Vita consecrata

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Laici volontari e associati

56 Una espressione significativa di partecipazione laicale alle ricchezze della vita consacrata è l'adesione di fedeli laici ai vari Istituti nella nuova forma dei cosiddetti membri associati o, secondo le esigenze presenti in alcuni contesti culturali, di persone che condividono, per un certo periodo di tempo, la vita comunitaria e la particolare dedizione contemplativa o apostolica dell'Istituto, sempre che ovviamente l'identità della sua vita interna non ne patisca danno.127

È giusto circondare di grande stima il volontariato che attinge alle ricchezze della vita consacrata; occorre però curarne la formazione, affinché i volontari, oltre alla competenza, abbiano sempre profonde motivazioni soprannaturali nei loro propositi e vivo senso comunitario ed ecclesiale nei loro progetti.128

È da tener presente poi che iniziative nelle quali siano coinvolti laici anche a livello decisionale, per essere considerate opera di un determinato Istituto, devono perseguirne i fini ed essere attuate sotto la sua responsabilità.

Perciò, se dei laici ne assumono la direzione, essi risponderanno di tale conduzione ai Superiori e Superiore competenti.

È opportuno che tutto questo sia vagliato e regolato da apposite direttive dei singoli Istituti, approvate dall'Autorità Superiore, in cui siano previste le rispettive competenze dell'Istituto stesso, delle comunità, dei membri associati o dei volontari.

Le persone consacrate, inviate dai loro Superiori e Superiore e restando alle loro dipendenze, possono essere presenti con specifiche forme di collaborazione in iniziative laicali, particolarmente in organizzazioni ed istituzioni che si interessano dell'emarginazione e hanno lo scopo di alleviare la sofferenza umana.

Tale collaborazione, se è animata e sostenuta da una chiara e forte identità cristiana ed è rispettosa dell'indole propria della vita consacrata, può far brillare la forza illuminante del Vangelo nelle situazioni più oscure dell'esistenza umana.

In questi anni, non poche persone consacrate sono entrate in qualcuno dei movimenti ecclesiali sviluppatisi nel nostro tempo.

Da tali esperienze gli interessati traggono in genere beneficio, specialmente sul piano del rinnovamento spirituale.

Tuttavia non si può negare che, in alcuni casi, ciò generi disagi e disorientamento a livello personale e comunitario, specialmente quando queste esperienze entrano in conflitto con le esigenze della vita comune e della spiritualità dell'Istituto.

Occorrerà pertanto curare che l'adesione ai movimenti ecclesiali avvenga nel rispetto del carisma e della disciplina del proprio Istituto,129 col consenso dei Superiori e delle Superiore e nella piena disponibilità ad accoglierne le decisioni.

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127 Propositio 33, A e C
128 Propositio 33, B
129 Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, Istr. La vita fraterna in comunità « Congregavit nos in unum Christi amor » ( 2 febbraio 1994 ), 62: Città del Vaticano 1994, pp. 75-77;
Ist. Potissimum institutioni ( 2 febbraio 1990 ), 92-93: AAS 82 ( 1990 ), 123-124