Rapporti tra i Vescovi e i Religiosi  

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Conclusione

Il dialogo e la collaborazione sono già in atto ai vari livelli; ma non v'è dubbio chi debbano ulteriormente svilupparsi, perché rechino frutti più abbondanti.

Si rende evidente, pertanto, la necessità di ricordare che nell'opera di collaborazione allora si avrà la vera spinta efficace, quando coloro che nell'operare sono protagonisti abbiano la certezza che tale spinta scaturisce prima di tutto dalla stessa loro persuasione e formazione.

Tutto infatti progredirà in meglio, se essi saranno profondamente convinti della necessità e della natura e importanza di tale cooperazione, della reciproca fiducia, del rispetto del ruolo di ciascuno, delle mutue consultazioni nel determinare e organizzare le iniziative ad ogni livello.

Allora i vicendevoli rapporti tra i vescovi e i religiosi, condotti con sincera e alacre volontà, non poco varranno ad esplicare nel modo più conveniente e adeguato la dinamica vitalità della chiesa-sacramento nella sua ammirabile missione di salvezza.

L'apostolo Paolo, prigioniero nel Signore, da Roma scrivendo agli efesini, così li ammoniva: "Vi esorto a camminare in maniera degna della vocazione con cui foste chiamati, con ogni umiltà e mansuetudine, con longanimità, sopportandovi a vicenda nella carità, solleciti di conservare l'unità dello Spirito nel vincolo della pace" ( Ef 4,1-3 ).

Le presenti direttive sono state sottoposte all'esame dal santo padre, il quale, in data 23 aprile 1978, le ha benevolmente approvate e ne ha deliberato la pubblicazione.

Roma, S. Congregazione per i Religiosi e gli Istituti secolari, 14 maggio 1978, Solennità della Pentecoste.

Card. Sebastiano Baggio Prefetto della S. Congregazione dei vescovi.

Card. Eduardo Pironio Prefetto della S.Congregazione per i religiosi e gli istituti secolari.

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