Cantico spirituale Manoscritto B

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Nota sulla strofa seguente

1 - Essendo l'anima dunque guadagnata in tal modo, tutto ciò che opera è per lei un acquisto, poichè tutta la forza delle sue potenze è rivolta a trattare spirltualmente con l'Amato con saporoso amore interiore.

Le comunicazioni interiori tra l'anima e Dio durante questo contatto procurano un diletto così sublime e delicato da non esservi lingua mortale capace di esprimerlo e intelletto umano capace di intenderlo.

Come una sposa nel giorno delle sue nozze non attende ad altro che a festa e diletto di amore ed a mettere in mostra tutti i suoi gioielli e le sue grane per piacere e rallegrare lo Sposo e questi a sua volta le mostra le sue ricchezze ed eccellenze per farle festa e darle svago, così accade in queste nozze spirituali.

L'anima comprende veramente quanto la sposa dice nel Cantico: Io sono per l'Amato e l'Amato è per me ( Ct 6,2 ); le virtù e la grazia della sposa, le magnificenze e grazie dello Sposo, Figlio di Dio, vengono messe in luce e preparate per celebrare le nozze di questo matrimonio, dove i beni e i diletti delle due parti vengono comunicati a vicenda, con il vino del gustoso amore nello Spirito Santo.

Per manifestare ciò l'anima, parlando con lo Sposo, dice la strofa seguente:

Strofa 30

Di smeraldi e di fiori

nella frescura del mattino scelti,

intesserem ghirlande,

nell'amor tuo fiorite,

e con un mio capello intrecciate.

Spiegazione

2 - Nella strofa presente la sposa torna a parlare con lo Sposo in comunicazione di amore.

Tratta con Lui della gioia e del diletto che tanto lei che il Figlio di Dio provano nel possesso scambievole delle ricchezze delle virtù e dei doni e nell'esercizio di esse dall'uno all'altra, godendone fra di loro per comunicazione di amore.

Perciò, parlando con Lui, ella dice che essi intrecceranno ghirlande ricche di doni e di virtù acquisite e guadagnate in tempo accettevole e conveniente, abbellite e rese graziose nell'amore che Egli le porta, sostenute e conservate nell'amore che ella ha per Lui.

Per tale ragione chiama questo godere delle virtù un intrecciar ghirlande poiché di tutte queste unite come i fiori di una ghirlanda, godono ambedue nell'amore che si portano a vicenda.

Di smeraldi e di fiori.

3 - I fiori sono le virtù dell'anima; gli smeraldi i doni che essa riceve da Dio; ora questi fiori e smeraldi sono

nella frescura del mattino scelti,

4 - cioè guadagnati e acquistati in gioventù, che è il fresco mattino della vita.

Li dice scelti, perché le virtù che si acquistano in giovinezza sono scelte e molto accette a Dio, per essere state conquistate in un'epoca in cui è maggiore il contrasto da parte dei vizi e da parte della natura vi è una maggiore inclinazione e facilità a perderle; e anche perché se si comincia a coglierle fin dal tempo della giovinezza, le virtù che si conquistano sono molto più perfette e più preziose.

La giovinezza viene chiamata fresca mattina, giacché come in primavera il mattino per il fresco è gradito più che le altre ore del giorno, così sono le virtù della giovinezza al cospetto di Dio.

Per questa frescura del mattino si possono intendere anche gli atti di amore mediante i quali si acquistano le virtù, che sono accette a Dio più che le mattine fresche agli uomini.

5 - Per frescura del mattino si intendono anche le opere fatte durante l'aridità e le difficoltà di spirito paragonate al freddo delle mattine invernali.

Tale opere, compiute per amore di Dio in aridità e difficoltà di spirito, sono molto apprezzate dal Signore, poiché in esse si acquistano grandemente le virtù e i doni.

Quelle che si acquistano in questa maniera e con fatica generalmente sono più preziose, più squisite e più stabili di quanto sarebbero se si acquistassero solo con gusto e dolcezza dello spirito.

Nell'aridità, nella difficoltà, nel travaglio la virtù getta le sue radici secondo quanto dice il Signore a S. Paolo: La virtù si perfeziona nella debolezza ( 2 Cor 12,9 ).

