Un apostolo di Gesù Crocifisso

Il premio

AI principio dell'anno 1899 Luigi Musso cadde gravemente ammalato e per quaranta giorni tenne il letto tra la vita e la morte.

La febbre non lo lasciava mai e Io consumava lentamente.

Ammalata contemporaneamente è pure sua mamma, la quale il 6 maggio è moribonda e viaticata e Luigi è fuori del sensi.

Il 7 maggio, approfittando di un momento che egli ha mente lucida, D. Ernesto Bertana Viceparroco gli amministra il viatico.

Il giorno seguente il Dottor Fano, che lo curava disse agli uomini della Società Cattolica che lo assistevano nel corso della notte: « State attenti che questa notte muore non c'è più speranza alcuna! ».

Pure in quello stato, Luigi che agli astanti pareva privo del sensi ( lo dice nel suo Diario ), ha momenti in cui ricorda la madre moribonda, l'Immagine della Consolata, che aveva portato con sé da Torino, la preghiera che Le aveva rivolto nel suo Santuario.

E chiede a Lei che gli conceda ancora di vedere la madre prima che muoia.

Dopo ciò si addormenta e riposa dalle 8 alle 9 di sera, beneficio che non provava, più da quaranta giorni.

Durante quel sonno gli appare la Madre di Dio, piccole parole sue nel Diario: « Vidi maestosamente avvicinarsi Maria SS. tenendo in braccio il suo Divin Figlio Gesù e mi disse queste parole: « Alzati, la grazia della tua guarigione è fatta! ».

Appena fattosi giorno si alzò; senza aiuto di alcuno andò ad inginocchiarsi davanti all'Immagine della Consolata, a ringraziare.

Tutto il male era scomparso. La grazia fu doppia.

Non solo guarì improvvisamente lui, ma anche la mamma sua si riprese e visse ancora un anno intero.

Nel Diario, dopo aver ricordato la grande grazia ottenuta, Luigi Musso ha delle espressioni entusiastiche di riconoscenza verso Maria SS.

È bene riportarle come sono uscite dalla sua penna. « Ah! se potessi avere la penna di un angelo per scrivere e narrare le grazie e le meraviglie che la Gran Madre di Dio ottiene dal suo Divin Figlio Gesù a chi a Lei con viva fede ricorre!

Date ascolto a questo povero peccatore, a quanto io scrivo.

Io invito il mondo intero a tener per nostra gemma preziosa la Gran Madre del nostro Salvatore, Madre di misericordia, di bontà, di gaudio infinito; e nelle nostre necessità alziamo gli occhi al cielo e invochiamo la Vergine SS. confidandole tutte le nostre miserie.

Le nostre preghiere giungeranno certo al trono dell'Altissimo se le faremo passare per le mani della Madre di Gesù Crocifisso, piena di grazia, di gloria, di soavità celeste ».

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