Giornata Mondiale dell'Alimentazione 2006

16 ottobre 2006

Al signor Jacques Diouf Direttore Generale dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura ( FAO )

La celebrazione annuale della Giornata Mondiale dell'Alimentazione, promossa dall'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura ( FAO ) è un'opportunità per rivedere le numerose attività di tale organizzazione, soprattutto in relazione al suo duplice scopo:

fornire un'alimentazione adeguata ai nostri fratelli e alle nostre sorelle nel mondo

e prendere in considerazione gli ostacoli che si frappongono a quest'opera, costituiti da situazioni difficili e da atteggiamenti contrari alla solidarietà.

Il tema scelto quest'anno, "Investire nell'agricoltura per la sicurezza alimentare", richiama la nostra attenzione sul settore agricolo e ci invita a riflettere sui vari fattori che ostacolano la lotta alla fame e che, in gran numero, sono prodotti dall'uomo.

Non viene offerta attenzione sufficiente alle necessità dell'agricoltura e questo, oltre a sovvertire l'ordine naturale della creazione, compromette il rispetto per la dignità umana.

Nella tradizione cristiana, l'attività agricola assume un significato più profondo sia per lo sforzo e la fatica che implica sia perché offre un'esperienza privilegiata della presenza di Dio e del suo amore per le sue creature.

Cristo stesso utilizza immagini relative all'agricoltura per parlare del Regno, dimostrando, quindi, un grande rispetto per questa attività.

Oggi, pensiamo in particolare a quanti hanno dovuto abbandonare i terreni agricoli a causa dei conflitti, dei disastri naturali e della negligenza della società verso il settore agricolo.

"L'adoperarsi per la giustizia lavorando per l'apertura dell'intelligenza e della volontà alle esigenze del bene interessa profondamente" la Chiesa ( Lettera Enciclica Deus caritas est, n. 28 ).

Dieci anni fa il mio venerato predecessore, Papa Giovanni Paolo II, inaugurò il Vertice Mondiale sull'Alimentazione

Questo ci offre l'opportunità di ricordare e di valutare l'inadeguatezza dell'attenzione rivolta al settore agricolo e gli effetti che ciò ha sulle comunità rurali.

La solidarietà è la chiave per identificare ed eliminare le cause della povertà e del sottosviluppo.

Molto spesso, l'azione internazionale per combattere la fame ignora il fattore umano, conferendo invece priorità agli aspetti tecnici e socioeconomici.

Le comunità locali devono essere coinvolte nelle scelte e nelle decisioni relative all'uso della terra coltivabile, poiché quest'ultima viene sempre più utilizzata per altri scopi, spesso con effetti dannosi sull'ambiente e sulla propria fertilità a lungo termine.

Se la persona umana viene trattata come protagonista, diviene chiaro che i guadagni economici a breve termine devono essere posti nel contesto di una migliore pianificazione a lungo termine per la sicurezza alimentare, relativamente alla quantità e alla qualità.

L'ordine del creato richiede che venga data priorità a quelle attività umane che non causano danni irreversibili alla natura, ma che, al contrario, fanno parte del tessuto sociale, culturale e religioso di diverse comunità.

In tal modo, si acquisisce un giusto equilibrio fra consumo e sostenibilità delle risorse.

La famiglia rurale deve riguadagnare un posto equo al centro dell'ordine sociale.

I principi e i valori morali che la governano sono parte del patrimonio dell'umanità, e devono essere prioritari rispetto alla legislazione.

Sono relativi alla condotta individuale, ai rapporti fra mariti e mogli e fra generazioni, e al senso di solidarietà familiare.

Investire nel settore rurale deve permettere alla famiglia di assumere un ruolo e un posto adeguati, evitando le conseguenze dannose dell'edonismo e del materialismo che possono mettere a rischio il matrimonio e la vita familiare.

I programmi di educazione e di formazione nelle aree rurali devono avere una base ampia, adeguate risorse e devono essere rivolti a tutti i gruppi anagrafici.

Bisognerebbe prestare un'attenzione particolare a chi è più vulnerabile, in particolare le donne e i bambini.

È importante trasmettere alle future generazioni non solo gli aspetti tecnici di produzione, alimentazione e protezione delle risorse naturali, ma i valori del mondo rurale.

Nel realizzare fedelmente la sua missione, la FAO investe in modo vitale sull'agricoltura, non solo fornendo un adeguato sostegno tecnico e specializzato, ma anche ampliando il dialogo fra le agenzie nazionali e internazionali coinvolte nello sviluppo rurale.

Iniziative individuali dovrebbero essere inserite nell'ambito di più ampie strategie volte a combattere la povertà e la fame.

Ciò può avere un'importanza decisiva se le nazioni e le comunità coinvolte devono realizzare programmi e opere coerenti volti a uno scopo comune.

Oggi più che mai, di fronte alle crisi ricorrenti e alla ricerca del mero interesse personale, devono esserci cooperazione e solidarietà fra Stati, ognuno dei quali dovrebbe essere attento alle necessità dei suoi cittadini più deboli che sono i primi a soffrire a causa della povertà.

Senza questa solidarietà si corre il rischio di limitare o perfino di impedire l'opera delle organizzazioni internazionali impegnate a combattere la fame e la malnutrizione.

In tal modo, esse edificano un reale spirito di giustizia, armonia e pace fra i popoli: "opus iustitiae pax" ( Cfr Is 32,17 ).

Con questi pensieri, Direttore Generale, desidero invocare la benedizione del Signore sulla FAO, sui suoi Stati Membri e su tutti coloro che lavorano tanto alacremente per sostenere il settore agricolo e promuovere lo sviluppo rurale.