Pertanto, affine di mettere in risalto l'eccellenza delle virtù di cui devono essere intessute le ghirlande per l'Amato, vien detto con ragione: Nella frescura del mattino scelte infatti l'Amato gode soltanto dei fiori e degli smeraldi delle virtù, dei doni scelti e perfetti e non di quelli imperfetti.

Perciò la sposa dice: per lo Sposo di queste

intesserem ghirlande.

6 - Per capire questo verso è necessario sapere che tutte le virtù e i doni che l'anima acquista e Dio in lei sono come una ghirlanda di fiori diversi con i quali ella è mirabilmente abbellita, come se portasse una veste variamente preziosa.

Per comprenderlo meglio bisogna ricordare che come i fiori materiali vengono composti in ghirlande a mano a mano che si colgono, così quelli spirituali delle virtù e dei doni si stabilizzano nell'anima a mano a mano che si acquistano.

L'acquisto di tali virtù coincide con il compimento amoroso della corona di perfezione in cui l'anima e lo Sposo trovano il loro diletto, restandone abbelliti in modo corrispondente a questo stato di perfezione.

Queste sono le ghirlande che, come dice l'anima, devono fare loro due e cioè essa, aiutata da Lui, deve cingersi e circondarsi dei vari fiori e smeraldi delle virtù e dei doni perfetti, onde potere comparire degnamente al cospetto del Re con questo ornamento bello e prezioso e meritare che Egli la renda uguale a sé, collocandola al suo fianco in qualità di regina, onore che ella merita a causa della rarità della sua bellezza.

Perciò David, parlando con il Cristo dice a tal proposito: Astitit regina a dextris tuis in vestitu deaurato, circumdata varietate ( Sal 45,10 ) che vuol dire: La regina stette alla tua destra rivestita di oro, circondata da vari ornamenti, come se dicesse: stette alla tua destra rivestita di amore perfetto e circonfusa da una moltitudine di doni e virtù perfette.

L'anima non dice « farò le ghirlande da sola » né « le farai tu, da solo » ma le faremo insieme noi due, poiché ella non può esercitare e acquistare le virtù da sola senza l'aiuto di Dio, il quale a sua volta, senza di lei, non le può generare.

Poiché se e vero, secondo quanto dice S. Giacomo, che ogni ottima cosa data e ogni dono perfetto ci viene dall'alto, discendendo dal Padre dei lumi ( Gc 1,17 ), tuttavia esso non viene ricevuto senza il concorso attivo dell'anima in cui è deposto.

Perciò la sposa dei Cantici, parlando con lo Sposo, dice: Traimi, correremo dietro a te ( Ct 1,3 ).

Secondo il testo, la spinta verso il bene deve venire solamente da Dio, la corsa invece, come afferma l'anima, non potrà essere intrapresa né da Lui solo né da lei sola, ma "correremo tutti e due", cioè agiranno insieme.

7 - Il verso, preso in senso stretto, si può riferire a Cristo e alla Chiesa la quale, volgendosi a Lui, dice: Intesserem ghirlande, intendendo per ghirlande tutte le anime sante generate da Cristo nella Chiesa.

Infatti ciascuna di esse è una corona composta con i fiori delle virtù e dei doni e tutte insieme formano una ghirlanda per il capo di Cristo, loro Sposo.

Ghirlande belle possono dirsi anche quelle corone che con altro nome si chiamano « aureole », generate anch'esse da Cristo nella Chiesa, le quali possono essere di tre specie:

la prima è composta dai bei fiori bianchi di tutte le vergini, ciascuna delle quali ha l'aureola della sua verginità; tutte insieme costituiscono un'aureola di fiori per la testa di Cristo Sposo;

la seconda è quella dei risplendenti fiori dei santi dottori, ciascuno con la propria aureola di dottore e tutte insieme formano un'aureola da collocarsi in capo a Cristo su quella delle vergini;

la terza è intessuta dagli incarnati garofani dei martiri; ciascuno ha la propria corona di martire e tutti insieme ne formano una a compimento di quella di Cristo, loro Sposo.

Con queste tre ghirlande lo Sposo Gesù sarà così bello e grazioso a vedersi che in cielo si dirà quello che di Lui dice la sposa dei Cantici: Uscite, figlie di Sion, e mirate il re Salomone con la corona di cui lo cinse sua madre il giorno delle nozze e il giorno della letizia del suo cuore ( Ct 3,11 ).

Dunque, intesseremo queste ghirlande, dice l'anima,

nell'amor tuo fiorite.

