Cerimoniale dei Vescovi

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Capitolo XIV - Benedizione del calice e della patena

Premesse746

984. Il calice e la patena che sono usati nella messa per l'offerta, la consacrazione e la comunione del pane e del vino,747 diventano « vasi sacri » in forza della loro destinazione esclusiva e permanente alla celebrazione dell'eucaristia.748

985. L'intenzione di destinare questi vasi unicamente alla celebrazione dell'eucaristia viene manifestata dinanzi alla comunità dei fedeli con una particolare benedizione.

Tale benedizione viene lodevolmente impartita durante la messa.749

986. Qualunque sacerdote può benedire il calice e la patena, purché l'uno e l'altro siano fatti secondo le disposizioni date in "Principi e norme per l'uso dei Messale Romano".750

987. Se si deve benedire soltanto il calice o la patena, si adattino opportunamente i testi del "Pontificale Romano".751

Descrizione del rito

988. Si dice la messa del giorno.

Nella liturgia della parola invece, tranne che nei giorni indicati ai nn. 1-9 della tabella dei giorni liturgici,752 si possono proclamare una o due letture fra quelle proposte nel "Lezionario".753

989. Dopo la proclamazione della parola di Dio si tiene l'omelia nella quale il vescovo spiega le letture bibliche e il significato della benedizione del calice e della patena usati nella celebrazione eucaristica.754

990. Terminata la preghiera universale, i ministri o alcuni rappresentanti della comunità che offre il calice e la patena, collocano l'uno e l'altra sull'altare.

Il vescovo con i diaconi assistenti si reca all'altare, mentre si canta l'antifona: Alzerò il calice della salvezza, o un altro canto adatto.755

991. Terminato il canto, il vescovo dice: Preghiamo.

E tutti pregano per qualche momento in silenzio.

Poi il vescovo prosegue con l'orazione: Sul tuo altare, Dio nostro Padre.756

992. Poi i ministri dispongono sull'altare il corporale.

Alcuni fedeli portano il pane, il vino e l'acqua per la celebrazione del sacrificio dei Signore.

Il vescovo mette sulla patena e nel calice poco prima benedetti rispettivamente il pane e il vino con l'acqua e fa l'offertorio nel modo consueto.

Frattanto opportunamente si canta l'antifona: Alzerò il calice della salvezza con salmo 116 o un altro canto adatto.757

993. Detta la preghiera Umili e pentiti, opportunamente si incensano i doni e l'altare.

La messa quindi prosegue nel modo consueto.758

994. Tenute presenti le circostanze e le modalità della celebrazione, è bene che i fedeli ricevano il sangue di Cristo dal calice poco prima benedetto.759

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746 Cf. Pontificale Romano, Rito della dedicazione della chiesa e dell'altare, capitolo VII:
Rito della benedizione del calice e della patena
747 Cf. Messale Romano, Principi e norme, n. 289
748 Cf. Pontificale Romano, Rito della dedicazione della chiesa e dell'altare, capitolo VII:
Rito della benedizione del calice e della patena, n. 1
749 Ibidem, n. 2
750 Ibidem, n. 3
751 Cf. ibidem, n. 4
752 Cf. più sotto, Appendice II
753 Cf. Pontificale Romano, Rito della dedicazione della chiesa e dell'altare: capitolo VII:
Rito della benedizione del calice e della patena, nn. 6-8;
cf. Messale Romano, Ordinamento delle letture della messa, nn. 123-126
754 Cf. Pontificale Romano, Rito della dedicazione della chiesa e dell'altare: capitolo VII:
Rito della benedizione del calice e della patena, n. 9
755 Cf. ibidem, n. 10
756 Cf. ibidem, n. 11
757 Cf. ibidem, n. 12
758 Cf. ibidem, n. 13
759 Cf. ibidem, n. 14