Cerimoniale dei Vescovi

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Capitolo VI - L'istituzione dei lettori e degli accoliti

Premesse

790. I ministeri dei lettore e dell'accolito devono essere conservati nella Chiesa latina; essi possono essere conferiti a cristiani laici di sesso maschile, in modo che non siano più considerati come riservati ai candidati al sacramento dell'ordine.

Tuttavia i candidati al diaconato e al presbiterato debbono ricevere i ministeri del lettore e dell'accolito, se non l'hanno già fatto, ed esercitarli per un conveniente periodo di tempo, perché meglio si dispongano ai futuri servizi della Parola, e dell'altare.594

791. I ministeri dei lettore e dell'accolito non possono essere conferiti assieme in una sola volta alle medesime persone, so non sono stati rispettati fra i due gli interstizi stabiliti dalla Sede apostolica o dalla conferenza episcopale.595

792. I ministeri sono conferiti dal vescovo o, negli istituti clericali di perfezione, dal superiore maggiore, durante la messa o durante una celebrazione della Parola di Dio.596

793. Il vescovo, nello svolgimento del rito, abbia presso di sé un diacono o un presbitero per l'appello dei candidati e gli altri ministri necessari.

Il rito si svolge alla cattedra o alla sede, a meno che, per favorire la partecipazione dei popolo, non sembri più opportuno preparare un'altra sede davanti all'altare.

Se il rito è celebrato durante la messa, il vescovo indossa le vesti sacre richieste per la celebrazione eucaristica e porta la mitra e il pastorale; se invece il rito è celebrato al di fuori della messa, può indossare la croce pettorale, la stola e il piviale di colore conveniente sopra il camice, oppure può assumere soltanto la croce e la stola sopra il rocchetto e la mozzetta: in questo caso non porta la mitra e il pastorale.

I. L'istituzione dei lettori

794. Il lettore è istituito per l'ufficio, a lui proprio, di proclamare la Parola di Dio nell'assemblea liturgica.

Pertanto, nella messa e nelle altre azioni sacre proclama le letture della sacra scrittura, eccettuato il vangelo.597

Inoltre al tenore viene affidato il particolare compito, nel popolo di Dio, di educare i fanciulli e gli adulti nella fede e di guidarli a ricevere degnamente i Sacramenti.598

795. Per lo svolgimento dei rito si preparino:

a) se il ministero viene conferito durante la messa, tutto quanto è necessario per la celebrazione della messa; diversamente le vesti indicate più sotto al n. 804;

b) il "Pontificale Romano";

c) il libro della sacra scrittura;

d) la sede per il vescovo;

e) le sedi di coloro che devono essere istituiti lettori, disposte in un luogo adatto del presbiterio, in modo che l'azione liturgica possa essere vista bene dai fedeli;

f) se il rito è celebrato durante la messa e si distribuisce la comunione sotto le due specie, un calice di sufficiente grandezza.

796. L'istituzione dei lettori durante la messa

Si può dire la messa per i ministri della Chiesa, con le letture proprie del rito di istituzione,599 usando il colore bianco o festivo.

Quando invece ricorrono i giorni indicati ai nn. 1-9 della tabella dei giorni liturgici, si dice la messa dei giorno.

Quando non si dice la messa per i ministri della Chiesa, una delle letture può essere presa fra quelle proposte nel "Lezionario" per il rito di istituzione, a meno che non ricorrano i giorni indicati ai nn. 1-4 delle tabella dei giorni liturgici.600

797. I riti iniziali e la liturgia della Parola, fino al vangelo incluso, si svolgono nel modo consueto.

798. Dopo la proclamazione del vangelo, il vescovo siede alla cattedra o alla sede preparata nel luogo più adatto, riceve la mitra e, convenientemente, il pastorale.

Mentre tutti stanno seduti, il diacono o il presbitero a ciò incaricato, chiama li candidati, dicendo: Si presentino i candidati al ministero di lettori.

I candidati vengono chiamati per appello nominale.

Ognuno risponde: Eccomi.

