Temi scelti d'Ecclesiologia

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8. La Chiesa come Sacramento di Cristo

8.1. Sacramento e mistero

La Chiesa di Cristo, « nuovo popolo di Dio », si presenta indissolubilmente come mistero e soggetto storico.

Per esprimere la realtà insieme divina e umana della Chiesa, la costituzione conciliare Lumen Gentium ricorre, come abbiamo già rilevato, al termine « sacramento ».

Tale designazione deriva il suo valore dal posto notevole che occupa nel primo paragrafo del documento: « Siccome la Chiesa è in Cristo come sacramento, cioè segno e strumento dell'intima unione con Dio e dell'unità di tutto il genere umano … ».

Nell'impianto del testo della Costituzione il termine « sacramento » viene applicato due volte ancora alla Chiesa ( n. 9 e n. 48 ); tale uso non esige del resto spiegazione, poiché il principio posto nel paragrafo primo della Costituzione sembra essere sufficiente.

Senza aver raggiunto il successo di un'espressione come « popolo di Dio », il termine sacramento applicato alla Chiesa ha ottenuto una certa diffusione.

In ogni modo, il suo uso richiede alcuni chiarimenti.

L'uso della parola « sacramento », quando si riferisce alla Chiesa, permette di sottolineare in Dio e in Cristo il punto d'origine e di assoluta dipendenza della Chiesa ( cf. Sacrosanctum Concilium, n. 5 ).

Indica ugualmente in modo molto preciso l'orientamento della Chiesa verso la manifestazione e la presenza agli uomini del mistero dell'Amore universale di Dio, in vista dell'intima unione di tutti gli uomini con il Padre, con il Figlio e con lo Spirito Santo, come pure la comunione degli uomini tra loro.

Il termine sacramento fa risaltare con forza la profonda struttura del « mistero » di Cristo e, in rapporto a questa, l'autentica natura della vera Chiesa.

Questa « ha la caratteristica di essere nello stesso tempo

umana e divina,

visibile ma dotata di realtà invisibili,

ardente nell'azione e dedita alla contemplazione,

presente nel mondo e tuttavia pellegrina;

tutto questo in modo che quanto in essa è umano sia ordinato e subordinato al divino, il visibile all'invisibile, l'azione alla contemplazione, la realtà presente alla città futura, verso la quale siamo incamminati » ( Sacrosanctum Concilium, n. 2; cf. Lumen Gentium, n. 8 ).

Neppure è inutile richiamare l'attenzione su questo fatto: se, 50 anni fa, alcuni teologi cattolici hanno riportato in auge questa denominazione della Chiesa come sacramento, fu anche per ridare al cristianesimo un maggior valore comunitario e sociale e non individualista o anche istituzionale.

Il cristianesimo nella sua stessa essenza è mistero d'unione e d'unità: unione intima con Dio, unità degli uomini tra loro.

Il termine « sacramento », dal latino sacramentum, rimanda, quando lo si applica alla Chiesa, alla parola d'origine greca mysterion con cui condivide un significato fondamentalmente equivalente.

Come abbiamo osservato sopra, il « mistero » è il decreto divino con cui il Padre realizza la sua volontà salvifica in Cristo, mentre nello stesso tempo la rivela attraverso una realtà temporale che conserva tutta la sua trasparenza.

8.2. Cristo e la Chiesa

Certamente, non bisogna dimenticare che l'espressione « sacramento », come del resto le altre parole: figura, immagine, analogia o paragone, non è in grado di definire a rigor di termine e di descrivere esaustivamente la realtà della Chiesa.

La designazione della Chiesa come sacramento sottolinea pur sempre in primo luogo e con grande chiarezza il vincolo della Chiesa con Cristo.

Così a quest'espressione si possono avvicinare le immagini bibliche di Chiesa Corpo di Cristo e di Sposa; come anche la formula di « nuovo popolo di Dio », quale si diffrange nei suoi due inscindibili orientamenti di mistero e di soggetto storico.

Difatti, tutte le immagini bibliche della Chiesa, che sono enumerate nel capitolo primo della Lumen Gentium e che fanno risaltare rispettivamente le note complementari d'identificazione e di differenza di Cristo e della Chiesa, possono trovare nel termine sacramento quasi una trascrizione formale.

La Chiesa è veramente abitata dalla presenza di Cristo al punto che chi ha trovato lei, ha trovato Cristo.

Tale è la presenza di Cristo nel battesimo e nell'Eucaristia, nella Parola di Dio, nell'assemblea dei cristiani ( Mt 18,20 ), nella testimonianza del ministero apostolico ( Lc 10,16; Gv 13,18.20 ), nel servizio ai poveri ( Mt 25,40 ), nell'apostolato …

Tuttavia, nello stesso tempo, la Chiesa, che è composta di uomini e di peccatori, ha bisogno di convertirsi, di purificarsi e di chiedere al suo Signore i doni spirituali necessari alla sua missione nel mondo.

