Vita consecrata

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Nei consigli il riflesso della vita trinitaria

21 Il riferimento dei consigli evangelici alla Trinità Santa e santificante rivela il loro senso più profondo.

Essi infatti sono espressione dell'amore che il Figlio porta al Padre nell'unità dello Spirito Santo.

Praticandoli, la persona consacrata vive con particolare intensità il carattere trinitario e cristologico che contrassegna tutta la vita cristiana.

La castità dei celibi e delle vergini, in quanto manifestazione della dedizione a Dio con cuore indiviso ( 1 Cor 7,32-34 ), costituisce un riflesso dell'amore infinito che lega le tre Persone divine nella profondità misteriosa della vita trinitaria; amore testimoniato dal Verbo incarnato fino al dono della sua vita; amore « riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo » ( Rm 5,5 ), che stimola ad una risposta di amore totale per Dio e per i fratelli.

La povertà confessa che Dio è l'unica vera ricchezza dell'uomo.

Vissuta sull'esempio di Cristo che « da ricco che era, si è fatto povero » ( 2 Cor 8,9 ), diventa espressione del dono totale di sé che le tre Persone divine reciprocamente si fanno.

È dono che trabocca nella creazione e si manifesta pienamente nell'Incarnazione del Verbo e nella sua morte redentrice.

L'obbedienza, praticata ad imitazione di Cristo, il cui cibo era fare la volontà del Padre ( Gv 4,34 ), manifesta la bellezza liberante di una dipendenza filiale e non servile, ricca di senso di responsabilità e animata dalla reciproca fiducia, che è riflesso nella storia dell' amorosa corrispondenza delle tre Persone divine.

La vita consacrata, pertanto, è chiamata ad approfondire continuamente il dono dei consigli evangelici con un amore sempre più sincero e forte in dimensione trinitaria: amore al Cristo, che chiama alla sua intimità; allo Spirito Santo, che dispone l'animo ad accogliere le sue ispirazioni; al Padre, prima origine e scopo supremo della vita consacrata.

Essa diventa così confessione e segno della Trinità, il cui mistero viene additato alla Chiesa come modello e sorgente di ogni forma di vita cristiana.

La stessa vita fraterna, in virtù della quale le persone consacrate si sforzano di vivere in Cristo con « un cuore solo e un'anima sola » ( At 4,32 ), si propone come eloquente confessione trinitaria.37

Essa confessa il Padre, che vuole fare di tutti gli uomini una sola famiglia; confessa il Figlio incarnato, che raccoglie i redenti nell'unità, indicando la via con il suo esempio, la sua preghiera, le sue parole e soprattutto con la sua morte, sorgente di riconciliazione per gli uomini divisi e dispersi; confessa lo Spirito Santo quale principio di unità nella Chiesa, dove Egli non cessa di suscitare famiglie spirituali e comunità fraterne.

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37 Giovanni Paolo II, Discorso all'Udienza generale ( 9 novembre 1994 ), 4