Quindi va davanti al vescovo, gli fa riverenza e torna la proprio posto.601

799. Allora il vescovo tiene l'omelia, nella quale vengono spiegati al popolò sia i testi della sacra scrittura appena proclamati, sia il ministero di lettore.

Il vescovo conclude l'omelia rivolgendosi direttamente ai candidati con le parole indicate nel pontificale, o con altre simili.602

800. Terminata l'esortazione il vescovo, senza mitra e pastorale, si alza, e tutti si alzano con lui.

I candidati si inginocchiamo davanti a lui.

Il vescovo invita i fedeli alla preghiera, dicendo, a mani giunte: E ora supplichiamo Dio Padre.

Allora tutti pregano per breve tempo in silenzio; quindi il vescovo, stando in piedi e tenendo le mani allargate, recita sui candidati la preghiera di benedizione: O Dio, fonte di bontà e di luce.603

801. Quindi tutti siedono.

Il vescovo siede e riceve la mitra.

I candidati si alzano e si accostano al vescovo, che consegna ad ognuno di loro il libro della sacra scrittura, dicendo: Ricevi il libro delle sacre scritture.

Frattanto, specialmente se i candidati sono molti, si canta il salmo 19 o un altro canto adatto.604

802. Terminati questi riti, la messa prosegue nel modo consueto o con il simbolo, se si deve recitarlo, o con la preghiera universale, nella quale si fanno particolari suppliche per i lettori appena istituiti.

803. I lettori e i loro genitori e parenti possono ricevere la comunione sotto le due specie.

804. L'istituzione dei lettori con la celebrazione della Parola di Dio

Il vescovo può indossare la croce pettorale, la stola e il piviale di colore conveniente, sopra il camice; oppure può assumere soltanto la croce e la stola sopra il rocchetto e la mozzetta; in questo caso non porta la mitra e il pastorale.

805. Prima del saluto dei vescovo, la celebrazione può iniziare con un'antifona o un canto adatto; quindi si può proclamare l'orazione colletta dalla messa per i ministri della Chiesa.

La liturgia della Parola si svolge nel medesimo modo in cui si svolge durante la messa, inserendo opportunamente alcuni canti fra le letture.

806. L'istituzione del lettori si svolge nel modo indicato più sopra ai nn. 799-801.

807. Il rito dell'istituzione si conclude con la preghiera universale e la preghiera dei Signore.

Quindi il vescovo benedice i presenti nel modo consueto, come è Indicato più sotto ai nn. 1120-1121; il diacono poi li congeda, dicendo: Andate in pace.

Tutti rispondono: Rendiamo grazie a Dio, e si allontanano.

II. L'istituzione degli accoliti

808. L'accolito è istituito per aiutare il diacono e prestare servizio al sacerdote, dunque suo compito curare il servizio dell'altare, aiutare il diacono e il sacerdote nelle azioni liturgiche, specialmente nella celebrazione della santa messa; inoltre distribuire, come ministro straordinario, la santa comunione.

Inoltre in circostanze straordinarie potrà essere incaricato di esporre pubblicamente all'adorazione dei fedeli la santa eucaristia e poi di riporla, ma non di impartire la benedizione con il santissimo sacramento.605

809. L'istituzione degli accoliti si svolge soltanto durante la messa.

810. Per lo svolgimento del rito, oltre alle vesti sacre, si preparino:

a) quanto è necessario per la celebrazione della messa;

b) il "Pontificale Romano";

c) la patena con il pane o il calice con il vino da consacrare;

d) la sede per il vescovo;

e) le sedi di coloro che devono essere istituiti accoliti, disposte in un luogo adatto del presbiterio, in modo che l'azione liturgica possa essere vista bene dal fedeli;

f) un calice di sufficiente grandezza per la comunione sotto le due specie.

811. Si può dire la messa per i ministri della Chiesa, con le letture proprie del rito di istituzione,606 usando il colore bianco o festivo.

Quando invece ricorrono i giorni indicati ai nn. 1-9 della tabella dei giorni liturgici, si dice la messa del giorno.

