6 - La vita consacrata nella storia della Chiesa

Gaudium et spes 38,1b

La vocazione alla consacrazione è un dono dello Spirito

Il Cristo cui è stato dato ogni potere in cielo e in terra, tutt'ora opera nel cuore degli uomini con la virtù del suo Spirito, non solo suscitando il desiderio del mondo futuro, ma per ciò stesso anche ispirando, purificando e fortificando quei generosi propositi con i quali la famiglia degli uomini cerca di rendere più umana la propria vita ...

Ma i doni dello Spirito sono vari:

alcuni li chiama a dare testimonianza manifesta della dimora celeste con il desiderio di essa, contribuendo così a mantenerlo vivo nell'umanità;

altri li chiama a consacrarsi al servizio degli uomini sulla terra, così da preparare attraverso tale loro ministero la materia per il regno dei cieli. - Rm 15,16

In tutto però, opera una liberazione, in quanto nel rinnegamento dell'egoismo e con l'assumere nella vita umana tutte le forze terrene, essi si proiettano nel futuro, quando l'umanità stessa diventerà oblazione accetta a Dio. - Rm 15,16; Gaudium et spes 38,1b

Forme di vita consacrata nella storia della Chiesa

La vita consacrata intesa come vita religiosa costituisce una realizzazione molto caratteristica del cristianesimo e la sua peculiarità è il cristocentrismo.

Ascetismo domestico ( dai tempi della chiesa apostolica )

La forma celibataria è una scelta operata nella Chiesa, vissuta nei primi tempi al di fuori di ogni struttura organizzata.

I "continentes" e le "virgines" che optavano per la forma celibataria, non si ritraevano dal consorzio sociale: la città secolare era lo spazio in cui si consolidava il loro impegno, accentuando appunto nel segno visibile dell'abdicazione al proprio diritto ad una scelta coniugale.

La prima realizzazione storica si riscontra, appena accennata, in At 21,8-9: anno 58 d. C.

Altra forma sorta nella chiesa apostolica , forse è stato il "matrimonio spirituale": uomo e donna vivevano insieme come fratello e sorella ( anno 57 d. C. ) - 1 Cor 7,36-38

Monachesimo storico ( dalla fine del III° sec. )

È la prima tipologia della vita consacrata che si organizza.

Si fonda su tre capisaldi:

- l'esistenza di un fondatore

- l'adozione di una regola

- la solitudine ( di qui il termine "monaco" )

Iniziato da S. Antonio ( egiziano: ~ 250-365 ) che è chiamato "padre dei monaci"

È il passaggio tra "l'ascetismo domestico" e "l'eremitismo"

L''eremita conduce una vita solitaria separato dal mondo

Primo legislatore monastico è S. Pacomio ( ~ 290 - 346 ) dà inizio al "cenobitismo" ossia un eremitismo comunitario: è una comunità che vive, separata dal mondo, una vita solitaria con alcuni momenti di incontro.

Si caratterizza:

- per l'esistenza della clausura

- nella prevalenza della contemplazione

- e del lavoro manuale

- vi è parità tra i monaci

- nella indipendenza tra i singoli cenobi che mantengono libera comunione con gli altri

- prevalgono numericamente i laici

San Benedetto da Norcia ( ~ 480 - 547 ), con la sua " Regola" organizza il monachesimo in Europa e lo diffonde.

La regola benedettina rimase l'unico testo legislativo determinante per il monachesimo occidentale fino al sorgere degli ordini mendicanti.

Caratteristiche della regola benedettina:

- il cenobitismo

- la preghiera strutturata secondo ritmate suddivisioni della giornata

- il senso patriarcale dell'autorità ( l'abate )

- il lavoro, soprattutto manuale, intenso

- l'apprezzamento per la cultura

Ordini mendicanti ( a partire dal XII sec. )

La loro caratteristica è il modo tipico di praticare la povertà:

- vivevano di mendicità ( questua )

- conducevano una vita itinerante

Hanno come modelli di riferimento le situazioni delle prime comunità ecclesiali apostoliche - At 2,42-47; At 4,32-35

Il loro stile è evangelico:

le beatitudini

la missione data ai discepoli di predicare il Vangelo - Mt 1,14-15; Mt 5,1-7.27; Mt 10,5-42; Lc 10,1-20

Si impegnano a realizzare:

- la fraternità ( di qui la denominazione di frati )

- la povertà evangelica

- la peregrinazione ( itineranza ) a servizio della proclamazione e testimonianza del Vangelo

- la preghiera in assidua comunione tra loro e con il popolo

- il servizio ai fratelli principalmente nella chiesa locale

- vivendo in prossimità o anche dentro le città comunali.

Gruppi diaconali ( dall'epoca del Concilio di Trento: ~1500 )

Questa nuova forma di vita consacrata si caratterizza principalmente per la finalità diaconale

Le loro motivazioni operative sono assai precise

con l'intenzione prevalente del "servizio"

per un impegno che è di risposta alle esigenze socio-religiose ( di qui la denominazione di gruppi diaconali ) - At 6,1-4

Attività specifiche di questi gruppi:

- la predicazione

- la catechesi agli eretici

- l'educazione della gioventù

- l'insegnamento popolare

- l'apertura di scuole per i poveri

- l'organizzazione dell'assistenza sanitaria e sociale

- le missioni

- la gestione dei mezzi di comunicazione sociale con finalità apostoliche

La vita interna di questi gruppi si caratterizza per:

Tenore rigido dell'autorità all'interno del gruppo che favorisce una struttura centralizzata

Ne consegue un rapporto personale da superiore a suddito

Il senso di comunità è diluito fino ad ammettere una labile convivenza

Dà inizio a questa nuova forma di vita consacrata S. Ignazio di Lojola con la fondazione della Compagnia di Gesù ( 1540 )

Istituti Secolari ( approvati da Pio XII nel 1947 )

Le espressioni conciliari più qualificanti in senso teologico riservate agli Istituti Secolari sono:

- professione dei consigli evangelici

- consacrazione

- donazione totale a Dio

- ispirazione dello Spirito Santo

La dimensione religiosa degli Istituti Secolari si trova anzitutto nell'accoglimento del celibato per il regno di Dio, carisma che qualifica un cristiano sostanzialmente come "religioso"

La loro comunità si configura principalmente come comunione, cioè come comunità a dimensione psicologica, prima e più ancora che a dimensione topografica o fisica che tuttavia non viene esclusa.

Assumono impegni propri dei laici:

- permanenza nella famiglia

- inserimento in svariati modi di impegno in settori specifici

- testimonianza nel loro ambiente professionale e sociale

- questi impegni sono portati innanzi con lo stile ascetico dei religiosi

Tale è la secolarità che dà il nome a questi gruppi.

Perfectae caritatis 11;

Perfectae caritatis 23;

Ad gentes 40;

Christus Dominus 33

Letture

Gaudium et spes 38,1b; Parte III "Tipologie" pagg. 1685 a 1689 dal Nuovo Dizionario di Spiritualità - voce: Vita consacrata - EP 1979

Bibliografia

Nuovo Dizionario di Spiritualità - voce: Vita consacrata - pagg. 1685 a 1689- EP 1979