D 104

27 Agosto 1908

[ -Quaderno 1-Pagina 151- ]

1 Gesù che parla: "Caro figlio, tu avresti più volte riposato le tue povere membra stanche dal lavoro,

e dal sonno, e invece non l' hai fatto per fare la mia obbedienza nello scrivere."

2 Il figlio a Gesù: - E Tu, amor degli Angeli;

quante volte sarei caduto nei precipizi, se Tu non mi avessi sostenuto con la Tua grazia?

Non basta un'eternità per ringraziarti del Tuo amore, o Gesù.

3 Gesù: "Tu sei figlio del mio Cuore;

il mondo può giudicarti diverso da quello che sei;

nulla importa, sei figlio del tuo Gesù."

"Figlio, vogliamoci sempre bene, e, quando mi vedrai mesto ti dirò il perché."

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