Humanae vitae

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Agli sposi cristiani

25 E ora la nostra parola si rivolge più direttamente ai nostri figli, particolarmente a quelli che Dio chiama a servirlo nel matrimonio.

La chiesa, mentre insegna le esigenze imprescrittibili della legge divina, annunzia la salvezza e apre con i sacramenti le vie della grazia, la quale fa dell'uomo una nuova creatura, capace di corrispondere nell'amore e nella vera libertà al disegno del suo Creatore e Salvatore e di trovare dolce il giogo di Cristo. ( Mt 11,30 )

Gli sposi cristiani, dunque, docili alla sua voce, ricordino che la loro vocazione cristiana iniziata col battesimo si è ulteriormente specificata e rafforzata col sacramento del matrimonio.

Per esso i coniugi sono corroborati e quasi consacrati per l'adempimento fedele dei propri doveri, per l'attuazione della propria vocazione fino alla perfezione e per una testimonianza cristiana loro propria di fronte mondo.32

Ad essi il Signore affida il compito di rendere visibile agli uomini la santità "e la soavità della legge che unisce l'amore vicendevole degli sposi con la loro cooperazione all'amore di Dio autore della vita umana.

Non intendiamo affatto nascondere le difficoltà talvolta gravi inerenti alla vita dei coniugi cristiani: per essi, come per ognuno, è stretta la porta e angusta la via che conduce alla vita ". ( Mt 7,14; Eb 12,11 )

Ma la speranza di questa vita deve illuminare il loro cammino, mentre coraggiosamente si sforzano di vivere con saggezza, giustizia e pietà nel tempo presente, ( Tt 2,12 ) sapendo che la figura di questo mondo passa. ( 1 Cor 7,31 )

Affrontino quindi gli sposi i necessari sforzi, sorretti dalla fede e dalla speranza che " non delude, perché l'amore di Dio è stato effuso nei nostri cuori con lo Spirito santo, che ci è stato dato "; ( Rm 5,5 )

implorino con perseverante preghiera l'aiuto divino;

attingano soprattutto nell'eucaristia alla sorgente della grazia e della carità.

E se il peccato facesse ancora presa su di loro, non si scoraggino, ma ricorrano con umile perseveranza alla misericordia di Dio, che viene elargita con abbondanza nel sacramento della penitenza.

Essi potranno in tal modo realizzare la pienezza della vita coniugale descritta dall'apostolo: " Mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la chiesa ( … ).

I mariti devono amare le loro mogli come il proprio corpo.

Amare la moglie, non è forse amare se stesso?

Ora nessuno mai ha odiato la propria carne, che anzi la nutre e la cura, come fa Cristo per la chiesa (…).

Grande è questo mistero, voglio dire riguardo a Cristo e alla chiesa.

Ma per quel che vi concerne, ognuno ami la sua moglie come se stesso e la moglie rispetti il proprio marito ". ( Ef 5,25.28-29.32-33 )

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32 Gaudium et Spes 48;
Lumen Gentium 35