In occasione della Giornata della Terra 22 aprile 2021 Fratelli e sorelle, In questa commemorazione della Giornata della Terra, è sempre bene ricordare che le cose che da tempo ci diciamo reciprocamente, non devono cadere nell'oblio. Da tempo stiamo prendendo maggiormente coscienza che la natura merita di essere protetta, anche per il solo fatto che le interazioni umane con la biodiversità di Dio [ che Dio ci ha dato ] devono avvenire con la massima attenzione e con rispetto: prendersi cura della biodiversità, prendersi cura della natura. E tutto ciò in questa pandemia lo abbiamo imparato molto di più. Questa pandemia ci ha pure mostrato che cosa avviene quando il mondo si ferma, fa una pausa, anche se per pochi mesi. E l'impatto che ciò ha sulla natura e sul cambiamento climatico, con una forza, in un modo tristemente positivo no? In altre parole, fa male. E questo ci dimostra che la natura globale ha bisogno delle nostre vite su questo pianeta. Ci coinvolge tutti, sebbene in molteplici forme, diverse e inequivocabili; e così ci insegna anche di più su quello che dobbiamo fare per creare un pianeta giusto, equo, sicuro dal punto di vista ambientale. In sintesi, la pandemia del Covid ci ha insegnato questa interdipendenza, questo condividere il pianeta. Ed entrambe le catastrofi globali, il Covid e il clima, dimostrano che non abbiamo più tempo per aspettare. Che il tempo ci incalza e che, come il Covid-19 ci ha insegnato, sì abbiamo i mezzi per affrontare la sfida. Abbiamo i mezzi. È il momento di agire, siamo al limite. Vorrei ripetere un detto antico, spagnolo: "Dio perdona sempre, noi uomini perdoniamo di tanto in tanto, la natura non perdona più". E quando s'innesca questa distruzione della natura è molto difficile frenarla. Ma siamo ancora in tempo. E saremo più resilienti se lavoreremo insieme invece di farlo da soli. L'avversità che stiamo vivendo con la pandemia, e che avvertiamo già nel cambiamento climatico, ci deve spronare, ci deve spingere all'innovazione, all'invenzione, a cercare cammini nuovi. Da una crisi non si esce uguali, usciamo migliori o peggiori. Questa è la sfida, e se non usciamo migliori percorriamo un cammino di autodistruzione. Che tutti voi … anch'Io mi unisco a voi, a un appello a tutti i leader del mondo affinché agiscano con coraggio, operino con giustizia e dicano sempre la verità alle persone, perché la gente sappia come proteggersi dalla distruzione del pianeta, come proteggere il pianeta dalla distruzione che molto spesso noi inneschiamo. Grazie per quello che fate, grazie per le buone intenzioni, grazie per esservi riuniti. E auguri a tutti [ e prosperità per tutti ]. Vertice Internazionale sul Clima "Leaders Summit on Climate" Buongiorno! Saluto voi che siete riuniti in questa iniziativa che mi sembra felice. Un'iniziativa che mette in cammino tutti noi, tutta l'umanità attraverso i suoi leader. Ci mette in cammino, concretamente verso l'Incontro di Glasgow ma, ancora più concretamente, per farci carico della custodia della natura, di questo dono che abbiamo ricevuto e che dobbiamo curare, custodire e portare avanti. E questo acquista un significato molto più grande perché è una sfida che abbiamo in questa post-pandemia. Ancora non è terminata, ma dobbiamo guardare avanti, perché è una crisi. Sappiamo che da una crisi non si esce uguali: o usciamo migliori o peggiori. E la nostra preoccupazione è guardare che l'ambiente sia più pulito, più puro e si conservi. E prenderci cura della natura, affinché essa si prenda cura di noi. Vi auguro successo in questa decisione così bella di incontrarvi, di portare avanti il cammino, e vi accompagno. Grazie!