XXXIII giornata mondiale per le vocazioni

15 agosto 1995

Venerati Fratelli nell'Episcopato, Carissimi Fratelli e Sorelle di tutto il mondo!

1. Le vocazioni nella Comunità cristiana.

Come il seme dà frutto abbondante nel buon terreno, così le vocazioni sorgono e maturano generosamente nella comunità cristiana.

È proprio in essa, infatti, che si manifesta il mistero del Padre che chiama, del Figlio che invia, dello Spirito che consacra: « La vocazione, chiamata di Dio, nasce in una esperienza di comunità e genera un impegno con la Chiesa universale e con una determinata comunità ». ( Documento dichiarativo del Primo Congresso Continentale Latino-Americano per le Vocazioni, 24 ).

Occorre, pertanto, che ad ogni livello si manifesti, si sviluppi e cresca un profondo senso ecclesiale, una generosa apertura alle necessità pastorali del popolo di Dio, una mutua e leale collaborazione tra clero secolare e regolare per sostenere il cammino di fede di quegli uomini e di quelle donne che intendono seguire Gesù, a Lui consacrandosi con cuore indiviso.

2. « Anche voi venite impiegati come pietre vive per la costruzione di un edificio spirituale » ( 1 Pt 2,5 ).

Bisogna ripartire dalle comunità per preparare il fertile terreno, nel quale l'azione di Dio possa espandersi con potenza e la sua chiamata essere accolta e compresa.

« Certamente urge dovunque rifare il tessuto cristiano della società umana.

Ma la condizione è che si rifaccia il tessuto cristiano delle stesse comunità ecclesiali » ( Christifideles laici, 34 ).

In realtà, il vasto campo di azione pastorale a favore delle vocazioni è sotto alcuni aspetti ancora da valorizzare appieno, sebbene vada crescendo un atteggiamento di più attenta consapevolezza per tale dimensione della vita cristiana e si moltiplichino le iniziative per realizzarla.

La scoperta della propria vocazione, qualunque essa sia, non può far ignorare le altre scelte evangeliche necessarie all'identità della Chiesa, strumento ed immagine del Regno di Dio nel mondo.

Soltanto comunità cristiane vive sanno accogliere con premura le vocazioni e poi accompagnarle nel loro sviluppo, come madri sollecite della crescita e della felicità del frutto del loro grembo.

« La pastorale vocazionale ha come soggetto attivo, come protagonista, la comunità ecclesiale come tale, nelle sue diverse espressioni: dalla Chiesa universale alla Chiesa particolare e, analogamente, da questa alla parrocchia e a tutte le componenti del popolo di Dio » ( Pastores dabo vobis, 41 ).

Ma le nostre comunità hanno bisogno di credere maggiormente all'importanza che riveste la proposta dei vari progetti di vita cristiana e dei ruoli ecclesiali, ministeri e carismi, suscitati dallo Spirito lungo i secoli e riconosciuti come legittimi e autentici dai Pastori della Chiesa.

Anche ora, mentre la società si trasforma rapidamente e in profondità, nelle comunità dei credenti la proposta cristiana deve vincere ogni tipo di passiva rassegnazione e dare con fiducia e coraggio senso pieno all'esistenza mediante l'annuncio della presenza e dell'azione di Dio nella vita dell' uomo.

Oggi, di fronte alle sfide del mondo contemporaneo, occorre un supplemento di audacia evangelica per realizzare l'impegno di promozione vocazionale in linea con l'invito del Signore a chiedere incessantemente operai per la diffusione del Regno di Dio ( cfr Mt 9,37-38 ).

3. « Voi che un tempo eravate non-popolo, ora invece siete il popolo di Dio » ( 1 Pt 2,10 ).

La vocazione cristiana, dono di Dio, è patrimonio di tutti.

Sia gli sposati che i consacrati, sono tutti scelti da Dio per annunciare il Vangelo e comunicare la salvezza; non da soli, però, ma nella Chiesa e con la Chiesa.

« L'evangelizzazione non è mai per nessuno un fatto individuale e isolato, ma profondamente ecclesiale » ( Evangelii nuntiandi, 60 ).

Alla universale chiamata di Dio a vivere e testimoniare l'annuncio di salvezza, si affiancano vocazioni particolari con compiti specifici all'interno della Chiesa; esse sono frutto di una grazia speciale ed esigono un supplemento di impegno morale e spirituale.

Sono le vocazioni al sacerdozio, alla vita religiosa, all'opera missionaria e alla vita contemplativa.

Queste vocazioni particolari esigono rispetto e accoglienza, piena disponibilità nel mettere in gioco la propria esistenza, un'insistente preghiera di domanda.

Esse suppongono altresì un'amorosa attenzione ed un sapiente e prudente discernimento per i germogli di vocazione presenti nel cuore di tanti ragazzi e giovani.

