coesistenti della realtà, per la razionalità tecnico-funzionale, per la valorizzazione della soggettività.

Questi fattori derivano dalla stessa espansione del sapere umano; perciò non hanno un valore negativo, essendo, al contrario, benefici per la Chiesa e l'umanità.754

Tuttavia pongono una sfida seria all'evangelizzazione dal momento che presentano nuove matrici culturali.

657 Bisogna prendere coscienza del fatto che questi stessi fattori possono degenerare, come di fatto avviene, in una mentalità relativista e secolarizzata, senza radici, contrassegnata da un individualismo utilitarista, che genera personalità fragili, carenti di valori sostanziali e di solide convinzioni, facili prede del consumismo e avide di benessere personale.

Da ciò derivano solitudine affettiva, insensibilità di fronte alla sofferenza altrui, disprezzo per la vita umana, crisi della famiglia, indebolimento dell'etica professionale, insicurezza collettiva e altri sintomi percepiti da tutti noi.

Anche questo complesso campo culturale ha bisogno di essere oggetto di evangelizzazione.

658 Nella misura in cui il messaggio cristiano ci esorta ad amare l'uomo per se stesso, il Vangelo può entrare in qualunque cultura.

« L'evangelizzazione della cultura è uno sforzo per comprendere le mentalità e gli atteggiamenti del mondo attuale e illuminarli con il Vangelo.

È la volontà di raggiungere tutti i livelli della vita umana per renderla più degna ».755

659 La complessa cultura urbana, con le sue luci e ombre, offre sia matrici culturali valide per la comprensione ed espressione della fede che riduzioni o degenerazioni culturali che impediscono la realizzazione integrale dell'uomo e, pertanto, devono essere corrette.

È compito urgente degli uomini e delle donne della città, che sono la grande maggioranza della popolazione latinoamericana, guidati e orientali dai propri pastori, cercare di comprendere ed esprimere, dall'interno della propria cultura, l'avvenimento Gesù Cristo.

In questo « processo difficile »756 e lento, ma necessario, emergeranno gli elementi disumanizzanti e anti-cristiani che dovranno essere evangelizzati.

Mezzi

660 La pastorale urbana cerchi, nella pluralità delle proprie attività, di condurre uomini e donne a un'autentica esperienza di Dio, fondamento ultimo della fede e della vita cristiana.

L'attuale società pluralista non offre loro il sostegno sociale alla loro fede e anzi diminuisce l'appoggio dato dalla Chiesa.

Senza il confronto con l'Assoluto, senza questo incontro personale con Gesù Cristo, senza questa esperienza profonda dello Spirito, il vissuto cristiano manca di solidità e stabilità.

Solo a partire da questa ha senso l'inculturazione della fede nella cultura urbana e la sua conseguente evangelizzazione.

661 La pastorale urbana cerchi di moltiplicare la formazione di gruppi di vita cristiana.

L'uomo riceve sempre la fede cristiana da una comunità ecclesiale, che la vive e la testimonia.

Questa offre espressioni, modelli di comportamento, identità cristiana, aiuto fraterno.

L'enorme diversità di situazioni e settori culturali all'interno della città rende più difficile per la parrocchia e per altre strutture di pastorale offrire al cristiano urbano lo spazio e l'atmosfera comunitaria di cui ha bisogno.

« I gruppi di vita cristiana » riuniti attorno alla parola di Dio, e nei quali ognuno757 può confrontare vita e fede, fattori culturali e Vangelo, esperienze penose o gratificanti e messaggio cristiano, renderanno possibile che i laici, immersi nella cultura urbana e pluralista, abbiano da un lato una comunità ecclesiale di appoggio e, dall'altro, uno spazio per esprimere la propria fede in un linguaggio che sia loro più familiare.

Naturalmente questi gruppi di vita potranno formarsi attorno a interessi o attività pastorali.

Si distinguono tra questi gruppi di vita cristiana i grandi movimenti, spirituali e apostolici, a volte clericali e laicali, altre volte a gran predominio laicale, che costituiscono nella Chiesa di oggi una grande fonte di spiritualità profonda e di apostolato metodico e impegnato.

662 La pastorale urbana cerchi di stimolare l'incontro dei cristiani con la situazione concreta vissuta dai poveri nelle nostre città.

Solo le immagini concrete della sofferenza umana, sottoprodotto, in parte, della produttività capitalista, saranno capaci di neutralizzare la forza delle sofisticate immagini trasmesse dai moderni mezzi di comunicazione sociale, che esaltano l'individualismo edonista e il consumismo sfrenato.

Ma il contatto con i poveri significa anche assumere l'esperienza del loro « potenziale evangelizzatore »,758 l'incontro con i valori cristiani di fraternità, di aiuto reciproco, di generosità per condividere, di fede solida e della gioia di essere buono.

Naturalmente, l'esperienza di Dio e i gruppi di vita cristiana, che si condizionano mutuamente, saranno a loro volta segnati anche da questo contatto con i poveri.

663 La pastorale urbana cerchi di promuovere la creazione di entità ecclesiali che, con la partecipazione dei mèmbri della gerarchia, possano percorrere, valorizzare, apprezzare e diffondere le caratteristiche urbane di questa vita cristiana.

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753 Giovanni Paolo II, Discorso al Pontificio Consiglio per la Cultura, 18 gennaio 1983, 4
754 Gaudium et Spes 44
755 Lima 88, 5
756 Giovanni Paolo II, Redemptoris Missio 52
757 Giovanni Paolo II, Christifideles Laici 44
758 Puebla 1147