La Chiesa è, simultaneamente, il sacramento efficace dell'unione con Dio e dell'unità del genere umano, mentre deve senza posa implorare - per i suoi membri in primo luogo - la misericordia di Dio e l'unità dei suoi figli.

In altre parole, il Signore è presente nella Chiesa ( Ap 21,3.22 ), ma sta incessantemente davanti a lei per portarla nello Spirito Santo verso le realtà ancora maggiori ( cf. Gv 5,20 ) della presenza definitiva di Dio « tutto in tutti » ( 1 Cor 15,28; Col 3,11 ).

Nell'attesa della venuta di Cristo, alla fine dei tempi, la Chiesa fa l'esperienza del peccato attraverso i suoi membri e conosce la prova della divisione.

Gli uomini e le donne che costituiscono la Chiesa possono talvolta essere di ostacolo all'azione dello Spirito Santo.

I pastori non sono, più degli altri, al riparo dagli abusi e dagli errori per il solo fatto della legittimità della loro autorità.

Sotto l'aspetto più strutturale, poiché il sacramento è « segno e strumento », la realtà simbolica e sociale che lo costituisce ( res et sacramentum ) rimanda sempre a una realtà superiore e più fondamentale, cioè divina ( res tantum ).

Ciò vale per la Chiesa che dipende tutta da Cristo verso il quale essa orienta, senza mai confondersi con Lui che è il suo Signore.

8.3. La Chiesa, sacramento di Cristo

Il termine « sacramento », quando è applicato alla Chiesa, richiede - lo si vede bene - alcuni chiarimenti.

A proposito della Chiesa non si tratta evidentemente di un ottavo sacramento, poiché il termine, quando viene adoperato per la Chiesa, lo è in un senso analogico.

Senso, a dire il vero, più fondamentale che per i sette sacramenti, ma nel contempo meno preciso.

Infatti, tutto nella vita della Chiesa, come abbiamo già rilevato, non riceve da sé il valore d'efficacia salvifica che caratterizza i sette sacramenti.

Notiamo ancora che, se la Chiesa è sacramento, Cristo è il sacramento « primordiale », da cui dipende la Chiesa: « Egli è prima di tutte le cose e tutte sussistono in Lui.

Egli è anche il capo del corpo, cioè della Chiesa » ( Gal 1,17s ).

Mediante la categoria di « sacramento » qualcosa di essenziale è stato dunque detto sulla realtà della Chiesa, e il senso di questo termine applicato alla Chiesa è proprio reale.

D'altronde alcuni teologi cattolici avevano fatto ricorso, molto prima del Concilio, al termine « sacramento » trasmesso loro dai Padri della Chiesa nell'intento di contribuire allo sforzo della Chiesa per esprimere se stessa.

Il significato dato è allora quello di « Chiesa sacramento di Dio » o « sacramento di Cristo ».

Più precisamente, potendo Cristo stesso essere designato mediante l'espressione « sacramento di Dio », la Chiesa, in modo più preciso, può essere detta « sacramento di Cristo ».

Poiché è sposa e corpo di Cristo, la Chiesa riceve questo nome di sacramento.

Tuttavia, è più che evidente che la Chiesa non è sacramento, se non in totale dipendenza da Cristo che merita, egli, di essere chiamato « il sacramento primordiale ».

I sette sacramenti, poi, hanno realtà e senso soltanto nell'impianto totale che costituisce la Chiesa.

Osserviamo infine che, quando viene applicato alla Chiesa, il termine « sacramento » rimanda alla salvezza che, realizzandosi mediante l'unione a Dio in Cristo, conduce all'unità degli uomini tra loro.

Possiamo parimenti associare « sacramento » al termine « mondo », evidenziando così che la Chiesa è il sacramento della salvezza del mondo, in quanto il mondo ha bisogno della salvezza che la Chiesa riceve la missione di proporgli.

In tale prospettiva possiamo dire che la Chiesa è il sacramento di Cristo per la salvezza del mondo.

La teologia della Chiesa-sacramento ci consente, di conseguenza, di essere maggiormente attenti alla responsabilità concreta della comunità cristiana.

Infatti, attraverso la vita, la testimonianza e l'azione quotidiana dei discepoli di Cristo gli uomini vengono guidati verso il loro Salvatore.

Certuni, attraverso la conoscenza del « segno » della Chiesa e la grazia della conversione, scoprono qual è la grandezza dell'Amore di Dio e la verità del Vangelo, cosicché per loro la Chiesa è proprio esplicitamente « segno e strumento » di salvezza.

Altri, invece, vengono associati dallo Spirito Santo, in una maniera più misteriosa e a Dio solo nota, al mistero pasquale di Cristo e quindi anche alla Chiesa ( Lumen Gentium, n. 14 e n. 16; Ad Gentes, n. 7; Gaudium et Spes, n. 22 e n. 5 ).

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