« È quanto mai urgente, oggi soprattutto, che si diffonda e si radichi la convinzione che tutti i membri della Chiesa, nessuno escluso, hanno la grazia e la responsabilità della cura delle vocazioni » ( Pastores dabo vobis, 41 ).

Alcuni pensano che, poiché Dio sa chi chiamare e quando chiamare, a noi non resti che attendere.

Costoro in realtà dimenticano che la sovrana iniziativa divina non dispensa l'uomo dall'impegno di corrispondervi.

Di fatto, molti chiamati raggiungono la consapevolezza dell'elezione divina attraverso circostanze favorevoli, determinate anche dalla vita della comunità cristiana.

In molti giovani, disorientati dal consumismo e dalla crisi di ideali, la ricerca di un autentico stile di vita può maturare, se sostenuta dalla coerente e gioiosa testimonianza della Comunità cristiana, nella disponibilità ad ascoltare il grido del mondo assetato di verità e di giustizia.

È facile allora che il cuore si apra ad accogliere con generosità il dono della vocazione di consacrazione.

4. « Fratelli, considerate la vostra chiamata » ( 1 Cor 1,26 ).

La Chiesa deve mostrare il proprio volto autentico nel quotidiano sforzo di fedeltà a Dio e agli uomini.

Quando essa realizza tale missione con profonda armonia, diviene il terreno propizio per la nascita di scelte coraggiose di impegno senza riserve per il Vangelo e per il popolo di Dio.

Attraverso le vocazioni speciali il Signore assicura alla Chiesa continuità e vigore e, nello stesso tempo, la apre alle nuove ed antiche necessità del mondo per essere segno del Dio vivo e per contribuire alla costruzione della città degli uomini nella prospettiva della « civiltà dell'amore ».

Ogni vocazione nasce, si alimenta e si sviluppa nella Chiesa ed è ad essa legata per origine, sviluppo, destinazione e missione.

Per questa ragione le comunità diocesane e parrocchiali sono chiamate a confermare l'impegno per le vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata soprattutto con l'annuncio della Parola, con la celebrazione dei sacramenti e con la testimonianza della carità.

Esse debbono altresì tenere conto di alcune condizioni indispensabili per un'autentica pastorale vocazionale.

Occorre, innanzitutto, che la comunità sappia mettersi in ascolto della Parola di Dio per accogliere la luce divina che orienta il cuore dell'uomo.

La Sacra Scrittura è guida sicura quando viene letta, accolta e meditata nella Chiesa.

L'avvicinamento delle vicende dei protagonisti biblici e, soprattutto, la lettura dei Vangeli preparano momenti di sorprendenti illuminazioni e di radicali scelte personali.

Quando la Bibbia diventa il libro della comunità, allora è più facile ascoltare e recepire la voce di Dio che chiama.

È necessario, inoltre, che le comunità sappiano pregare intensamente per poter realizzare la volontà del Signore, sottolineando il primato della vita spirituale nell'esistenza quotidiana.

La preghiera offre energie preziose per assecondare l'invito del Signore a porsi al servizio del bene spirituale, morale e materiale degli uomini.

L'esperienza liturgica è la via principale per educare alla preghiera.

Quando la liturgia rimane isolata, rischia di impoverirsi; ma se è accompagnata da profondi e prolungati tempi di orazione personale e di silenzio, trascorsi alla presenza del Signore, diviene via maestra che conduce alla comunione con Dio.

Occorre fare della liturgia il centro dell'esistenza cristiana, affinché grazie ad essa si crei l'atmosfera favorevole per le grandi decisioni.

La comunità deve, poi, essere sensibile alla dimensione missionaria, facendosi carico della salvezza di quanti ancora non conoscono Cristo, Redentore dell'uomo: nella viva e diffusa sensibilità missionaria sta un altro presupposto per la nascita e il consolidarsi delle vocazioni.

Se la comunità vive intensamente il comandamento del Signore: « Andate, dunque, e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo » ( Mt 28,19 ), non mancheranno al suo interno giovani generosi che si offrono di assumere in prima persona il compito di proclamare agli uomini del nostro tempo, non di rado sfiduciati o indifferenti, l'annuncio del Vangelo antico e sempre attuale.

La comunità, infine, deve essere aperta al servizio dei poveri.

Lo stile di umiltà e di abnegazione, proprio della scelta a favore dei poveri, mentre presenta il volto più autentico della comunità cristiana impegnata in tutte le sue componenti a sollevare i fratelli provati dal bisogno e dalla sofferenza, contribuisce a creare un ambiente particolarmente favorevole all'accoglienza del dono della vocazione.

Infatti, « il servizio d'amore è il senso fondamentale di ogni vocazione [ … ].

Per questo un'autentica pastorale vocazionale non si stancherà mai di educare i ragazzi, gli adolescenti e i giovani al gusto dell'impegno, al senso del servizio gratuito, al valore del sacrificio, alla donazione incondizionata di sé » ( Pastores dabo vobis, 40 ).

5. « Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi » ( Gv 20,21 ).

La pastorale vocazionale chiama in causa tutte le componenti della Chiesa.

Anzitutto i Vescovi, che rendono presente, con il loro ministero di Pastori, il Signore Gesù nella comunità e sono i garanti dell' autenticità dei doni dello Spirito attraverso il discernimento dei carismi.

Ad essi spetta di promuovere ogni opportuna azione in favore delle vocazioni, ricordando a tutti i fedeli questo fondamentale impegno, la cui principale espressione resta la preghiera.

Nella Chiesa, memoria e sacramento della presenza e dell'azione di Gesù Cristo che chiama alla sequela, i Vescovi annuncino, nella predicazione e negli altri atti di magistero, la grazia dei ministeri ordinati e delle varie forme di vita consacrata; invitino tutti a rispondere alla propria chiamata con generosa docilità alla volontà divina; mantengano vivo lo spirito di preghiera e sollecitino la corresponsabilità delle persone e dei gruppi; sostengano, guidino e coordino, mediante l'opera dei Direttori diocesani e di altre persone competenti, il Centro diocesano per la pastorale vocazionale.

Accanto al Vescovo, di primaria importanza è il ruolo dei presbiteri, diocesani e religiosi.

Animando le comunità ecclesiali, molto essi possono nel suscitare e nell'orientare le vocazioni con il consiglio spirituale e con l'esempio di una vita spesa con gioia a favore dei fratelli.

Alla loro responsabilità è spesso affidato il delicato compito di incoraggiare le ragazze e i ragazzi che Dio chiama: questi dovranno poter trovare in loro guide spirituali sicure e competenti, nonché testimoni autentici di una vita completamente donata al Signore.

Importante è, altresì, l'opera dei catechisti, i quali hanno spesso un contatto prolungato e diretto con i bambini, gli adolescenti ed i giovani, soprattutto nel corso della preparazione ai Sacramenti dell'iniziazione cristiana.

Anche ad essi è affidato il compito di illustrare il valore e l'importanza delle vocazioni speciali nella Chiesa, contribuendo così a far sì che i credenti vivano pienamente la chiamata che Dio loro rivolge per il bene di tutti.

Vorrei, infine, rivolgermi a voi, cari giovani, e ripetervi con affetto: siate generosi nel donare la vita al Signore.

Non abbiate paura!

Nulla dovete temere, perché Dio è il Signore della storia e dell'universo.

Lasciate che cresca in voi il desiderio di progetti grandi e nobili.

Coltivate sentimenti di solidarietà: essi sono il segno dell'azione divina nel vostro cuore.

Mettete a disposizione delle vostre comunità i talenti che la Provvidenza vi ha elargito.

Più sarete pronti nel donare voi stessi a Dio e ai fratelli, più scoprirete l'autentico senso della vita.

Iddio attende molto da voi!

6. « Pregate il padrone della messe … » ( Mt 9,38 ).

Concludo queste mie riflessioni invitandovi, carissimi Fratelli e Sorelle, a consegnare al Signore nella preghiera le vostre comunità, perché riunite sull'esempio della prima comunità cristiana nell'ascolto assiduo della Parola di Dio e nell'invocazione dello Spirito Santo, auspice la Vergine Maria, siano benedette con l'abbondanza di vocazioni alla vita sacerdotale e religiosa.

Al Signore Gesù elevo la mia fervente preghiera per ottenere il dono prezioso di numerose e sante vocazioni: Signore, tu hai voluto salvare gli uomini ed hai fondato la Chiesa come comunione di fratelli, riuniti nel tuo Amore.

Continua a passare in mezzo a noi e chiama coloro che hai scelto ad essere voce del tuo Santo Spirito, fermento d'una società più giusta e fraterna.

Ottienici dal Padre celeste le guide spirituali di cui le nostre comunità hanno bisogno: veri sacerdoti del Dio vivente che, illuminati dalla tua Parola, sappiano parlare di Te ed insegnare a parlare con Te.

Fa crescere la tua Chiesa mediante una fioritura di consacrati, che ti consegnino tutto, perché tu possa salvare tutti.

Le nostre comunità celebrino nel canto e nella lode l'Eucaristia, come rendimento di grazie alla tua gloria e bontà, e sappiano andare per le vie del mondo per comunicare la gioia e la Pace, doni preziosi della tua salvezza.

Volgi, Signore, il tuo sguardo sull'intera umanità e manifesta la tua misericordia agli uomini e alle donne, che nella preghiera e nella rettitudine della vita ti cercano senza averti ancora incontrato: mostrati loro come via che conduce al Padre, verità che rende liberi, vita che non ha fine.

Donaci, Signore, di vivere nella tua Chiesa in spirito di fedele servizio e di totale offerta, affinché la nostra testimonianza sia credibile e feconda.

Amen!

A tutti invio con affetto una speciale Benedizione Apostolica.