Salita del Monte Carmelo

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Capitolo 33

Ove si comincia a trattare del sesto genere di beni, cioè quelli spirituali, di cui la volontà può gioire.

Si dice quali siano e se ne presenta una prima divisione.

1. Lo scopo di quest'opera è quello di condurre lo spirito attraverso i beni spirituali fino all'unione perfetta dell'anima con Dio.

Ora che in questo sesto genere dobbiamo trattare dei beni spirituali, i quali meglio contribuiscono alla realizzazione del nostro scopo, sia io sia il lettore dobbiamo riflettere con particolare attenzione su questo argomento.

Difatti è cosa certa e frequente che alcuni, per la loro scarsa scienza, si servono delle cose spirituali solo per soddisfare i sensi, lasciando il loro spirito a digiuno.

A stento si riuscirà, allora, a trovare qualcuno al quale la soddisfazione dei sensi non abbia causato qualche danno allo spirito, perché l'acqua della grazia è trattenuta nei sensi prima di arrivare allo spirito, lasciato nell'aridità e nel vuoto.

2. Venendo ora al mio argomento, dico che per beni spirituali intendo tutti quelli che ci muovono e ci servono d'aiuto per le cose divine, per i rapporti dell'anima con Dio e per le comunicazioni di Dio con l'anima.

3. Cominciando, quindi, a dividerli nel modo più generale, dico che i beni spirituali sono di due specie: alcuni sono gradevoli, altri sono dolorosi.

Ciascuna di queste specie si divide, a sua volta, in due categorie.

Difatti, tra i beni gradevoli all'anima ve ne sono alcuni che hanno per oggetto cose chiare che si comprendono distintamente, altri cose che non si capiscono chiaramente e distintamente.

Anche quelli dolorosi possono avere per oggetto cose chiare e distinte oppure cose confuse e oscure.

4. Inoltre li possiamo ancora suddividere tutti in base alla distinzione delle potenze dell'anima.

Così alcuni sono conoscenze intellettuali e appartengono all'intelletto; altri sono affetti e appartengono alla volontà; altri, infine, sono immaginari e appartengono alla memoria.

5. Lascio da parte, per ora, i beni dolorosi, perché appartengono alla notte passiva, dove ne parlerò, e anche quelli gradevoli relativi a cose confuse e non distinte, per trattarne alla fine, in quanto appartengono alla conoscenza generale, confusa, amorosa, attraverso cui si realizza l'unione dell'anima con Dio; questa è stata riservata all'ultima parte del libro II nella divisione delle diverse concezioni dell'intelletto.

Qui, dunque, parlerò dei beni gradevoli che hanno per oggetto cose chiare e distinte.

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