Alla ricerca di Fra Leopoldo

Note biografiche

A Torino: primi segni di intimità

" Circostanze dolorose obbligarono successivamente Luigi a lasciare il Collegio Dal Pozzo, facendo maggiormente risaltare la sua virtù angelica, la grande sua carità, la generosità del perdono ai calunniatori, e furono le vie provvidenziali che lo portarono verso uno scopo, da lui stesso ignorato, là dove il Signore gli aveva preparato un campo più vasto per l'apostolato e dovizie di grazie per santificarlo sempre più.

Torino, come sottolinea bene Fratel Teodoreto, la città del SS. Sacramento e della Consolata (aggiungeremmo e di Maria Ausiliatrice), riceveva colui che dalla Divina Provvidenza era stato prescelto a divenire l'Apostolo del SS. Crocifisso, e la famiglia dei Conti Caissotti di Chiusano lo accolse nel 1890 - a quarant'anni - al suo servizio in qualità di cuoco.

Nel suo Diario Fra Leopoldo annota: "Dopo qualche anno (della sua permanenza a Torino) presi per mio Padre spirituale il Rev. Padre Cozzi (che poi divenne Provinciale dei Barnabiti); la chiesa officiata da questi, S. Dalmazzo, divenne la mia prediletta, e non tralasciai di frequentare ogni giorno quella casa di Dio, fino a quando il Signore, nella sua Misericordia, mi chiamò religioso, figlio di S. Francesco.

Una mattina nella chiesa di S. Dalmazzo ero ansioso di ricevere la S. Comunione, e appena l'ebbi ricevuta, sentii il mio buon Gesù dirmi: 'Tra me e te, in avvenire, ci sarà una grande intimità."

E Luigi annota nel Diario: "Come è possibile che un Dio voglia abbassarsi fino a me poveretto peccatore?

Eppure si vedrà in appresso quanto sia grande la bontà e la Misericordia di Dio verso di noi poveri mortali".

Un giorno, nel coro della chiesa di S. Dalmazzo, ai piedi di un gran Crocifisso, scolpito in legno, sciogliendosi tutto in lacrime, né sapendo come allontanarsi dalla Croce, Gesù Crocifisso gli dice: "Và a servire la S. Messa, non ti far aspettare".

"Non era ancora passato un minuto che si presenta il P. Cozzi, dicendomi di andare subito a servire la S. Messa, e mi fece come un dolce rimprovero del mio ritardo".

Commenta Fra Leopoldo: "Nel vedermi da Dio favorito (e aggiungiamo, anche nelle cose pratiche dei doveri quotidiani), risolvetti di rimettermi interamente, anima e corpo, in Gesù Crocifisso, perché solo in Dio si trova la sorgente di ogni virtù".

Mentre Luigi si elevava di giorno in giorno nell'amore del suo Signore e nella pratica delle virtù, non dimenticava la vecchia madre rimasta a Terruggia e per essa si imponeva i sacrifici economici suggeritigli dal grande affetto che le portava ".4

Indice

4 Fratel Teodoreto f.s.c., "Nell'intimità del Crocifisso", Torino 1984, pp 12-15