Quando non si dice la messa rituale, una delle letture può essere presa fra quelle proposte nel lezionario per il rito di istituzione, a meno che non ricorrano i giorni indicati ai nn. 1-4 delle tabella dei giorni liturgici.607

812. I riti iniziali e la liturgia della Parola, fino al vangelo incluso, si svolgono nel modo consueto.

813. Dopo la proclamazione del vangelo, il vescovo siede alla cattedra o alla sede preparata nel luogo più adatto, riceve la mitra e, convenientemente, il pastorale.

Mentre tutti stanno seduti, il diacono o il presbitero a ciò incaricato, chiama i candidati, dicendo: Si presentino i candidati al ministero di accoliti.

I candidati vengono chiamati per appello nominale.

Ognuno risponde: Eccomi.

Quindi va davanti al vescovo, gli fa riverenza e torna al proprio posto.608

814. Allora il vescovo tiene l'omelia, nella quale vengono spiegati al popolo sia i testi della sacra scrittura appena proclamati, sia il ministero di accolito.

Il vescovo conclude l'omelia rivolgendoci direttamente ai candidati con le parole indicate nel pontificale, o con altre simili.609

815. Terminata l'esortazione il vescovo, senza mitra e pastorale, si alza, e tutti si alzano con lui.

I candidati si inginocchiamo davanti a lui.

Il vescovo invita i fedeli alla preghiera, dicendo, a mani giunte: E ora preghiamo umilmente Dio nostro Padre.

Allora tutti pregano per breve tempo in silenzio; quindi il vescovo stando in piedi e tenendo le mani allargate, recita sui candidati la preghiera di benedizione: Padre clementissimo, che per mezzo del tuo unico Figlio.610

816. Quindi tutti siedono.

Il vescovo siede e riceve la mitra.

I candidati si alzano e si accostano al vescovo, che con a ciascuno di loro la patena con il pane o il calice con il vino da consacrare, dicendo: Ricevi il vassoio con il pane [ il calice con il vino ].611

Frattanto, specialmente se i candidati sono molti, si canta un salmo o un altro canto adatto.

817. Terminati questi riti, la messa prosegue nel modo consueto o con il simbolo, se si deve recitarlo, o con la preghiera universale, nella quale si fanno particolari suppliche per gli accoliti appena istituiti.

818. Gli accoliti o, se sono in molti, alcuni di essi, durante la preparazione dei doni portano la patena con il pane e il calice con il vino.612

819. Gli accoliti e i loro genitori e parenti possono ricevere, la comunione sotto le due specie.

Gli accoliti ricevono la comunione subito dopo i diaconi.

820. Il vescovo può disporre che l'accolito, come ministro straordinario dell'eucaristia, nella messa della sua istituzione lo aiuti a distribuire ai fedeli la santa comunione.613

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594 Cf. Paolo VI, Lettera Apostolica Ministeria quaedam, n. III, n. IV, n. XI, 15 agosto 1972
595 Cf. ibidem, n. X
596 Cf. ibidem, n. XIII
597 Cf. ibidem, n. V
598 Cf. Pontificale Romano, Istituzione dei lettori, n. 4, Esortazione
599 Cf. Messale Romano, Ordinamento delle letture della messa, nn. 80-84
600 Cf. più sotto, Appendice II
601 Cf. Pontificale Romano, Istituzione dei lettori, n. 3
602 Cf. ibidem, n. 4
603 Cf. ibidem, m. 5-6
604 Cf. ibidem, n. 7
605 Cf. Paolo VI, Lettera Apostolica Minisferia quardam, n. VI, 15 agosto 1972
606 Cf. Messale Romano, Ordinamento delle letture della messa, nn. 85-89
607 Cf. più sotto, Appendice n. II
608 Cf. Pontificale Romano, Istituzione degli accoliti, n. 3
609 Cf. ibidem, n. 4
610 Cf. ibidem, nn. 5-6
611 Cf. ibidem, n. 7
612 Ibidem, n. 8
613 Ibidem, n. 10