Presbyterorum ordinis

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Funzioni dei presbiteri

5 I presbiteri ministri della santificazione con i sacramenti e l'eucaristia

Dio, il quale solo è santo e santificatore, ha voluto assumere degli uomini come soci e collaboratori, perché servano umilmente nell'opera di santificazione.

Per questo i presbiteri sono consacrati da Dio, mediante il vescovo, in modo che, resi partecipi in maniera speciale del sacerdozio di Cristo, nelle sacre celebrazioni agiscano come ministri di colui che ininterrottamente esercita la sua funzione sacerdotale in favore nostro nella liturgia, per mezzo del suo Spirito.12

Essi infatti, con il battesimo, introducono gli uomini nel popolo di Dio; con il sacramento della penitenza riconciliano i peccatori con Dio e con la Chiesa; con l'olio degli infermi alleviano le sofferenze degli ammalati; e soprattutto con la celebrazione della messa offrono sacramentalmente il sacrificio di Cristo.

Ma ogni volta che celebrano uno di questi sacramenti i presbiteri - come già ai tempi della Chiesa primitiva attesta S. Ignazio martire13 - sono gerarchicamente collegati sotto molti aspetti al vescovo, e in tal modo lo rendono in un certo senso presente in ciascuna adunanza dei fedeli.14

Tutti i sacramenti, come pure tutti i ministeri ecclesiastici e le opere d'apostolato, sono strettamente uniti alla sacra eucaristia e ad essa sono ordinati.15

Infatti, nella santissima eucaristia è racchiuso tutto il bene spirituale della Chiesa,16 cioè lo stesso Cristo, nostra pasqua, lui il pane vivo che, mediante la sua carne vivificata dallo Spirito Santo e vivificante dà vita agli uomini i quali sono in tal modo invitati e indotti a offrire assieme a lui se stessi, il proprio lavoro e tutte le cose create.

Per questo l'eucaristia si presenta come fonte e culmine di tutta l'evangelizzazione, cosicché i catecumeni sono introdotti a poco a poco a parteciparvi, e i fedeli, già segnati dal sacro battesimo e dalla confermazione, ricevendo l'eucaristia trovano il loro pieno inserimento nel corpo di Cristo.

L'assemblea eucaristica è dunque il centro della comunità dei cristiani presieduta dal presbitero.

I presbiteri insegnano dunque ai fedeli a offrire la vittima divina a Dio Padre nel sacrificio della messa, e a fare, in unione con questa vittima, l'offerta della propria vita.

Nello spirito di Cristo pastore insegnano altresì a sottomettere con cuore contrito i propri peccati alla Chiesa nel sacramento della penitenza , per potersi così convertire ogni giorno di più al Signore, ricordando le sue parole: « Fate penitenza perché si avvicina il regno dei cieli » ( Mt 4,17 ).

Insegnano inoltre ai fedeli a partecipare così intensamente alle celebrazioni liturgiche, da poter arrivare anche in esse alla preghiera sincera; li spingono ad avere per tutta la vita uno spirito di orazione sempre più attivo e perfetto, in rapporto alle grazie e ai bisogni di ciascuno; e invitano tutti a compiere i doveri del proprio stato, inducendo quelli che hanno fatto maggiori progressi a seguire i consigli del Vangelo, nel modo che meglio convenga a ciascuno.

Quindi istruiscono i fedeli in modo che possano cantare in cuor loro al Signore Gesù Cristo. ( Ef 5,19-20 )

Le lodi e il ringraziamento che rivolgono a Dio nella celebrazione eucaristica, i presbiteri li estendono alle diverse ore del giorno con il divino ufficio, mediante il quale pregano Iddio in nome della Chiesa e in favore di tutto il mondo.

La casa di preghiera - in cui l'eucarestia è celebrata e conservata; in cui i fedeli si riuniscono; in cui la presenza del Figlio di Dio nostro Salvatore, offerto per noi sull'altare del sacrificio, viene venerata a sostegno e consolazione dei fedeli - dev'essere nitida e adatta alla preghiera e alle celebrazioni liturgiche.18

In essa i pastori e i fedeli sono invitati a rispondere con riconoscenza al dono di colui che di continuo infonde la vita divina, mediante la sua umanità, nelle membra del suo corpo.

Abbiano cura i presbiteri di coltivare adeguatamente la scienza e l'arte liturgica, affinché per mezzo del loro ministero liturgico le comunità cristiane ad essi affidate elevino una lode sempre più perfetta a Dio Padre, Figlio e Spirito Santo.19

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12 Sacrosanctum Concilium 7;
Pio XII, Enc. Mystici Corporis, 29 giugno 1943
13 S. Ignazio M., Smyrn, 8, 1-2: ed. F.X. Funk, p. 240;
Costitutiones Apostolorum VIII, 12, 3: ed. F.X. Funk, p. 496; VIII, 29, 2, ibid, p. 523
14 Lumen gentium 28
15 « Eucharistia vero est quasi consummatiospiritualis vitae, et omnium sacramentorum finis »: S. Tommaso, Summa Theol, III, q. 73, a. 3 c; cfr. Summa Theol. III, q. 65, a. 3
16 S. Tommaso, Summa Theol. III, q. 65, a. 3, ad 1; q. 79, a. 1, c. et ad 1
18 S. Girolamo, Epist. 114, 2: « ... sacrosque calices, et sancta velamin, et caetera, quae ad cultum Dominicae pertinent Passionis ... ex consortio Corporis et Sanguinis maiestate veneranda »: PL 22, 934;
Sacrosanctum Concilium 122-127
19 « Insuper visitationem sanctissimi Sacramenti, in nobilissimo loco et quam honorificentissime in ecclesiis secundum leges liturgicas adservandi, interdiu facere ne amittant, utpote quae erga Christum Dominum, in eodem praesentem, sit et grati animi argumentum et amoris pignus et debitae adorationis officium »:
Paolo VI, Enc. Mysterium fidei, 3 settembre 1965