8 - Il fiore delle opere e delle virtù è la grazia e la virtù che esse ricevono dall'amore di Dio, senza il quale non solo non fiorirebbero, ma sarebbero secche e senza alcun valore davanti a Lui, anche se umanamente perfette.

Ma poiché Egli concede la sua grazia e il suo amore, le opere sono fiorite in questo,

e con un mio capello intrecciate.

9 - Questo capello è la volontà dell'anima e l'amore che porta all'Amato, amore il quale compie l'ufficio che il filo fa in una ghirlanda.

Infatti come questo lega e ferma i fiori nella ghirlanda, così l'amore dell'anima lega e ferma le virtù in lei e ve le sostiene poiché, come dice San Paolo: La carità è il vincolo della perfezione ( Col 3,14 ).

Per questo in tale amore dell'anima le virtù e i doni soprannaturali sono legati così strettamente che, se il vincolo si spezzasse per mancanza di fedeltà a Dio, tutte le virtù immediatamente verrebbero meno in lei come, una volta spezzato il filo, i fiori della ghirlanda cadono per terra.

Non basta che Dio ci ami per darci le virtù, è anche necessario che noi portiamo amore a Lui per riceverle e conservarle.

L'anima non dice « molti capelli » ma « uno solo » per farci capire come ormai la sua volontà aderisce solo a Lui, distaccata da tutti gli altri capelli, che sono gli amori verso le cose estranee.

In ciò viene messo bene in risalto il valore di queste ghirlande di virtù perché, quando l'amore è unico e solido in Dio, come è quello di cui si parla ora, anche le virtù sono perfette e molto fiorite nell'amore di Dio.

Allora infatti l'amore che Egli ha per l'anima è inestimabile, secondo quanto ella stessa sente.

10 - Tuttavia se io volessi fare comprendere la bellezza di intreccio di questi fiori e smeraldi di virtù o parlare alquanto della forza e maestà generata nell'anima da loro, la perfezione e la grazia con cui ella viene abbellita da questa veste di varietà, non troverei parole e termini sufficienti ad esprimerlo.

Nel libro di Giobbe ( Gb 41,6-7 ) Dio dice del demonio: Il suo corpo è come scudi di metallo fuso, munito di squame così strette fra di loro e aderenti l'una all'altra, che non vi può passare neppure l'aria.

Se dunque ha tanta forza il demonio, perché rivestito di malizie unite e ordinate fra loro, simboleggiate dalle « squame » che come « scudi di oro fino » lo ricoprono, ogni malizia essendo in sé debolezza, quanta sarà la forza di quest'anima rivestita tutta di virtù vigorose, tanto connesse e intrecciate tra di loro, che rendono impossibile ogni bruttura e imperfezione!

Ciascuna anzi dà all'anima forza con la sua forza, bellezza con la sua bellezza e la rende ricca con il suo valore e pregio e le dà potenza e grandezza con la sua maestà.

Quanto meravigliosa dunque sarà per la vista spirituale l'anima nella grazia di questi doro ( collocata ) alla destra del Re, suo Sposo:

Quanto sono belli i tuoi passi nei calzari, o figlia del principe, dice lo Sposo nel Cantico ( Ct 7,1 ), per indicare il principato che ella ora possiede.

Se la dice « bella nei calzari » come sarà nel vestito?

11 - Non solo poi è meravigliosa la bellezza della sua veste di fiori di virtù, ma anche causano spavento la forza e il potere che le derivano dal loro ordine e dalla loro disposizione, a cui sono frapposti gli smeraldi di innumerevoli doni divini; perciò dice ancora di lei lo Sposo nel Cantico ( Ct 6,3 ): Tu sei terribile come un esercito schierato a battaglia.

Queste virtù e questi doni di Dio, come con il loro odore ricreano, così pure, essendo uniti nell'anima, danno forza con la loro sostanza.

Perciò quando la sposa dei Cantici era debole e inferma di amore, perché non era ancora giunta ad unire ed intrecciare questi fiori e smeraldi con il capello del suo amore, desiderando fortificarsi con la loro unione, lo chiedeva con queste parole dicendo: Fortificatemi con i fiori e ricopritemi di mele, perché languisco di amore ( Ct 2,5 ), intendendo per « fiori » le virtù e per « mele » gli altri doni.

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